«La tanto attesa convocazione dell’Osservatorio è un segnale positivo, ma ciò che ora veramente conta è che questo passaggio istituzionale si traduca in interventi immediati, concreti e misurabili»: lo dicono dalla Federazione FISH, alla notizia della convocazione, per il 1° aprile, dell’Osservatorio Permanente del Ministero per l’Inclusione Scolastica
Erano stati in tanti a chiedere e a chiedersi il perché del perdurante silenzio da parte dell’Osservatorio Permanente del Ministero per l’Inclusione Scolastica, nonostante i tanti problemi ancora aperti e irrisolti in questo settore. Lo aveva fatto tra gli altri, su queste stesse pagine, anche la FISH (Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie), chiedendone con forza un’immediata convocazione.
Quell’istanza è stata ora soddisfatta, se è vero che domani, 1° aprile, vi sarà appunto la tanto attesa convocazione dell’Osservatorio, «un passo importante – dicono oggi dalla FISH -, che assume particolare rilievo con la presentazione ufficiale dei due schemi di Decreti Ministeriali previsti dagli articoli 6 e 7 del Decreto Legge 71/24*, convertito dalla Legge 106/24. Accogliamo dunque con soddisfazione questo sviluppo istituzionale, ma mantenendo alta l’attenzione sull’urgenza di tradurre le norme in azioni concrete, per garantire il pieno diritto all’istruzione degli alunni con disabilità».
«I dati più recenti – proseguono dalla Federazione – dipingono un quadro allarmante: nelle scuole italiane, infatti, si contano ormai oltre 330.000 studenti/studentesse con disabilità, con un incremento del 15% negli ultimi cinque anni. A fronte di questo aumento costante, il sistema mostra evidenti difficoltà nel garantire risposte adeguate. La cronica instabilità del corpo docente rappresenta l’emergenza più urgente: secondo i dati del Censis, il 40% degli alunni/alunne con disabilità cambia insegnante di sostegno almeno una volta durante l’anno scolastico, mentre per il 20% si arriva addirittura a tre o più avvicendamenti. Una situazione, questa, che compromette irrimediabilmente il percorso educativo di chi invece avrebbe bisogno di riferimenti stabili e continui».
«E tuttavia – secondo la FISH – la carenza di docenti specializzati costituisce solo la “punta dell’iceberg”: migliaia di cattedre, infatti, continuano ad essere assegnate a supplenti privi della necessaria formazione specifica, mentre tra gli insegnanti curricolari le competenze sulle didattiche inclusive restano drammaticamente insufficienti. In tal senso, una recente indagine condotta dall’Università di Bologna rivela che solo il 30% del personale docente ha ricevuto una formazione specifica su metodologie inclusive quali il Cooperative Learning o l’Universal Design for Learning. Il risultato è che molti studenti e studentesse con disabilità si trovano di fatto esclusi/e dalle attività didattiche comuni, relegati e relegate a un ruolo di semplici spettatori anziché di protagonisti del proprio percorso formativo».
«La convocazione dell’Osservatorio e la presentazione dei Decreti Attuativi – dichiara Vincenzo Falabella, presidente della FISH – rappresentano senza dubbio un segnale positivo, ma ciò che veramente conta è che questo passaggio istituzionale si traduca in interventi immediati e misurabili: continuità didattica garantita, formazione obbligatoria per tutti i docenti, monitoraggio costante sull’applicazione dei PEI (Piani Educativi Individualizzati). L’inclusione scolastica, infatti, non può più essere considerata un optional, ma è un diritto fondamentale che va garantito qui e ora, senza ulteriori ritardi».
«Con la convocazione del 1° aprile – aggiunge Falabella -, che segue le procedure di insediamento dell’Osservatorio, si apre dunque una fase cruciale per il futuro dell’inclusione scolastica in Italia. Le famiglie e le associazioni attendono con fiducia, ma anche con determinazione l’avvio di un lavoro concreto che, partendo dall’attuazione dei nuovi Decreti e dalle buone pratiche già esistenti, possa finalmente estendere a tutti gli studenti e le studentesse le condizioni per una reale e piena partecipazione alla vita scolastica. L’obiettivo è chiaro e condiviso: trasformare la scuola italiana in un modello avanzato di accoglienza e valorizzazione delle diversità, dove nessuno sia lasciato indietro. E tuttavia, per far sì che questo avvenga, servono scelte coraggiose, risorse adeguate e soprattutto la ferma volontà di passare dalle parole ai fatti. Il tempo delle attese è finito: ora bisogna agire!». (S.B.)
*Gli articoli 6 e 7 del Decreto Legge 71/24 riguardano rispettivamente “Potenziamento dei percorsi di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità” e “Percorsi di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità per i possessori di titolo conseguito all’estero, in attesa di riconoscimento”.
Articoli Correlati
- L'integrazione scolastica oggi "Una scuola, tante disabilità: dall'inserimento all'integrazione scolastica degli alunni con disabilità". Questo il titolo dell'approfondita analisi prodotta da Filippo Furioso - docente e giudice onorario del Tribunale dei Minorenni piemontese…
- La complessità del "Dopo di Noi" e la logica dei diritti «Può esserci ancora la possibilità di abbandonare l’attuale sistema organizzativo dei servizi e, approfittando dell’occasione di attuare la Legge 112/16 sul “Dopo di Noi”, iniziare con coraggio un processo di…
- Lombardia: alla ricerca di un punto di riferimento Quali problemi stanno impedendo l’applicazione in Lombardia del Piano di Azione Regionale per le Politiche in Favore delle Persone con Disabilità, provvedimento che alla fine del 2010 suscitò notevoli aspettative?…