«La richiesta dell’amministrazione statunitense Trump alle grandi aziende europee di conformarsi a un ordine esecutivo volto a ridurre gli impegni nella promozione della diversità e nella lotta alla discriminazione rappresenta un attacco inaccettabile ai diritti umani e ai princìpi fondamentali su cui si basano le politiche sociali dell’Unione Europea»: è questa la ferma presa di posizione espressa dalla Federazione FISH e dall’Associazione AIPD
«Esprimiamo una ferma condanna nei confronti dell’ingerenza dell’amministrazione Trump sulle politiche aziendali europee in materia di diversità, equità e inclusione. La richiesta avanzata alle grandi aziende europee di conformarsi a un ordine esecutivo volto a ridurre gli impegni nella promozione della diversità e nella lotta alla discriminazione rappresenta infatti un attacco inaccettabile ai diritti umani e ai princìpi fondamentali su cui si basano le politiche sociali dell’Unione Europea. La sovranità degli Stati è il principio fondamentale del diritto internazionale che riconosce a ogni nazione il diritto di autodeterminarsi senza interferenze esterne»: è quanto si legge in una nota diffusa dalla FISH (Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie), a proposito della lettera inviata dall’ambasciata statunitense di vari Paesi europei ad alcune grandi imprese del Vecchio Continente, ove si afferma che l’ordine esecutivo firmato da Donald Trump, che vieta i programmi relativi alla diversità, all’equità e all’inclusione, dev’essere applicato anche alle aziende che sono fuori dagli Stati Uniti, se forniscono prodotti e servizi al proprio governo. Una lettera, tra l’altro, contenente anche un questionario per attestare la conformità all’ordine del Presidente degli Stati Uniti.
«Le politiche inclusive adottate dalle aziende europee – aggiungono dalla FISH – non solo favoriscono la dignità e il rispetto di ogni individuo, ma rappresentano un pilastro imprescindibile per garantire pari opportunità, specialmente alle persone più vulnerabili, come quelle con disabilità. La diversità e l’inclusione non possono essere considerate scelte opzionali, bensì diritti inalienabili da tutelare e promuovere senza compromessi. In tal senso, l’azione dell’amministrazione statunitense evidenzia una preoccupante regressione nel campo dei diritti civili».
«Ribadiamo con forza il nostro impegno – dichiara il presidente della Federazione Vincenzo Falabella – affinché le politiche di inclusione restino al centro dell’agenda sociale europea e che le aziende siano libere di promuovere azioni concrete per un’inclusione reale. Non tollereremo che imposizioni esterne indeboliscano il valore universale della diversità e dell’equità sociale. La battaglia per un mondo più giusto e inclusivo è una responsabilità collettiva e continueremo a difenderla con determinazione».
Anche l’AIPD, l’Associazione Italiana Persone Down che aderisce essa stessa alla FISH, si unisce alle preoccupazioni espresse da quest’ultima, tramite le parole del proprio presidente Gianfranco Salbini, che afferma: «Come AIPD, uniamo la nostra indignazione a quella già espressa da FISH: le azioni intraprese dall’amministrazione Trump rischiano infatti di compromettere i valori fondamentali di giustizia e uguaglianza. Le politiche promosse dalle aziende europee per la diversità e la lotta contro la discriminazione sono essenziali per difendere i diritti umani e la dignità di ogni individuo. Trovo inaccettabile che gli Stati Uniti interferiscano con la capacità dell’Europa di difendere i propri principi fondanti. L’inclusione sociale non è negoziabile e ogni passo indietro rappresenta un pericoloso precedente, soprattutto per le persone vulnerabili, come quelle con disabilità».
«Voglio inoltre ricordare – aggiunge Salbini – l’impegno della nostra Associazione proprio a livello europeo nella lotta per l’eliminazione delle barriere fisiche, culturali e sociali, al fine di promuovere un’inclusione autentica e la piena partecipazione delle persone con disabilità alla vita collettiva. Nonostante le difficoltà, infatti, l’Europa continua a dimostrare di essere un modello di civiltà e rispetto per i diritti umani. Le politiche europee vanno oltre le parole e si traducono in azioni concrete, ampliando le opportunità per tutti, senza eccezioni. L’impegno nostro e di altre realtà in Europa è la prova che la nostra visione di un mondo giusto e inclusivo continuerà a crescere, contro ogni tentativo di regressione. Non possiamo dunque permettere che interferenze esterne indeboliscano la nostra battaglia per l’uguaglianza ed è pertanto essenziale difendere i diritti di tutti e tutte e proseguire con determinazione per una società più equa e inclusiva». (S.B.)
Per ulteriori informazioni: ufficiostampa@fishonlus.it; uficiostampaaipd@gmail.com.
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