Sette quesiti per il Ministro dell’Istruzione e del Merito e per l’Osservatorio sull’Inclusione

Alla vigilia della convocazione quanto mai attesa dell’Osservatorio Permanente del Ministero per l’Inclusione Scolastica, prevista appunto per domani, 1° aprile, numerosi accademici, docenti, autorevoli esperti del settori e componenti dei CTS (Centri Territoriali di Supporto), pongono sette quesiti al Ministro e all’Osservatorio stesso, riguardanti nello specifico la specializzazione dei docenti di sostegno

Disegno di insegnante di sostegno con una bimbaIn vista della convocazione dell’Osservatorio Permanente del Ministero per l’Inclusione Scolastica, prevista per domani, 1° aprile, di cui riferiamo in altra parte del giornale, riceviamo e pubblichiamo il seguente contributo, contenente varie istanze rivolte al Ministro dell’Istruzione e del Merito e all’Osservatorio, da parte di numerosi accademici, docenti, autorevoli esperti del settori e componenti dei CTS (Centri Territoriali di Supporto), il cui elenco è disponibile a questo link, che fanno parte della lista “Suggerimenti per una didattica della vicinanza”, gruppo nato durante la pandemia per consentire una costante comunicazione tra docenti e genitori e per stare vicino agli alunni e alle alunne. Un gruppo ingranditosi nel tempo, tanto da superare ora le duecento unità tra docenti, educatori, psicologi, genitori di alunni con disabilità e altri esperti. Tra l’altro, oltre allo scambio di esperienze e al supporto reciproco, il gruppo stesso ha promosso laboratori, corsi di formazione e preparazione di documenti da inviare al Ministero o ai Ministeri coinvolti per la realizzazione dell’inclusione, nonché alle stesse Associazioni del settore (per informazioni: glii.interscolastico@gmail.com).

In vista della convocazione dell’Osservatorio sull’Inclusione Scolastica del Ministero dell’Istruzione e del Merito, fissata per il 1° aprile e avente ad oggetto il Decreto Legge 71/24, i firmatari del presente contributo, a fronte della proposta ministeriale di affidare all’INDIRE (Istituto Nazionale Documentazione Innovazione Ricerca Educativa) un corso di 30 Crediti Formativi per ovviare alla mancata specializzazione dei docenti per le attività di sostegno, pongono al Ministro dell’Istruzione e del Merito e all’Osservatorio per l’Inclusione Scolastica del Ministero dell’Istruzione e del Merito i seguenti quesiti:
1. Come garantire la qualità della formazione dei docenti da incaricarsi sul sostegno? Già 60 CFU (Crediti Formativi Universitari) risultano ancora insufficienti, ora sono stati ridotti a 30 (o forse 40 o 48 secondo altre bozze circolanti), per i corsi INDIRE, quando già il Decreto Legislativo 66/17 indicava all’articolo 12 l’obbligatorietà per i docenti della scuola dell’infanzia e primaria di conseguire in totale almeno 120 Crediti Formativi e le Associazioni stesse (ad esempio la FISH-Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie, con la sua Proposta di Legge sull’istituzione di cattedra di sostegno) propongono di estendere questa norma anche alle scuole secondarie di primo e secondo grado, a dimostrazione dell’importanza che i genitori attribuiscono alla formazione iniziale dei docenti di sostegno.
2. Sono in atto corsi da 60 CFU: come è possibile che si equiparino ai corsi da 30 (o 40 o 48…) Crediti gestiti dall’INDIRE, che partiranno quasi in parallelo?
3. Perché è stato scelto l’INDIRE come Ente di formazione? Questa funzione non è di sua competenza (come ha pubblicamente dichiarato la SIPeS-Società Italiana di Pedagogia Speciale) ed è stato necessario cambiarne lo statuto per far fronte a questa richiesta; di conseguenza, si è dovuta spostare di sei mesi l’entrata in vigore del decreto (articolo 7-bis della Legge 106/24, conversione del citato Decreto Legge 71/24).
4. In base a quali criteri verranno individuati i formatori in questi corsi, visto che non si accenna ad alcun concorso per svolgere questo compito (articolo 97 della Costituzione), né alcuna selezione pubblica?
5. Quale tipo di formazione sarà proposta? Se sarà tutta a distanza con lezioni online, come si potranno assicurare le competenze mediante attività laboratoriali, indispensabili per acquisire le abilità necessarie per le attività di insegnamento, in special modo con incarico sul sostegno?
6. Ci chiediamo poi come si possa equiparare il titolo di specializzazione sulle attività di sostegno all’inclusione conseguito in Italia a quelli acquisiti in università di Paesi in cui gli alunni e le alunne con disabilità frequentano soltanto le scuole speciali o percorsi separati.
7. In riferimento infine all’Allegato B al Decreto 71/24, relativo al fabbisogno dei docenti nella scuola secondaria, come si giustifica il contingente previsto dal Ministero per il sostegno, considerata la saturazione delle graduatorie provinciali delle supplenze per la classe di concorso ADSS per la scuola secondaria di secondo grado in molte Province, evidenziata dai bollettini degli Uffici Scolastici Provinciali e aggravata dall’imminente inserimento degli specializzati del IX ciclo TFA?

Si allegano, in conclusione, una rilevazione sul fabbisogno di docenti specializzati sul sostegno didattico per la scuola secondaria di secondo grado in tre Regioni campione (a questo link) e una rilevazione della situazione occupazionale dei docenti specializzati sul sostegno per la scuola secondaria di secondo grado (a questo link).

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