Dopo ore sotto la pioggia e sorvegliate a vista dalle forze dell’ordine, le persone con disabilità partecipanti al presidio di protesta promosso a Firenze dall’AVI Toscana, hanno potuto vedere una propria delegazione ricevuta dal Presidente della Regione e dall’Assessora alle Politiche Sociali. Quanto prima invieranno le proprie richieste e osservazioni sulla situazione dei finanziamenti per la Vita Indipendente e sulla Proposta di Legge Regionale sulla Vita indipendente. Pieno sostegno alla protesta è arrivato dalla FISH Nazionale

Il 5 maggio, nonostante la pioggia e l’allerta meteo arancione, le persone con disabilità hanno scelto comunque di prendere parte al presidio di protesta per rivendicare la Vita Indipendente promosso dall’AVI Toscana (Associazione Vita Indipendente della Toscana), a Firenze, in Piazza del Duomo, davanti al palazzo della Presidenza della Regione (se ne legga la nostra precedente segnalazione).
I/le partecipanti hanno valutato di non poter rimandare l’iniziativa perché ritengono che la situazione di molte persone con disabilità fruitrici dei progetti di Vita Indipendente sia drammatica, perché ormai avevano organizzato tutto, e anche Eugenio Giani, il presidente della Regione Toscana, era già stato avvertito dell’iniziativa. Hanno ritenuto quindi ragionevole che il Presidente della Regione le incontrasse, anche in considerazione del fatto che proprio ieri il 5 maggio ricorreva anche la Giornata Europea della Vita Indipendente (The European Independent Living Day).
«Nonostante diluviasse hanno schierato due file di Carabinieri per impedire che le persone con disabilità potessero entrare nel palazzo della Presidenza a ripararsi dalla pioggia», raccontano sgomenti dall’organizzazione. Raffaello Belli, esponente dell’Associazione organizzatrice, ha fatto più volte presente ai Carabinieri, attraverso l’uso di un megafono, che così facendo stavano violando i princìpi fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione e in primo luogo l’articolo 2, che definisce la solidarietà come dovere inderogabile; ma anche l’articolo 3, che richiede che si debba tenere conto del fatto che la particolare situazione delle persone con disabilità, alcune delle quali in sedia a rotelle, sotto la pioggia, è ben diversa di quella delle persone senza disabilità. Ha anche sottolineato che prima di essere Carabinieri, loro erano persone. Ma loro non hanno accolto la richiesta di aiuto, e hanno ubbidito sino in fondo all’ordine di presidiare il palazzo.
«È stato molto grave – commentano dall’AVI Toscana –, da parte dei Carabinieri, lasciarci sotto la pioggia. Anche perché il diritto di manifestare è garantito anch’esso dalla nostra Costituzione, e loro non possono non considerare la nostra diversa situazione. Ed è stato anche molto grave che la Regione ci abbia lasciato impassibilmente sotto la pioggia, anche perché il Presidente era stato avvertito della richiesta di incontrarlo proprio nella Giornata Europea della Vita Indipendente e quindi, come minimo, avrebbe dovuto farci scrivere che quel giorno non era disponibile ad incontrarci e darci un altro appuntamento», ma non è arrivata alcuna comunicazione in tal senso.
Alla fine però, verso le 15, il presidente Giani e l’assessora regionale alle Politiche Sociali Serena Spinelli, hanno ricevuto alcuni dei manifestanti. Volevano interloquire con una sola persona in rappresentanza del gruppo, ma si sono presentati in due, Raffaello Belli e Patrizia Pepe.
All’inizio il Presidente si è mostrato molto risentito perché ha detto che aveva pochissimo tempo, ma in realtà l’incontro è durato più di un’ora.
In questo tempo la delegazione ha avuto modo di esporre le ragioni della protesta. L’assessora Spinelli ha dichiarato di essere stata offesa pesantemente in modo personale in un messaggio e-mail inviato dall’AVI Toscana ai Consiglieri Regionali e a quel punto, come riferisce Belli, egli stesso ha chiesto all’Assessora di leggere il testo del messaggio. Per Belli, infatti, era evidente che in esso «non vi era alcuna offesa personale, ma che semplicemente avevamo scritto che la Regione ha gestito tutta questa vicenda senza tenere conto delle nostre richieste [si riferisce alla recente modifica della disciplina per l’accesso ai contributi individuali per i progetti di Vita Indipendente, N.d.R.], e questo sarebbe come se la Regione facesse scrivere solo a degli uomini una legge per tutelare le donne vittime di violenza senza tenere conto di quello che dicono queste donne».
Con il presidente Giani la delegazione dell’AVI Toscana ha parlato anche della recente Proposta di Legge regionale sulla Vita indipendente presentata dalla stessa Regione, che attualmente è all’esame del Consiglio Regionale (su questo tema si segnala anche un nostro approfondimento). Quindi il Presidente ha chiesto loro di scrivere direttamente a lui sia le cose che non vanno ora, sia le loro osservazioni sulla citata Proposta di Legge Regionale. Appena possibile, pertanto, l’AVI Toscana provvederà a inviare la documentazione.
Le richieste avanzate dall’Associazione sono le seguenti:
1. Eliminare le differenze di trattamento fra le varie zone della Toscana.
2. Adeguare l’importo dei contributi per la Vita Indipendente alle necessità di assistenza personale di ogni singola persona con disabilità e all’aumento, avvenuto in questi anni, del costo dell’assistenza personale.
3. Eliminare l’incapacità di fare Vita Indipendente che contrasta anche con la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità.
4. Tenere ben presenti le maggiori esigenze delle persone con disabilità con necessità di assistenza intensiva molto elevata.
5. Anticipo del contributo entro il giorno 25 del mese di riferimento.
6. Inclusione degli accantonamenti della tredicesima e del Trattamento di Fine Rapporto (TFR) nella rendicontazione.
7. Conguaglio della rendicontazione a fine anno.
8. Rendicontazione almeno trimestrale entro tempi più lunghi dei 5 giorni richiesti, ad esempio, da Firenze.
9. Ammettere che il contributo Vita Indipendente possa coesistere con altri contributi.
Per quanto poi riguarda le osservazioni sulla Proposta di Legge Regionale sulla Vita indipendente, elaborate da Raffaello Belli, esse sono liberamente fruibili a questo link.
«Il problema centrale che è emerso – spiegano ancora dall’AVI Toscana – è che l’assessora Spinelli si è ripetutamente impegnata a risolvere i singoli casi [qualora si fossero presentate delle difficoltà], mentre noi abbiamo sottolineato più volte che la via non deve essere questa, bensì quella di stabilire delle regole appositamente studiate per evitare che si creino situazioni che possano mettere in difficoltà le persone».
Dunque, come accennato, l’accordo finale è stato che l’AVI Toscana scriverà direttamente al Presidente della Regione le richieste più urgenti e le osservazioni sulla Proposta di Legge Regionale. Va per altro segnalato che la stessa assessora Spinelli ha detto a Giani che sarebbe importante che il Presidente intervenisse personalmente sulla questione.
Sebbene abbia considerato gravissimo che le persone con disabilità intervenute al presidio di protesta siano state lasciate sotto la pioggia, l’AVI Toscana ritiene che un impegno personale da parte del Presidente della Regione, se attuato in maniera concretamente efficace, sarebbe un segnale importante per la Vita Indipendente delle persone con disabilità. (Simona Lancioni)
Per ulteriori informazioni: avitoscana@avitoscana.org.
Il presente contributo è già apparso nel sito di Informare un’h – Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli di Peccioli (Pisa) e viene qui ripreso, con alcuni riadattamenti al diverso contenitore, insieme all’immagine utilizzata, per gentile concessione.
Pieno sostegno alla protesta promossa dall’AVI Toscana è arrivato dalla FISH Nazionale (Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie), che in una nota sottolinea come «Cittadini e cittadine che vivono quotidianamente le conseguenze di politiche inadeguate siano stati accolti da un cordone delle forze dell’ordine, come se rappresentassero una minaccia. E solo dopo tre ore sotto la pioggia, hanno potuto incontrare il Presidente della Regione e l’Assessora alle Politiche Sociali, senza tuttavia avere ancora risposte concrete ai problemi sollevati».
«Esprimiamo dunque pieno sostegno alle azioni promosse dalle persone con disabilità e dalle Associazioni toscane – proseguono dalla FISH -, riconoscendone la piena legittimità e condividendo le ragioni alla base della mobilitazione. I ritardi nell’erogazione dei contributi per l’assistenza personale mettono infatti a rischio l’autonomia quotidiana di molte persone, giacché la tempestività nei pagamenti rappresenta un elemento imprescindibile per garantire condizioni di vita indipendente. Non si tratta solo di un dovere amministrativo, ma di un atto concreto di rispetto verso chi, da quei fondi, dipende per esercitare i propri diritti».
«Le persone con disabilità non possono più essere invisibili», dichiara il presidente della FISH Vincenzo Falabella. «Esse non chiedono privilegi, ma il rispetto di diritti fondamentali e far sentire la propria voce sotto la pioggia non può e non deve essere l’unica via per essere ascoltati dalle Istituzioni». (S.B.)
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