La malattia di Hansen (lebbra) continua a causare disabilità e stigma

Vari specialisti e ricercatori si sono riuniti all’Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma, per discutere e condividere le più recenti strategie di prevenzione e trattamento della malattia di Hansen, la cosiddetta “lebbra”, durante un corso di formazione promosso in collaborazione con l’Associazione AIFO, «su questa malattia antica e stigmatizzante, che ancora oggi rappresenta una sfida globale per la salute pubblica», come ha affermato la responsabile scientifica Angela Corpolongo
Istituto Spallanzani di Roma, aprile 2025, incontro su malattia di Hansen
Un’immagine dell’incontro all’Istituto Spallanzani di Roma

L’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma ha organizzato e ospitato il Corso di formazione teorico-pratico per la corretta diagnosi e cura delle persone affette da malattia di Hansen, la cosiddetta “lebbra” (se ne legga una scheda in calce).
L’incontro, realizzato in collaborazione con l’AIFO (Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau), ha riunito decine di specialisti e ricercatori per discutere e condividere le più recenti strategie di prevenzione e trattamento della lebbra, «una malattia antica e stigmatizzante, ma che ancora oggi rappresenta una sfida globale per la salute pubblica», come ha affermato Angela Corpolongo, responsabile scientifica del corso e dirigente medico dell’Unità Operativa Complessa Malattie Infettive Altamente Contagiose e ad Alta Intensità di Cura dello Spallanzani.
«Nonostante i notevoli progressi compiuti nella diagnosi e nel trattamento – ha aggiunto – la lebbra persiste colpendo le popolazioni più vulnerabili, diventando così ulteriore veicolo di discriminazione. Tramite questo corso abbiamo voluto fornire agli specialisti in dermatologia, neurologia, anatomia patologica, biologia, radiologia, infettivologia e ai tecnici di laboratorio gli strumenti necessari per riconoscere e diagnosticare correttamente i pazienti affetti da lebbra. Un’opportunità unica, dunque, per condividere conoscenze, esperienze e buone prassi, con l’obiettivo di rafforzare la collaborazione interdisciplinare e promuovere un approccio integrato nella lotta contro una malattia che, come detto prima, colpisce ancora con forza le popolazioni tropicali o sub tropicali più povere, portando con sé disabilità ed esclusione sociale».

L’AIFO, che come detto ha coadiuvato lo Spallanzani nell’organizzare e promuovere il corso e che vanta un’esperienza decennale nel campo delle malattie tropicali e delle patologie trascurate – ha sempre sostenuto la necessità di rafforzare la formazione e la consapevolezza dei professionisti del settore sanitario. Infatti, come sostiene il presidente dell’Associazione Antonio Lissoni, «la formazione è la chiave per contrastare efficacemente la lebbra e altre malattie tropicali neglette. In tal senso, la collaborazione tra la nostra organizzazione e l’Istituto Spallanzani rappresenta un passo fondamentale per risvegliare l’interesse e rafforzare la capacità di diagnosi e trattamento in Italia».

Da ricordare in conclusione che l’iniziativa, oltre che dall’AIFO, è stata patrocinata da IN-NTD, il network italiano per le malattie tropicali neglette, dalla Rete delle Malattie Rare della Regione Lazio, dalla SIMET (Società Italiana di Medicina Tropicale e Salute Globale) e dalla SIMIT (Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali). (S.B.)

Per ulteriori informazioni: federica.dona@aifo.it (Federica Donà).
La malattia di Hansen
La malattia di Hansen (lebbra) è una malattia infettiva e cronica, causata dal batterio Mycobacterium leprae. Si suppone che la lebbra si trasmetta da persona a persona tramite goccioline e secrezioni nasali e a seguito di contatti stretti a lungo termine. Il contatto occasionale e/o a breve termine non sembra diffonderlo.
Il numero di casi di malattia di Hansen nel mondo si è drasticamente ridotto negli anni Novanta in seguito al vasto impegno dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che nel 1982 ha fornito le indicazioni per il trattamento polichemioterapico e ha largamente sostenuto i programmi nazionali di terapia e di diagnosi precoce. Tuttavia, negli ultimi anni si sta assistendo a un nuovo aumento. I dati pubblicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità evidenziano infatti nel 2023 un incremento del 5% rispetto all’anno precedente con 182.815 casi.
Le principali aree endemiche restano l’India, il Brasile e l’Indonesia, ma la malattia è ancora un problema significativo anche in altri Paesi dove persistono difficili condizioni socioeconomiche.
Nonostante i progressi nella cura, dunque, la lebbra continua a causare disabilità e stigma con un numero crescente di persone che arrivano troppo tardi alla diagnosi. Il numero annuale delle bambine e dei bambini (con meno di 15 anni) con lebbra è ancora alto e in crescita in valori assoluti: sono 10.322 i minori diagnosticati nel 2023 (5,7% del totale).
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