Giornata Europea della Vita Indipendente: in favore di chi non vede e non sente

Per oltre 360.000 persone sordocieche e con pluridisabilità psicosensoriale in Italia, la Vita Indipendente è purtroppo un traguardo ancora lontano. Anche per questo la Fondazione Lega del Filo d’Oro ha lanciato la campagna “#unaiutoprezioso”, per migliorare la vita di chi non vede e non sente, proprio in corrispondenza della Giornata Europea della Vita Indipendente di oggi, 5 maggio
Famiglia che afferisce alla Fondazione Lega del Filo d'Oro
Una famiglia che afferisce alla Fondazione Lega del Filo d’Oro

Prende il via oggi, 5 maggio, in corrispondenza con la Giornata Europea della Vita Indipendente (The European Independent Living Day), la campagna della Fondazione Lega del Filo d’Oro denominata #unaiutoprezioso, per raccogliere fondi tramite il 5 per mille, migliorando in tal modo la vita di chi non vede e non sente.
«Chi non vede e non sente – dicono dalla Fondazione – vive immerso in un mondo fatto di buio e silenzio: una condizione che, senza adeguati supporti, può trasformarsi in isolamento assoluto, anche nelle attività quotidiane e più importanti. Una persona con sordocecità, ad esempio, non può andare in ospedale senza essere accompagnata da un interprete, i bambini o i ragazzi non possono frequentare la scuola senza programmi adeguati, gli adulti non possono accedere al mondo del lavoro, senza politiche realmente inclusive».

«È questa la realtà quotidiana di oltre 360.000 persone sordocieche e con pluridisabilità psicosensoriale in Italia – proseguono dall’organizzazione nata a Osimo (Ancona) -, per le quali la Vita Indipendente è purtroppo un traguardo ancora lontano. Il nostro impegno quotidiano per garantirla è stato tracciato nel Manifesto delle persone sordocieche, documento, presentato nel marzo dello scorso anno alla Camera, che parte dalla richiesta di aggiornamento della Legge 107/10 (Misure per il riconoscimento dei diritti alle persone sordocieche), per riconoscere tutte le persone che sono contemporaneamente cieche e sorde, a prescindere dall’età in cui sviluppano tali disabilità, oltre a porre l’attenzione su alcuni temi centrali che promuovano un reale cambiamento, chiedendo alle Istituzioni un maggior impegno affinché ogni persona sordocieca venga riconosciuta e sostenuta, ovunque e sempre, con accesso a cure, interpreti e strumenti che possano davvero fare la differenza nella vita di tutti i giorni». (S.B.)

A questo link è disponibile un testo di ulteriore approfondimento. Per altre informazioni: Federica Aruanno (f.aruanno@inc-comunicazione.it); Chiara Ambrogini (ambrogini.c@legadelfilodoro.it).
Share the Post: