Il “Carnevale di Sorrisopoli”: non una semplice sfilata, ma un’esperienza profonda che lascia il segno

Con il tema “Tutti i popoli del mondo a Sorrisopoli”, declinazione scelta quest’anno per il tradizionale “Carnevale di Sorrisopoli”, promosso dall’organizzazione di volontariato TS IdeE, il quartiere romano di Tor Sapienza si è trasformato in un vero e proprio mosaico vivente di tradizioni, storie e creatività, dando vita a un evento che non si limita alla classica sfilata, ma che si sviluppa nei mesi precedenti attraverso laboratori creativi che coinvolgono bambini, ragazzi, adulti e anziani, persone con disabilità comprese
"Carnevale di Sorrisopoli 2025"
Uno dei laboratori in cui si è preparato il “Carnevale di Sorrisopoli 2025”, con il coinvolgimento di persone con disabilità

Con il tema Tutti i popoli del mondo a Sorrisopoli, declinazione scelta quest’anno per la venticinquesima edizione del tradizionale Carnevale di Sorrisopoli, promosso dall’organizzazione di volontariato TS IdeE, il quartiere romano di Tor Sapienza si è trasformato in un vero e proprio mosaico vivente di tradizioni, storie e creatività, grazie all’impegno delle scuole, delle cooperative sociali e delle associazioni del territorio. Un evento in cui ognuno diventa protagonista della propria maschera e che non si limita alla classica sfilata, ma che si sviluppa nei mesi precedenti attraverso laboratori creativi che coinvolgono bambini, ragazzi, adulti e anziani, persone con disabilità comprese. Nel progettare e realizzare il proprio personaggio, infatti, ogni partecipante, con il supporto di educatori, volontari e artigiani locali, contribuisce attivamente alla creazione del proprio costume, ispirandosi al tema dell’anno. Le scuole hanno dato spazio alla fantasia degli alunni e delle alunne, che hanno approfondito le culture dei vari popoli del mondo, trasformando il Carnevale in un’opportunità educativa. Le cooperative sociali, dal canto loro, hanno coinvolto i loro assistiti in laboratori manuali e creativi, mentre le associazioni hanno promosso momenti di incontro e condivisione tra generazioni diverse.

«Per i nostri bambini – racconta Alessia Galati, responsabile dell’Asilo Nido La Caramella – il Carnevale è un’esperienza unica. Nei nostri laboratori, i più piccoli hanno scoperto i colori, le forme e i materiali, imparando a creare il proprio costume in modo divertente e stimolante. Ma c’è di più: grazie alla partecipazione delle famiglie, si è creato un bellissimo momento di condivisione tra genitori e figli, rafforzando il senso di comunità».
Daniela Gullà, responsabile, della Bottega delle Idee, Centro Diurno dell’ASL Roma 2, gestito dalla Cooperativa Sociale Nuove Risposte, sottolinea l’importanza dell’iniziativa per i propri utenti: «Partecipare al Carnevale significa sentirsi parte di qualcosa di grande. Nei nostri laboratori gli utenti, persone con disabilità, hanno potuto esprimere la loro creatività, scoprendo il piacere di realizzare qualcosa con le proprie mani. Il tema di quest’anno, Tutti i popoli del mondo a Sorrisopoli, ci ha permesso inoltre di riflettere sull’importanza dell’inclusione e dell’accoglienza».
È quindi Cristina Di Sisto, docente dell’Istituto Comprensivo Piazza e Cupis, a spiegare il valore educativo dell’iniziativa: «Abbiamo scelto di partecipare al Carnevale perché crediamo nel potere educativo della creatività. I nostri alunni e alunne hanno studiato le diverse culture del mondo, approfondendo usanze, costumi e tradizioni. Questo percorso ha favorito non solo l’apprendimento, ma anche la consapevolezza dell’importanza della diversità come ricchezza. Vedere i ragazzi emozionati nel realizzare i loro costumi e nel prepararsi alla sfilata è la conferma che il Carnevale di Sorrisopoli non è solo una festa, ma un vero e proprio progetto di cittadinanza attiva».
E ancora, un dirigente psicologo dell’ASL Roma 2, con cui TSidee coinvolge le comunità psichiatriche nella manifestazione, afferma: «Prendersi cura dei rapporti sociali attraverso l’organizzazione di eventi culturali condivisi è un intervento che fa bene alla cittadinanza. Sfilare insieme per festeggiare il Carnevale significa investire nella creatività, nella condivisione e nella curiosità per le differenze. È occuparsi di ciò che di più umano abbiamo a disposizione: camminare insieme verso il futuro».
«Partecipare al Carnevale di Tor Sapienza – conclude Antonella Sciamanna, capo gruppo scout Agesci Roma108 nato proprio da un progetto del nostro gruppo scout nel lontano 1993, è un’esperienza formativa per tutti i nostri ragazzi, dai più piccoli ai più grandi. Per noi scout, il Carnevale rappresenta l’opportunità di imparare a lavorare insieme e di esprimere la nostra creatività in modo concreto. È un momento in cui i valori di fratellanza, accoglienza e condivisione si traducono in azioni tangibili, rafforzando il legame con il territorio e con le persone che lo abitano».

Uno dei momenti più significativi del Carnevale di Sorrisopoli è certamente la consegna della Chiave simbolica della città a “chi porta il sorriso laddove non c’è”. Quest’anno, l’onore è stato conferito all’Associazione Trenta Ore per la Vita, per un progetto che mira alla costruzione della Casa dei Bambini, residenza gratuita che accolga tutti i bambini gravemente malati e le loro famiglie, situata all’interno del complesso ospedaliero del Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma.
«La scelta di questa realtà – spiegano da TS IdeE – testimonia il nostro impegno nel diffondere un messaggio di solidarietà e attenzione verso chi si trova in difficoltà. Il Carnevale di Sorrisopoli, oltre a essere un’occasione di festa, si è confermato così come uno strumento di sensibilizzazione e di supporto concreto per chi ha più bisogno».

«Questa iniziativa – aggiungono dall’organizzazione – rappresenta molto più di un semplice evento ludico: è un momento in cui la città si ritrova unita, abbattendo differenze sociali, culturali e generazionali. È la dimostrazione che la cultura e la creatività possono essere strumenti potenti di inclusione e crescita collettiva. Si tratta altresì di una vera e propria celebrazione della diversità e dell’inclusione, in cui ogni partecipante porta con sé un pezzo della propria storia e della propria creatività. Un’iniziativa che dimostra come il vero valore del Carnevale non sia solo nella festa finale, ma nel percorso che lo precede: nei laboratori, nelle mani che lavorano insieme, nelle idee che prendono forma e nei sorrisi che si incontrano. Partecipare, infatti, significa credere nella forza della comunità, nell’importanza dell’arte come strumento di espressione e nell’educazione come mezzo per costruire un futuro più aperto e accogliente. Ecco perché il Carnevale di Sorrisopoli non è solo un evento annuale, ma un’esperienza che lascia un segno profondo in tutti coloro che vi prendono parte». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: ufficiostampa@tsidee.it (Giovanni Fornaciari).
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