Disturbi specifici dell’apprendimento e Università: sfide e prospettive

Il convegno “DSA e Università: Sfide e Prospettive”, in programma per il 12 aprile, sarà un’occasione di confronto sul tema dell’inclusione universitaria degli studenti e delle studentesse con DSA (disturbi specifici dell’apprendimento), che dialogheranno con docenti universitari ed esperti in materia, condividendo esperienze, difficoltà e strategie adottate per affrontare il percorso accademico

Sarà un’importante occasione di confronto sul tema dell’inclusione universitaria delle persone con DSA (disturbi specifici dell’apprendimento): l’AID (Associazione Italiana Dislessia), in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino e l’AIRIPA (Associazione Italiana per la Ricerca e l’Intervento nella Psicopatologia dell’Apprendimento), ha organizzato il convegno DSA e Università: Sfide e Prospettive.

Studentessa di spalle che scrive alla lavagnaL’evento, gratuito e aperto al pubblico, che vedrà anche la partecipazione anche della vicepresidente del Senato Anna Rossomando, si terrà il 12 aprile a Torino (Palazzo Badini Confalonieri, ore 10-16.30) e sarà trasmesso in diretta streaming sul canale YouTube della stessa AID.
«Per la prima volta in un convegno nazionale dedicato al rapporto fra DSA e Università – sottolinea la vicepresidente dell’AID Maria Enrica Bianchi – saranno proprio gli studenti e le studentesse con questa caratteristica a intervenire, raccontando in prima persona come hanno affrontato il percorso accademico, le difficoltà incontrate e le strategie messe in campo per superarle. Attraverso un confronto senza filtri con docenti universitari ed esperti apriremo un dialogo autentico e costruttivo sull’inclusione all’interno degli atenei. Questo appuntamento è importante per chi vuole capire, ascoltare e contribuire a costruire un’università più aperta e consapevole».

«L’Università di Torino – dichiara Carla Tinti, delegata del Rettore per l’Inclusione – è lieta di ospitare questo importante evento, che conferma il nostro impegno nel favorire il successo formativo degli studenti e delle studentesse con DSA. Nel nostro Ateneo il loro numero è cresciuto da poche centinaia nel 2012 a quasi 3.000 nel 2024. Ascoltare le loro esigenze e dialogare con loro è un passo fondamentale per rispondere realmente ai loro bisogni e rendere i percorsi accademici sempre adatti al loro stile di apprendimento».

Durante la giornata verranno affrontati temi centrali, quali le Linee Guida della CNUDD (Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati all’Inclusione degli Studenti con Disabilità e con DSA), delle quali si può già leggere ampiamente anche sulle nostre pagine, i modelli didattico-formativi più efficaci e l’importanza delle competenze linguistiche per studiare all’Università.
Inoltre, verrò presentato il nuovo servizio Helpline Università dell’AID, pensato per offrire supporto, ascolto e risposte mirate agli studenti e alle studentesse con DSA.

Secondo un’indagine condotta nel 2022 dall’ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca), gli studenti e le studentesse universitari con dislessia, disgrafia, discalculia e disortografia in Italia sono quasi 20.000, con un aumento del 22% rispetto all’anno accademico precedente. Un dato significativo che evidenzia la necessità di rafforzare le politiche di inclusione e supporto negli Atenei. La distribuzione geografica mostra che il 50,5% degli studenti con DSA frequenta un’Università del Nord-Ovest, il 19,9% si trova nel Nord-Est, il 18,2% nel Centro, mentre solo il 4,8% è iscritto a un Ateneo del Sud, un dato che riflette anche il minor numero di certificazioni di DSA nel Mezzogiorno. (C.C. e S.B.)

Vademecum Cosa sono i DSA e come parlarne. Il programma completo dell’evento è disponibile a questo link. Per ulteriori informazioni: ufficio.stampa@unito.it.
La dislessia e gli altri DSA (disturbi specifici dell’apprendimento)
Il più diffuso DSA (disturbo specifico di apprendimento) è la dislessia, cioè il disturbo specifico della lettura, che si manifesta e si evolve in concomitanza dell’inizio dell’attività scolastica, quando emergono le prime difficoltà nell’attivare in maniera fluente e senza affaticamento tutte quelle operazioni mentali necessarie per leggere, quali riconoscere le lettere singole, le sillabe e quindi le parole, associandole ai suoni corrispondenti. Frequenza degli errori e lentezza nella decodifica ne sono i tipici aspetti: il bambino può, per esempio, presentare difficoltà nel riconoscere, scambiandoli tra loro, grafemi che differiscono visivamente per piccoli particolari quali: “m” con “n”, “c” con “e”, “f” con “t”, “a” con “e”.

La persona con disortografia, invece, evidenzia la difficoltà a tradurre correttamente le parole in simboli grafici e a confondere il suono delle lettere (per esempio “f/v”, “t/d”, “p/b”, “c/g”, “l/r”).
Un terzo disturbo che impedisce alla persona di esprimersi nella scrittura in modo fluido è la disgrafia, caratterizzata da una grafia spesso illeggibile, da una pressione eccessiva sul foglio e dallo scarso rispetto degli spazi sul foglio.
C’è infine la difficoltà a comprendere simboli numerici e a svolgere calcoli matematici, conosciuta con il nome di discalculia. Stando ai dati, circa il 3% della popolazione studentesca è affetta da tale disturbo, che complica la lettura e la scrittura dei numeri e soprattutto l’elaborazione delle quantità. Gli errori collegati a questa problematica molto spesso non vengono riconosciuti nell’immediato. Diversi, infatti, sono i casi di discalculia erroneamente diagnosticati come dislessia.
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