L’intervento dell’ANFFAS di Torino ha consentito di sventare l’ennesimo caso di discriminazione sulla partecipazione di un ragazzo con disabilità a un viaggio d’istruzione. Lascia tuttavia allibiti quanto detto alla famiglia dall’Ufficio di Sostegno alla Persona e alla Progettualità di Torino, articolazione periferica del Ministero, secondo il quale il giovane avrebbe potuto partecipare al viaggio d’istruzione solo se i genitori avessero pagato un accompagnatore esterno
Un grave episodio di discriminazione ha coinvolto un ragazzo minorenne con disabilità iscritto ad una scuola superiore della cintura torinese. L’istituto scolastico si rifiutava di consentirgli di partecipare a un viaggio di istruzione, sostenendo che non vi fossero docenti disponibili ad accompagnarlo. La scuola aveva inoltre proposto come uniche alternative che la famiglia trovasse un educatore esterno a proprie spese o che i genitori stessi si facessero carico personalmente dell’accompagnamento.
La famiglia del ragazzo – impossibilitata a seguire quest’ultima soluzione sia per motivi lavorativi sia per il percorso di autonomia che il figlio stava affrontando, che avrebbe perso la propria efficacia con l’accompagnamento al viaggio di istruzione da parte di un genitore – aveva provato a reperire un educatore attraverso una cooperativa. Tuttavia, il preventivo ricevuto risultava economicamente insostenibile.
Nonostante dunque la scuola fosse stata informata delle difficoltà della famiglia del ragazzo nel sostenere le spese per la partecipazione alla gita, la scuola stessa ha ribadito la propria posizione, perseverando nella discriminazione nei confronti del ragazzo con disabilità che veniva di fatto escluso dal viaggio di istruzione.
Di fronte a questa ingiustizia, la famiglia si è rivolta al nostro sportello Antenne Antidiscriminazione Attive [dell’ANFFAS di Torino], per denunciare l’accaduto e ottenere supporto. Gli operatori dello sportello hanno immediatamente riconosciuto la natura discriminatoria della condotta della scuola e coinvolto l’avvocata Silvia Greco, consulente legale della nostra Associazione, che ha preso in carico la difesa dei diritti del ragazzo.
Nel suo intervento ufficiale alla scuola, l’avvocata Greco ha citato, tra le altre fonti normative, la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (articolo 24, Educazione, comma 2, lettere b ed e), la Nota Ministeriale 645/02, nonché la Circolare Ministeriale 291/92, norme che sanciscono il principio dell’integrazione scolastica e l’obbligo di garantire pari opportunità agli studenti con disabilità. A seguito di questo intervento, la scuola è stata costretta a rivedere la propria posizione e a rimuovere la condotta discriminatoria ai danni del ragazzo, applicando quanto previsto dalla citata Circolare Ministeriale 291/92, la quale stabilisce, nello specifico, che nel caso di partecipazione di uno o più alunni con disabilità a visite guidate o a viaggi di istruzione, spetta ai competenti organi collegiali provvedere in via prioritaria alla designazione di un qualificato accompagnatore, nonché predisporre ogni altra misura di sostegno commisurata alla gravità della menomazione.
Pertanto, la scuola ha finalmente permesso al giovane di partecipare al viaggio d’istruzione con l’accompagnamento di un docente, designato all’interno del personale scolastico dell’istituto, senza costi aggiuntivi per la famiglia e in condizioni di piena parità con gli altri studenti.
Prima di contattare la nostra Associazione, la famiglia aveva provato a prendere contatto anche con l’Ufficio di Sostegno alla Persona e alla Progettualità di Torino, articolazione periferica del Ministero dell’Istruzione e del Merito, per chiedere informazioni in merito alla liceità del comportamento tenuto dalla scuola nei loro confronti. Ciò che lascia sbigottiti è la risposta fornita da tale Ufficio il quale ha affermato che la scuola stava tenendo «un comportamento conforme alla legge», affermando che il diritto dello studente con disabilità di partecipare al viaggio di istruzione fosse «subordinato all’accollo da parte dei propri genitori delle spese relative all’accompagnatore esterno».
Una risposta del genere evidenzia ancora una volta l’importanza di vigilare sul rispetto dei diritti delle persone con disabilità e il ruolo cruciale che possono avere Associazioni come la nostra nel contrastare le discriminazioni.
*L’ANFFAS è l’Associazione Nazionale di Famiglie e Persone con Disabilità Intellettive e Disturbi del Neurosviluppo. A questo link vi è il sito dell’ANFFAS di Torino.
Sui viaggi di istruzione e le gite scolastiche, suggeriamo sempre anche la consultazione dell’approfondimento sul tema pubblicato dal Centro Studi Giuridici HandyLex, dispoibile a questo link.
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