Nell’àmbito dei lavori della Sottocommissione Distrettuale della Commissione Nazionale per l’aggiornamento dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) e la promozione dell’appropriatezza nel Servizio Sanitario Nazionale, la Federazione FISH ha presentato una Memoria sulla revisione del Nomenclatore Tariffario per gli Ausili Tecnici, sollevando critiche al sistema attuale e chiedendo interventi per migliorare l’approvvigionamento e l’adeguatezza degli ausili destinati alle persone con disabilità
Nell’àmbito dei lavori della Sottocommissione Distrettuale della Commissione Nazionale per l’aggiornamento dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), presieduta, quest’ultima, dal Ministro della Salute e la promozione dell’appropriatezza nel Servizio Sanitario Nazionale, la FISH (già Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, oggi Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie) ha presentato in audizione una propria Memoria (disponibile integralmente a questo link), riguardante «le necessità assistenziali connesse all’erogazione degli ausili per la mobilità personale (elenco 2A e 2B allegato 5 al DPCM 12 gennaio 2017)», relativa, in altre parole, alla revisione del Nomenclatore Tariffario per gli Ausili Tecnici.
«Abbiamo sollevato critiche sostanziali sul sistema attuale – si legge in una nota della Federazione – e chiesto interventi urgenti per migliorare l’approvvigionamento e l’adeguatezza degli ausili destinati alle persone con disabilità. In particolare, abbiamo posto l’accento sulla necessità di un aggiornamento immediato delle modalità di fornitura, evidenziando soprattutto l’esigenza di ridurre i tempi minimi di rinnovo degli ausili e di escludere alcune tipologie di dispositivi dal sistema di gara d’appalto. I tempi di rinnovo attuali, infatti, risultano eccessivamente lunghi e non mantengono conto delle reali necessità delle persone con disabilità, compromettendo così il diritto alla salute e alla piena cittadinanza. L’attuale sistema, infatti, pensato per contenere la spesa pubblica attraverso la procedura di evidenza pubblica, sta portando a risultati opposti, con il ricorso ad ausili standardizzati che non rispondono alle specifiche esigenze degli utenti. Di conseguenza, molti dispositivi devono essere frequentemente sostituiti, con un aggravio economico per il Servizio Sanitario Nazionale e un pesante disagio per le persone con disabilità».
«Nella nostra Memoria, quindi, abbiamo richiesto – prosegue la nota della FISH – di escludere determinati dispositivi dalle gare d’appalto, garantendo così una scelta più ampia e personalizzata, così come abbiamo proposto che alcuni codici contenuti nell’allegato 2B vengano inseriti nell’allegato 2A. Abbiamo inoltre sollevato l’importante tema di un maggiore coinvolgimento delle persone con disabilità e delle principali associazioni di rappresentanza nei processi decisionali e nelle commissioni tecniche regionali, al fine di garantire che le scelte normative e tecniche rispondano alle reali esigenze dei cittadini e cittadine con disabilità».
«Anche in questo settore – concludono dalla Federazione – proseguiremo nel nostro impegno volto a migliorare la vita quotidiana delle persone con disabilità, promuovendo politiche che rispondano effettivamente ai loro bisogni concreti». (S.B.)
Per ulteriori informazioni: ufficiostampa@fishonlus.it.
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