“Riforma della Disabilità”: lo stato dell’arte in Emilia Romagna

Si è tenuto a Bologna nei giorni scorsi un convegno promosso dall’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), per discutere la sperimentazione della cosiddetta “Riforma della Disabilità” e il nuovo sistema di valutazione della disabilità stessa. Per l’occasione, è stato anche prodotto dall’INPS un aggiornamento sulla sperimentazione in corso nella Provincia di Forlì-Cesena

Convegno Bologna, marzo 2025, su Riforma DisabilitàSi è tenuto a Bologna nei giorni scorsi un convegno promosso dall’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), per discutere la sperimentazione della cosiddetta “Riforma della Disabilità” e il nuovo sistema di valutazione della disabilità stessa. Tra i temi centrali dell’incontro, il Progetto di Vita e il ruolo delle Istituzioni nella costruzione di un percorso più equo e accessibile per le persone con sclerosi multipla e patologie correlate.

L’evento, che si è collocato nel ciclo di incontri informativi aventi come focus la “Riforma della Disabilità” e il relativo Decreto Legislativo 62/24 (Definizione della condizione di disabilità, della valutazione di base, di accomodamento ragionevole, della valutazione multidimensionale per l’elaborazione e attuazione del progetto di vita individuale personalizzato e partecipato), attuativo della Legge Delega 227/21 in materia di disabilità, è stato organizzato dall’AISM dell’Emilia Romagna, in collaborazione con l’AISM di Bologna e la partecipazione di esperti medico-legali dell’INPS della Regione Emilia Romagna, rappresentanti istituzionali e professionisti del settore.

Com’è noto, la riforma, che affida all’INPS il compito esclusivo di accertamento e valutazione di base della disabilità, ha previsto una prima fase sperimentale in nove Province italiane, tra cui quella di Forlì-Cesena, con l’obiettivo di rendere il processo più uniforme e vicino alle esigenze delle persone con disabilità. A partire dal 30 settembre prossimo, la sperimentazione si estenderà ad ulteriori undici Province e si allungherà di un anno, per tutto il 2026. Dal 2027, quindi, l’applicazione riguarderà tutto il restante territorio nazionale.

La sclerosi multipla è tra le tre patologie su cui verrà testato il nuovo modello di valutazione, rendendo in tal senso cruciale il coinvolgimento dell’AISM. In Emilia Romagna, quindi, oltre 10.000 persone con sclerosi multipla potranno contribuire a migliorare il sistema di valutazione e accesso ai servizi.

Intervenuta con un videomessaggio, Isabella Conti, assessora al Welfare della Regione Emilia Romagna, ha sottolineato l’importanza di un cambio di paradigma nella considerazione della persona con disabilità con questa riforma: «Dobbiamo guardare alla persona nella sua interezza – ha detto -, con particolare attenzione alle giovani donne, che sono sempre più colpite dalla sclerosi multipla. Tutti devono avere diritto a un Progetto di Vita che consenta loro di realizzarsi pienamente. La nostra Regione si farà promotrice di un percorso condiviso con Associazioni e Cittadini/Cittadine, per garantire prospettive e opportunità concrete».
L’assessora Conti ha ricordato inoltre la recente costituzione di un gruppo di lavoro regionale sulla sclerosi multipla (determinazione di giunta regionale n. 10090/24), evidenziando la necessità di una sinergia più forte tra Istituzioni e Associazioni, per definire linee operative chiare e precise. «Convocherò presto l’AISM – ha concluso Conti – per un tavolo di lavoro congiunto».

Durante il convegno è intervenuta anche Lucia Zanardi, coordinatrice regionale di Medicina Legale dell’INPS, che ha fornito un aggiornamento sulla sperimentazione in corso nella Provincia di Forlì-Cesena. «Abbiamo in sperimentazione 1.450 persone – ha affermato -, di cui 800 sono state già convocate per le visite e 350 hanno già ottenuto i certificati introduttivi. Il resto verrà calendarizzato entro giugno 2025. Stiamo operando nel rispetto dei tempi previsti dalla Legge: 90 giorni per la valutazione dell’invalidità civile, con tempi ridotti per i minori e gli oncologici. Siamo in grado di chiamare in visita gli oncologici in 7 giorni e i bambini entro 15 giorni».
Zanardi ha annunciato inoltre l’imminente diffusione da parte del Governo dell’atteso Decreto che regolerà in maniera più diretta e dettagliata la valutazione, con riguardo anche alla nuova percentualizzazione della disabilità, a superamento delle vecchie tabelle risalenti all’ormai lontano 1992.

«Questa riforma – ha dichiarato Ivonne Pavignani, presidente dell’AISM Emilia Romagna – può rappresentare un passo avanti per le persone con sclerosi multipla, ma è fondamentale che il nuovo modello tenga conto della variabilità della patologia e dei suoi “sintomi invisibili”. Continueremo dunque a collaborare con l’INPS e con le Istituzioni per migliorare il sistema di valutazione e l’accesso ai servizi».

Il convegno di Bologna, dunque – rientrante nel progetto Agenda 25 sclerosi multipla e patologie correlate, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con la FISH (Federazione italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie) e l’UNPLI (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia) quali partner – ha ribadito l’importanza di un approccio partecipato, che metta davvero la persona al centro, garantendo diritti e opportunità concrete per chi convive con la sclerosi multipla e altre patologie invalidanti. (B.E. e S.B.)

Per ulteriori informazioni: Ufficio Stampa e Comunicazione AISM (Barbara Erba), barbaraerba@gmail.com.
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