La diagnosi di una patologia reumatologica ha un impatto diretto e negativo sulla sfera sentimentale, portando in più di un terzo dei casi a un cambiamento nel progetto di vita e di relazione con il partner e, addirittura, in quasi un caso su 5 ad un allontanamento o a una separazione. È quanto emerge dall’indagine “Vivere con una patologia reumatologica”, promossa dall’APMARR (Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare), in collaborazione con WeResearch

La diagnosi di una patologia reumatologica sconvolge la vita, sia della persona che ne è affetta sia dei suoi familiari e dei caregiver, e può mettere in crisi una relazione affettiva e sentimentale. Sono infatti quasi 6 su 10 (56,6%) le persone affette da una patologia reumatologica che dichiarano di avere avuto problemi con il partner e più di uno su 10 (11,7%) coloro che, in seguito alla diagnosi, non hanno più avuto una relazione. Quasi l’80% delle persone (79,4%), inoltre, ha avuto problemi anche nella sfera sessuale con il partner.
È quanto emerge dai dati dell’indagine Vivere con una patologia reumatologica, promossa dall’APMARR (Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare), in collaborazione con l’istituto di ricerca WeResearch e svolta su un campione nazionale di 1.627 persone tra persone affette da patologie reumatologiche (274), caregiver di persone con malattie reumatologiche (100) e popolazione generale non colpita da queste patologie (1.253).
In Italia sono più di 5 milioni e mezzo, quasi il 10% della popolazione nazionale, le persone affette da una delle oltre 150 patologie reumatologiche che rappresentano la seconda principale causa di invalidità in Europa dopo le malattie cardiovascolari.
«La persona affetta da una patologia reumatologica dev’essere conscia dei propri problemi, individuando da dove essi derivino e cosa si possa fare per riuscire a superarli. Ma anche familiari, genitori, partner, caregiver e figli devono sapere e conoscere questa condizione di vita. Solo in questo modo si potranno allargare le conoscenze e far sì che tutta la società comprenda e rispetti appieno le patologie reumatologiche, anche relativamente alle istanze della sessualità, potendo così vedere queste persone solo come uomini e donne con i loro desideri e le necessità tipici di ogni essere umano», dichiara Antonella Celano, presidente dell’APMARR.
Comunicazione aperta e onesta su sentimenti e desideri tra i partner, educazione e formazione sessuale, affidarsi a specialisti con percorsi di cura ad hoc, partecipazione ad iniziative che consentano di acquisire consapevolezza della patologia diagnosticata (per evitare sia di sottovalutarla che di sovrastimare le difficoltà possibili), chiedere al partner di partecipare ogni tanto agli incontri con i medici sono, in conclusione, i cinque consigli stilati dagli esperti dell’APMARR, per aiutare donne e uomini alle prese con una patologia reumatologica a vivere al meglio la sfera affettiva e sessuale. (C.C.)
Per maggiori informazioni: Espresso Communication (Lorenzo Brambilla), l.brambilla@espressocommunication.it.
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