Cura e impegno: il Trentino risponde alle sfide delle persone con la SLA

Tecnologia, rete territoriale e, naturalmente, generosità: c’è stato tutto questo nella cerimonia di consegna della donazione per l’AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica), svoltasi nei giorni scorsi presso il Centro Clinico NeMO di Trento (NeuroMuscular Omnicentre)
Fulvia Massimelli e Riccardo Zuccarino
La presidente nazionale dell’AISLA Fulvia Massimelli, con il direttore clinico del Centro NeMO Trento Riccardo Zuccarino

Tecnologia, rete territoriale e, naturalmente, generosità: c’è stato tutto questo nella cerimonia di consegna della donazione per l’AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica), che si è svolta presso il Centro Clinico NeMO di Trento (NeuroMUscular Omnicentre), all’interno dell’Ospedale Riabilitativo Villa Rosa di Pergine Valsugana, lo scorso 8 aprile.
La donazione complessiva è ammontata a 17.690 euro, di cui 8.900 euro raccolti agli sportelli Bancomat e il resto integrato da Sparkasse, la Cassa di Risparmio di Bolzano. Grazie alla campagna Ci muoviamo per chi non può muoversi, sono stati raccolti i fondi necessari per l’acquisto di un dispositivo innovativo che supporta la riabilitazione motoria di persone con la SLA (sclerosi laterale amiotrofica) e malattie neuromuscolari.

«Questa donazione – ha dichiarato Fulvia Massimelli, presidente nazionale dell’AISLA – è frutto della generosità di una comunità che ha scelto di esserci. È la risposta concreta a un bisogno reale e quotidiano, che riguarda non solo chi vive con la SLA, ma tutte le persone che condividono con noi un’idea di società inclusiva e giusta».
Operativa in Trentino Alto Adige dal 2009, l’AISLA si conferma come un punto di riferimento per le esigenze dei malati e delle loro famiglie: con 54 casi stimati solo nella Provincia di Trento e 104 in tutta la Regione, coinvolgendo 40 soci, 7 volontari attivi e supportando 21 famiglie nel 2024 con interventi di sollievo – che includono supporto psicologico, fisioterapia domiciliare e trasporti sanitari – l’Associazione ha realizzato una media di 16 interventi per persona, totalizzando 328 assistenze.

Dal canto suo, il Centro NeMO Trento, attivo dal febbraio 2021, vanta una struttura all’avanguardia di 1.500 metri quadri; con oltre 1.700 pazienti presi in carico – tra cui 30 pediatrici – e il 46% proveniente da fuori Provincia, il Centro ha registrato, nel 2024, 240 ricoveri e 1.678 prestazioni ambulatoriali multispecialistiche e day hospital, oltre ad attivare 8 studi clinici e offrire nuovi trattamenti farmacologici a 23 pazienti.

L’evento dell’8 aprile ha rappresentato un esempio virtuoso di alleanza tra istituzioni politiche, sistema sanitario, società civile, comunità scientifica e pazienti, rafforzando un modello integrato di cura, ricerca e innovazione terapeutica. Un modello capace di rispondere in modo concreto ed efficace alle sfide della fragilità, garantendo assistenza d’eccellenza e una migliore qualità della vita a chi ne ha più bisogno. (C.C.)

A questo link è disponibile un testo di ulteriore approfondimento. Per altre informazioni: Ufficio Stampa AISLA (Elisa Longo), ufficiostampa@aisla.it.
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