La sordocecità dev’essere classificata come una disabilità specifica

di Angelo Costantino Sartoris*
«Il BIAP (Bureau International d’AudioPhonologie) e l’Organizzazione Mondiale della Sanità – rende noto il Comitato Sordocecità per la modifica della legge 107 /10 – valuteranno presto di  considerare la riclassificazione della sordocecità come disabilità distinta e specifica. E anche nel nostro Paese sono state presentate due Interrogazioni di tono analogo ai Ministri della Salute e per le Disabilità»

Logo del Comitato SordocecitàIl nostro Comitato [Comitato Sordocecità per la modifica della legge 107 /10], si è rivolto al BIAP (Bureau International d’AudioPhonologie), per chiedere di considerare la riclassificazione della sordocecità come disabilità distinta e specifica. In tal senso, la presidente del BIAP, Edilene Boéchat, ha affermato che nel prossimo mese di maggio il BIAP e l’Organizzazione Mondiale per la Sanità (OMS) si riuniranno per valutare questa proposta concernente una gravissima pluriminorazione, che in Italia come in Europa colpisce lo 0,2% della popolazione (dati ISTAT e Lega del Filo d’Oro, 2022).
Successivamente infatti alla Dichiarazione scritta dei diritti delle persone sordocieche, approvata dal Parlamento Europeo il 1° aprile 2004, il Parlamento Italiano promulgò la Legge 107/10 (Misure per il riconoscimento dei diritti alle persone sordocieche), che tuttavia, pur richiamando la normativa europea, non dava seguito alla specificità di questa pluriminorazione, riconoscendo solo singolarmente la sordità e la cecità.
Le persone sordocieche che possiedono un minimo residuo di uno o entrambi i sensi in forma grave riescono in particolari condizioni a comunicare attraverso il supporto vicendevole dei due sensi stessi, ma la sordocecità dev’essere classificata come una disabilità specifica.
Nella recente normativa 227/21 (Legge Delega in materia di disabilità), si evidenzia una sola condizione di sordocecità (al limite della sordocecità assoluta), che non tiene conto delle diverse gravità. Manca dunque una puntuale classificazione. Eppure il Decreto Interministeriale del 26 settembre 2016 (Riparto delle risorse finanziarie del Fondo nazionale per le non autosufficienze, per l’anno 2016) aveva inserito i sordociechi in condizione di particolare gravità nell’elenco delle gravissime disabilità.
Le persone con pluriminorazione sensoriale che necessitano dell’uso di protesi acustiche devono poi fare i conti con gli elevati costi e chi non ha un reddito sufficiente si vede costretto a rinunciarvi.
Il deputato Marco Furfaro ha recentemente depositato due Interrogazioni al Ministro della Salute Schillaci e alla ministra per le Disabilità Locatelli, invitandoli ad indicare una precisa classificazione delle diverse gravità della sordocecità e a inserire nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) le costosissime protesi acustiche.
Auspichiamo pertanto una pronta presa di posizione del Governo per venire incontro a queste persone con una pluriminorazione.

*Presidente del Comitato Sordocecità per la modifica della legge 107 /10.

A questo link è disponibile un ampio documento redatto dal Comitato Sordocecità per la modifica della legge 107 /10, denominato Per la classificazione delle diverse forme di gravità nella sordocecità per una migliore inclusione sociale.
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