Il Coordinamento CoorDown ha lanciato quest’anno, come sempre in occasione della Giornata Mondiale della Sindrome di Down del 21 marzo, la propria nuova campagna di sensibilizzazione internazionale, denominata “No Decision Without Us” (“Nessuna decisione senza di noi”), con l’obiettivo di rivendicare la presenza delle persone con disabilità nei tavoli dove si prendono le decisioni, siano esse inerenti alle autonomie personali, o legate a un ruolo sociale e civile

«L’inclusione non sarà mai possibile se il mondo continuerà ad essere disegnato da “pochi” per “pochi”. Non è solo una questione di “concedere” opportunità dedicate, ma di cambiare il modo in cui si vive tutti assieme: le persone con disabilità vogliono essere laddove le decisioni vengono prese e dove il mondo si decide, si disegna. In ogni aspetto della vita sociale e personale. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, almeno un miliardo di persone (il 15% della popolazione globale), vive una condizione di disabilità, ma dove sono queste persone quando la realtà in cui vivono prende forma? Non sono loro i protagonisti: le stanze dei bottoni, infatti, sono ancora chiuse e rischiano di essere sempre più inaccessibili. Questo vale sia per le disabilità intellettive, sia per quelle fisiche e sensoriali che per le neurodiversità»: è con questo preambolo che il CoorDown (Coordinamento Nazionale Associazioni delle Persone con Sindrome di Down) ha lanciato quest’anno, come sempre in occasione della Giornata Mondiale della Sindrome di Down del 21 marzo (World Down Syndrome Day), la propria nuova campagna di sensibilizzazione internazionale, denominata No Decision Without Us (“Nessuna decisione senza di noi”), con l’obiettivo di rivendicare la presenza delle persone con disabilità nei tavoli dove si prendono le decisioni, siano esse inerenti alle autonomie personali, o legate a un ruolo sociale e civile.
«Due anni fa – sottolineano ancora dal CoorDown – il nostro video Ridiculous Excuses Not To Be Inclusive (“Scuse ridicole per non essere inclusivi”) si apriva con le parole: “In un mondo sempre più attento all’inclusività, ti è rimasto un solo trucco per non esserlo: inventare scuse ridicole”. Oggi vediamo fare passi indietro sul tema dell’inclusione, ma mentre i diritti e le conquiste faticosamente raggiunte dalle persone con disabilità al lavoro, a scuola, nello sport e nella società vengono rimessi in discussione e talora anche cancellati a colpi di decreti, il nostro Coordinamento e le Associazioni di tutto il mondo, insieme ogni persona con disabilità, non vogliono solo resistere, ma fare cento passi avanti. Non vogliono solo far parte del mondo, ma vogliono far parte delle persone che prendono le decisioni sul mondo che abitano. Ed è proprio dall’importanza di includere le persone con la sindrome di Down e con disabilità in generale nei processi decisionali che prende vita il video No Decision Without Us, un musical trascinante che sulle note dell’omonima canzone originale, porta persone con diverse disabilità ad affermare con determinazione il proprio posto nella società. Ambientazioni differenti, dunque, ma unite dalla richiesta di far parte delle conversazioni che modellano le loro vite, dai vestiti che indossano, a come vivono a scuola, al lavoro, fino alla progettazione dei luoghi intorno a loro, perché ciò che è giusto per alcuni non è sempre giusto per tutti».
All’inizio, dunque, il nuovo video realizzato dal CoorDown (disponibile a questo link) parte dalla camera di Sophia, una giovane con sindrome di Down i cui genitori stanno decidendo quale vestito debba indossare a un matrimonio, senza chiederne l’opinione. Ma all’improvviso la ragazza irrompe nella stanza, pretendendo di avere un ruolo in quella decisione. Successivamente una persona in sedia a rotelle vuole essere al tavolo dove si sta approvando il progetto per una nuova stazione ferroviaria. E ancora, una persona piccola vuole poter essere coinvolta nella progettazione degli spazi del suo luogo di lavoro, mentre uno studente sordo reagisce con sarcasmo quando il preside della sua scuola dice che al suono dell’allarme tutti devono fuggire via. E infine, una persona cieca in un aeroporto mette in evidenza quanto un info point con touchscreen sia inutile, se non puoi vederlo, seguito da una persona con disabilità motoria e da una con disabilità intellettiva che chiedono a un uomo politico in Parlamento di essere al tavolo dove si scrivono le leggi.
«Tutti noi conosciamo il peso di subire decisioni prese da altri – commenta Martina Fuga, presidente del CoorDown -, senza poter esprimere la nostra voce. Il fatto è che le persone con disabilità vivono questa frustrazione ogni giorno, nella vita privata, a scuola, al lavoro, negli spazi che abitano, quando viaggiano e nella vita sociale. Dopo anni di lenti ma significativi passi avanti verso un mondo più inclusivo, oggi ci troviamo di fronte a una preoccupante battuta d’arresto. Con questa campagna, quindi, uniamo la nostra voce a quella di tutte le persone con disabilità, per lanciare una “chiamata all’azione” che superi ogni divisione e barriera. Solo restando uniti, infatti, e chiedendo con forza di avere un posto nella stanza delle decisioni, possiamo affrontare questo momento storico che sembra voler relegare le persone con disabilità nel silenzio e nell’invisibilità. No Decision Without Us è qui oggi per dire con chiarezza che le persone con disabilità vogliono essere parte attiva nelle decisioni che plasmano il mondo in cui vivono».
Fino al 21 marzo, i social media di @CoorDown – da TikTok a Instagram e Facebook – ospitano e rilanciano storie di persone con disabilità e delle loro famiglie con i racconti delle loro decisioni mancate, al grido di «Voglio essere nella stanza dove si prendono le decisioni. Nessuna decisione senza di noi».
Per il filmato è stato scelto un cast professionista internazionale che vede la partecipazione di Mia Noelle Rodriguez, giovane attrice e protagonista con sindrome di Down di 16 anni, insieme a Caterina Scorsone, volto amatissimo della serie TV Grey’s Anatomy, mamma di una bambina con sindrome di Down e portavoce della Global Down Syndrome Foundation. Con loro attori, attrici e performer con disabilità che oltre a recitare hanno interpretato la canzone originale del film: Blake Stadnik, Jahmai Davis, Annika Nadine Hutsler, Ali Chapman, Danny Gomez, Cole Sibus, Domonique Brown.
La campagna è nata dalla collaborazione con l’Agenzia SMALL di New York ed è stata prodotta da Indiana Production per la regia di Rich Lee, la direzione della fotografia di Christopher Probst e la musica composta e realizzata da Stabbiolo Music.
A sostenere questa iniziativa internazionale, nata in Italia con il CoorDown, sono Down’s Syndrome Association UK — che dal 2014 affianca lo stesso CoorDown in questo progetto di comunicazione annuale — e vede il contributo di altre Associazioni internazionali che ne rafforzano l’impatto a livello globale: Down Syndrome Australia, National Down Syndrome Society, Canadian Down Syndrome Society, Global Down Syndrome Foundation, Together Academy, New Zealand Down Syndrome Association, Down Syndrome International e With Not For.
Il tutto si avvale di un importante sostegno della Fondazione Cariplo e anche di quelli della Fondazione Compagnia di San Paolo, di AB Mauri Italy Spa Società Benefit e di Eco Demolizioni.
Da ricordare anche che nel video di quest’anno sono stati indossati dal cast anche alcuni abiti della gamma innovativa di abbigliamento adattivo del marchio di moda Primark, collezione sviluppata con la pluripremiata stilista di moda adattiva Victoria Jenkins, con un focus sul design universale, per rendere l’abbigliamento più facile per persone con diverse disabilità. Essa include infatti caratteristiche quali cerniere magnetiche, bottoni a pressione, passanti in vita e aperture nascoste per tubi, accesso al catetere, insieme ad una collezione specifica creata per essere comoda e pratica per gli utenti su sedia a rotelle.
E in conclusione, vi è anche una versione video con audiodescrizione e una trascrizione descrittiva, create dalla società di accessibilità ai media Scribely. (S.B.)
Per ulteriori informazioni: ufficiostampa@coordown.it.
La comunicazione internazionale del CoorDown
Nato nel 1987 allo scopo di promuovere azioni di comunicazione condivise tra le diverse organizzazioni italiane impegnate nella tutela e nella promozione dei diritti delle persone con sindrome di Down, il CoorDown crede da sempre e investe nella comunicazione di qualità. Ormai da molti anni, infatti, in collaborazione con agenzie di pubblicità note a livello internazionale, realizza campagne innovative (delle quali si è di volta in volta puntualmente occupata anche la nostra testata), che hanno ricevuto i più ambìti riconoscimenti.
A questo link è disponibile l’elenco delle varie campagne finora realizzate dal Coordinamento.
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