Un appello per l’abbandono definitivo di quel Protocollo Europeo che viola i diritti umani

Nel 2022 il Consiglio d’Europa aveva sospeso sino alla fine del 2024 l’adozione del Protocollo Aggiuntivo alla Convenzione di Oviedo che autorizzerebbe il trattamento coatto e l’istituzionalizzazione delle persone con disabilità. Ora, però, lo stesso Consiglio d’Europa ha ripreso a lavorare su quel documento, chiedendo un parere alla propria Assemblea Parlamentare. Nel rilanciare la campagna “Ritirare Oviedo”, il Forum Europeo sulla Disabilità ha inviato l’Assemblea Parlamentare a formulare un parere negativo
Sede del Consiglio d'Europa a Strasburgo (foto di Candice Imbert)
La sede del Consiglio d’Europa a Strasburgo (foto di Candice Imbert)

Nel giugno del 2022 il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa aveva deliberato la sospensione dell’adozione del Protocollo Aggiuntivo alla Convenzione sui Diritti Umani e la Biomedicina del Consiglio d’Europa del 1997 – meglio nota come Convenzione di Oviedo – fino alla fine del 2024, come scrivemmo anche su queste pagine.
Si parla, va ricordato, di un Protocollo avversato dalle principali organizzazioni di persone con disabilità europee perché in contrasto con la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (e non solo). Infatti, il Protocollo stesso, se approvato, autorizzerebbe il trattamento coatto e l’istituzionalizzazione delle persone con disabilità in violazione degli articoli 14 (Libertà e sicurezza della persona), 15 (Diritto di non essere sottoposto a tortura, a pene o a trattamenti crudeli, inumani o degradanti), 17 (Protezione dell’integrità della persona) e 25 (Salute) della Convenzione.
Per sensibilizzare sul tema l’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità e l’MHE (Mental Health Europe) avevano lanciato a suo tempo la campagna informativa #Withdraw Oviedo (“Ritirare Oviedo”) che aveva riscosso numerose adesioni.

Ora che siamo nel 2025 l’iter per l’adozione del Protocollo è ripreso e l’EDF ha rinnovato il proprio «appello al Consiglio d’Europa affinché abbandoni la proposta di Protocollo che autorizzerebbe il trattamento forzato e la coercizione nell’assistenza sanitaria nell’area della salute mentale».
In tal senso, il Forum ha reso noto appunto che «il Consiglio d’Europa ha ripreso a lavorare su un Protocollo che supporterebbe i trattamenti forzati e la coercizione [nei confronti delle persone con disabilità psicosociale], nonostante le nostre richieste contrarie. La ripresa dei lavori rappresenta una battuta d’arresto rispetto alle raccomandazioni positive elaborate durante la sospensione del Protocollo. Invitiamo pertanto l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa a esprimere un parere negativo che si opponga a questa iniziativa».

«Il Consiglio d’Europa ha cercato di regolamentare il trattamento e il collocamento forzati delle persone con disabilità e problemi di salute mentale in strutture sanitarie – si legge ancora nella nota dell’EDF –. Questa proposta ne consentirebbe l’uso continuato, consoliderebbe l’istituzionalizzazione e creerebbe conflitti giuridici nei Paesi che hanno ratificato la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità».

A causa delle diffuse critiche conseguenti all’attività di sensibilizzazione promossa dall’EDF, nel 2022, come accennato, il Consiglio d’Europa aveva sospeso i lavori sulla bozza del Protocollo Aggiuntivo, e aveva concentrato la propria attenzione sullo sviluppo di strumenti finalizzati a promuovere l’autonomia nell’assistenza sanitaria nell’area della mentale. In particolare, è stata elaborata una bozza di Raccomandazione sul rispetto dell’autonomia nell’assistenza sanitaria nell’area della salute mentale (disponibile, in inglese, a questo link), che l’EDF ha accolto con favore, mentre la CEDU (Corte Europea dei Diritti dell’Uomo) ha svolto una specifica indagine sui Diritti delle persone in relazione al collocamento e al trattamento involontario in strutture per la salute mentale (il cui rapporto di ricerca è disponibile, sempre in inglese, a quest’altro link).
Ora però, come detto, i lavori sul Protocollo stanno riprendendo e in previsione di questo momento, l’EDF, assieme a una coalizione di dodici organizzazioni della società civile e di organismi per i diritti umani, ha pubblicato un documento nel quale anche il Comitato ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità ha ribadito molte delle preoccupazioni già espresse dalle organizzazioni europee.
E tuttavia, il Consiglio d’Europa, contro il parere dell’EDF, ha revocato la sospensione, decidendo di riprendere i lavori sulla bozza del Protocollo aggiuntivo, e ha trasmesso la bozza stessa all’organismo consultivo del Consiglio d’Europa, l’Assemblea Parlamentare, per un parere. Da ciò l’invito del Forum Europeo sulla Disabilità a quest’ultima affinché il parere che è chiamata ad esprimere entro il prossimo mese di aprile sia negativo, in contemporanea con il rilancio della già menzionata campagna informativa #Withdraw Oviedo. (Simona Lancioni)

Per ulteriori informazioni sulle iniziative legate al Protocollo di Oviedo: Markaya Henderson markaya.henderson@edf-feph.org; Ufficio Comunicazione EDF (André Felix), andre.felix@edf-feph.org.
Il presente contributo è già apparso nel sito di Informare un’h-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli di Peccioli (Pisa) e viene qui ripreso, con minimi riadattamenti dovuti al diverso contenitore, per gentile concessione.
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