Neologismo di origine olandese, “Snoezelen” in italiano significa “esplorare e rilassarsi utilizzando i sensi”, descrivendo una particolare forma di approccio terapeutico per persone con disabilità intellettive. Nei giorni scorsi è stata inaugurata in una scuola primaria in provincia di Padova, “Wood Snoezelen”, stanza multisensoriale completamente in legno non trattato, frutto di un progetto condotto all’Università IUAV di Venezia

Snoezelen è un neologismo di origine olandese che unisce i due termini Snuffelen e Doezelen e che in italiano significa “esplorare e rilassarsi utilizzando i sensi”, descrivendo una particolare forma di approccio terapeutico per persone con disabilità intellettive, basato in sostanza sull’idea di creare ambienti multisensoriali, capaci, sotto la guida di un operatore esperto, di stimolare i sensi in maniera controllata e contemporaneamente rilassare. Vari studi, infatti, hanno attestato l’efficacia della stimolazione multisensoriale generata all’interno di un ambiente Snoezelen, sia su persone anziane che su persone in età evolutiva, con disturbi dello spettro autistico, ADHD (disturbo da deficit di attenzione/iperattività) o altre disabilità intellettive.
In occasione della recente Giornata Mondiale delle Malattie Rare del 28 febbraio (Rare Disease Day), è stata inaugurata nella Scuola Primaria Marconi di Lozzo Atestino, in provincia di Padova, Wood Snoezelen, una stanza multisensoriale per persone con disabilità, con componentistica completamente in legno non trattato.
«Tutto è partito – spiegano dall’Università IUAV di Venezia – dal progetto di ricerca condotto presso il nostro Ateneo, denominato Wood Snoezelen. Ambienti multisensoriali in legno per l’assistenza e la riabilitazione di persone con disabilità cognitive gravi e gravissime, con Massimo Rossetti quale responsabile scientifico e Agata Tonetti quale assegnista di ricerca. Oltreché dalla nostra Università, l’iniziativa è stata cofinanziata dalla Società Bozza e dal Consorzio Legno Veneto, con la partnership dell’Associazione La Nostra Famiglia e dell’ISRAA (Istituto per Servizi di Ricovero e Assistenza agli Anziani). La ricerca, però, non si è fermata alla teoria: alla fine del progetto, infatti, il gruppo di lavoro ha cercato una scuola che mettesse a disposizione uno spazio per realizzare l’ambiente, individuato appunto nell’Istituto Scolastico di Lozzo Atestino, grazie all’interesse al progetto del dirigente Alfonso D’Ambrosio. Nello specifico, è stato scelto un edificio scolastico in considerazione della crescente percentuale di persone in età scolare con disabilità, soprattutto intellettive, prevedendo comunque un suo più ampio utilizzo da parte della comunità territoriale».
Molto più diffuse all’estero, le stanze Snoezelen in Italia sono circa 200, ma la peculiarità del progetto condotto presso l’Università IUAV è stato, come detto, l’utilizzo del legno non trattato per tutta la componentistica (pavimenti, rivestimenti, pareti divisorie, arredi): grazie infatti alle sue proprietà, non ultime le sostanze volatili che il legno non trattato sprigiona, il legno sembra avere particolari effetti benèfici in termini di salubrità e comfort e diventare esso stesso strumento sensoriale.
«Con il progetto Wood Snoezelen – commenta Massimo Rossetti – abbiamo voluto indagare un òmbito ancora in parte inesplorato, quello cioè del rapporto tra ambienti interni di uno spazio e le soluzioni tecnico/architettoniche che si possono adottare per migliorare le condizioni di vita delle persone con disabilità intellettive. Averlo realizzato in una scuola, inoltre, rappresenta un grande risultato, non solo per gli alunni, ma per tutta la comunità di riferimento». (S.B.)
Per ulteriori informazioni: iuavstampa@iuav.it.
Articoli Correlati
- L'integrazione scolastica oggi "Una scuola, tante disabilità: dall'inserimento all'integrazione scolastica degli alunni con disabilità". Questo il titolo dell'approfondita analisi prodotta da Filippo Furioso - docente e giudice onorario del Tribunale dei Minorenni piemontese…
- Il Disegno di Legge Zan e la disabilità: opinioni a confronto Riceviamo un testo dal sito «Progetto Autismo», a firma di Monica Boccardi e Paolo Cilia, che si riferisce, con toni critici, a un contributo da noi pubblicato, contenente due opinioni…
- Una buona cooperazione allo sviluppo fa bene a tutte le persone con disabilità «Se con i progetti di cooperazione internazionale allo sviluppo - scrive Giampiero Griffo, concludendo la sua ampia analisi sulle azioni in questo settore - verrà rafforzata la voce delle persone…