Percorsi riabilitativi che utilizzano visori per la realtà virtuale

In occasione della Giornata Mondiale della Salute di oggi, 7 aprile, la UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) intende dare visibilità al progetto “Virtualmente”, promosso presso la propria Sezione di Gorizia, basato su percorsi riabilitativi che utilizzano visori per la realtà virtuale
UILDM Gorizia, progetto "Virtualmente"
Una delle persone coinvolte nel progetto della UILDM di Gorizia “Virtualmente”

Oggi, 7 aprile, è la Giornata Mondiale della Salute (World Health Day), evento che vede impegnata anche la UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), con una specifica attenzione alla situazione delle persone che convivono con malattie rare quali le distrofie e le altre malattie neuromuscolari. «Emerge quindi la necessità – dicono da tale Associazione – di una presa in carico della persona che comprenda non solo gli aspetti legati alla patologia in sé, ma anche il benessere psicologico, perché, come dimostrano gli studi, esso è intimamente legato a una dimensione di salute globale».
A tal proposito, dunque, la UILDM ha sempre prestato il massimo dell’attenzione agli aspetti psicologici, approfittando, negli ultimi anni, delle nuove opportunità tecnologiche per strutturare anche percorsi riabilitativi con l’utilizzo di visori per la realtà virtuale, strumenti che possono essere appunto un valido supporto per attività di riabilitazione e, nei casi più gravi, per consentire un’“evasione” molto realistica in luoghi e situazioni che la malattia o la disabilità non consente più di accedere o sperimentare.
Uno di questi percorsi è stato promosso dalla UILDM di Gorizia, presso la quale ha preso recentemente il via il progetto denominato Virtualmente, grazie anche al sostegno della Fondazione Carigo e avvalendosi della collaborazione del Centro Riabilitativo Ospizio Marino di Grado, che ospita le attività all’interno della propria struttura e coinvolge i propri pazienti come principali fruitori e protagonisti del progetto.

«Partiamo dalla constatazione – spiega Chiara Crognaletti, psicologa clinica che collabora con la UILDM di Gorizia – che nel 2025, in una società dove tutto corre più veloce, la salute fisica ne risente molto. Per questo è necessario prendersi cura anche della salute mentale, come base per un benessere più generale della persona».
Virtualmente, dunque, si sviluppa in tre percorsi, ciascuno dei quali strutturato in tre appuntamenti, per un totale di nove incontri. Ad ogni percorso partecipano 6 persone ospiti del Centro Riabilitativo di Grado, coinvolgendo in totale 18 persone dai 60 anni in su nel periodo compreso tra marzo e maggio. «Il primo appuntamento del ciclo – prosegue Crognaletti – è un incontro di conoscenza tra i partecipanti: il visore di realtà virtuale serve infatti ad avviare un lavoro sulla storia personale di ciascuno dei partecipanti stessi. Il secondo, invece, è pensato come un’esperienza trasformativa in cui la persona riflette sulla propria capacità di affrontare le esperienze e le difficoltà e si pone degli obiettivi piccoli o grandi su cui lavorare. Infine, il terzo incontro è di chiusura, di riflessione sugli obiettivi raggiunti, con un’esperienza di rilassamento finale».

Le attività con i visori di realtà virtuale, facendo vivere esperienze trasformative, riducono il livello di ansia e stress legato alla condizione di disabilità, temporanea o permanente, che si vive, permettendo un’immersione totale multisensoriale che facilita l’interiorizzazione delle esperienze di vita, perché l’elaborazione emotiva avviene a un livello più profondo.
I laboratori finora proposti hanno avuto un esito senz’altro positivo e all’interno dei gruppi si è creata una rete di relazioni tra i partecipanti che ha favorito la nascita di un senso di comunità. «È stata la mia prima partecipazione a un’esperienza del genere – racconta una delle persone coinvolte – e se devo usare un aggettivo per descriverla, direi “travolgente”. Mi sono totalmente immersa nella situazione e mi sono lasciata coinvolgere. Ancora adesso mi rilasso ricordando quei momenti e mi immergo nuovamente. La consiglierei a tutti».

«Virtualmente – afferma Alessandra Ferletti, presidente della UILDM di Gorizia – intende lavorare sulla necessità di prendersi cura del benessere psicologico attraverso l’aggregazione e la condivisione di vissuti. La collaborazione con l’Ospizio Marino di Grado è un valore aggiunto perché ci ha permesso di intercettare la fascia delle persone anziane, spesso più sole, creando momenti di gruppo e di confronto. L’utilizzo dei visori di realtà virtuale è un metodo innovativo che può essere applicato a svariati contesti e situazioni: proprio grazie alla replicabilità e all’adattabilità di esso intendiamo proporlo anche in futuro per lavorare sull’inclusione sociale e sull’abbattimento delle barriere fisiche e culturali».

Nata nel 1970, la UILDM di Gorizia, attraverso le proprie attività, intende migliorare la condizione di vita delle persone con patologie neuromuscolari. Si occupa di consulenza e servizi alle persone con disabilità, di lotta alle barriere, di promozione dell’inclusione sociale e di difesa dei diritti delle persone con disabilità. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: uildmcomunicazione@uildm.it; uildmgo@hotmail.it.
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