Un “Festival Inutile” a Bologna, per liberare fantasia e creatività

Perché il 3 giugno a Bologna si chiamerà “Un Festival Inutile la serata per tutte le età, tra stand, giochi e attività, promossa dalla Cooperativa Accaparlante e coincidente anche con la festa annuale di quest’ultima, il tutto in collaborazione con alcune realtà e associazioni del Pilastro di Bologna? Perché si ispira idealmente alle “Macchine Inutili” dell’artista Bruno Munari che per il Progetto Calamaio, il gruppo educativo integrato della Cooperativa Accaparlante, sono state il punto di partenza per liberare fantasia e creatività

Bologna, "Un Festival Inutile", 3 giugno 2025Perché il 3 giugno, dalle 17 in poi, alla Casa di Quartiere Ca’ Solare di Bologna (Via Del Pilastro 5, Bologna), si chiamerà Un Festival Inutile, la serata per tutte le età, tra stand, giochi e attività, accompagnate da cibo e musica, promossa dalla Cooperativa Accaparlante, in collaborazione con alcune realtà e associazioni del Pilastro di Bologna?
«Questa iniziativa – spiegano da Accaparlante – che sarà anche l’occasione per ospitare la nostra festa annuale, si ispira idealmente alle Macchine Inutili di Bruno Munari, i cui presupposti sono stati anche al centro di un laboratorio a cura del Progetto Calamaio, il gruppo educativo integrato della nostra Cooperativa, che nell’autunno dello scorso anno ha coinvolto numerose persone con e senza disabilità. Proprio le Macchine Inutili, infatti, sono state per il Progetto Calamaio il punto di partenza per liberare fantasia e creatività, uscendo dall’uso ordinario delle carrozzine e degli ausili, per dare vita a opere ironiche e personali che hanno risposto ai desideri e ai bisogni più intimi dei partecipanti, svincolati da necessità pratiche, per il piacere di inventare e divertirsi».

Dalle macchine alle persone, dunque, il passo è stato breve: «“Inutile” – aggiungono infatti da Accaparlante – è oggi anche chiunque venga considerato diverso e improduttivo: migranti, anziani, donne, persone con disabilità, senza fissa dimora, persone in stato di povertà educativa, ma anche chi lavora nel mondo della cultura e nel sociale. E invece queste persone sono quelle che, nella loro eterogeneità, compongono la nostra società e che, ogni giorno, come accade al Pilastro, la storica periferia della città di Bologna, danno il loro contributo per renderla viva e ricca di possibilità».
Ecco quindi perché si chiamerà Un Festival Inutile, nome decisamente appropriato, l’evento che il 3 giugno aprirà gli spazi di Ca’ Solare alla città di Bologna, con una ricca proposta per adulti e bambini alla scoperta delle singole, “inutili”, realtà che la compongono, tra attività educative e ludiche, proposte di lettura, stand e sport, tutte a ingresso libero e senza prenotazione. (S.B.)

Ringraziamo Valeria Alpi per la collaborazione.

A questo link è disponibile il programma completo. Per altre informazioni: tristano.redeghieri@accaparlante.it.
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