Oggi il disability manager è una necessità strutturale per dare attuazione concreta ai diritti delle persone con disabilità

«Il nostro convegno di Roma ha dimostrato che il disability manager non è più una figura sperimentale, ma una necessità strutturale per dare attuazione concreta ai diritti delle persone con disabilità»: lo afferma Rodolfo Dalla Mora, presidente di SIDIMA (Società Italiana Disability Manager) e AIDIMA (Associazione Italiana Disability Manager), ricordando anche la proroga al 10 giugno dei termini di iscrizione ai nuovi percorsi formativi, promossi in collaborazione con Make4Work
Maggio 2025: consegna a Valentina Tomirotti del "Premio Internazionale SIDIMA 2025"
La consegna a Valentina Tomirotti (a destra) del “Premio Internazionale SIDIMA 2025”

«Questo convegno è stato molto più di un evento formativo: è stato un momento di confronto autentico e partecipato tra istituzioni, professionisti, enti e cittadini, uniti dalla volontà di valorizzare il ruolo strategico del disability manager nei diversi àmbiti della vita sociale. A una sola settimana di distanza dall’evento, infatti, abbiamo registrato un segnale forte di interesse verso la figura del disability manager, la nostra rete associativa e i percorsi formativi da noi promossi. Questo ci spinge a condividere alcune riflessioni, esprimere i nostri ringraziamenti e guardare alle prospettive che si sono delineate per il futuro»: lo dicono da SIDIMA (Società Italiana Disability Manager) e AIDIMA (Associazione Italiana Disability Manager), commentando con toni decisamente positivi il convegno Il Disability Manager: competenze, alleanze e strumenti per un futuro inclusivo, promosso il 22 maggio a Roma, presso la Regione Lazio, avvalendosi del patrocinio di quest’ultima e di RAI per la Sostenibilità (se ne legga anche la nostra presentazione).

Un commento che è anche l’occasione per rilanciare ulteriormente i prossimi percorsi formativi percorsi formativi progettati e promossi dalla SIDIMA, in collaborazione con il partner Make4Work, presentati durante il convegno da Giorgio Di Dato, fondatore di Make4Work e da Francesco Di Coste, presidente dell’AIHC (Associazione Italiana Health Coaching), le cui iscrizioni sono state prorogate fino al 10 giugno (a questo link il modulo per iscriversi). Si tratta, lo ricordiamo, di corsi che propongono una formazione qualificata per acquisire le competenze necessarie alla figura del disability manager, tenuti da docenti esperti.

A livello istituzionale, tra i messaggi più incisivi del convegno di Roma vi è stato quello della ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli, che ha espresso pieno sostegno alla figura del disability manager, definendola «centrale nell’attuazione dei diritti sanciti dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità». A rafforzare la medesima visione, chiedendo di integrare il disability manager nelle politiche sociali, sanitarie e territoriali, sono quindi intervenuti Massimiliano Maselli, assessore all’Inclusione Sociale e ai Servizi alla Persona della Regione Lazio; Maria Chiara Iannarelli, consigliera regionale del Lazio, vicepresidente della IX Commissione Regionale (Lavoro, Formazione, Politiche Giovanili, Pari Opportunità, Istruzione, Diritto allo Studio; Mario Conte, sindaco di Treviso e presidente dell’ANCI Veneto (Associazione Nazopnale Comuni Italiani); Massimo Pulin, presidente nazionale di Confimi Industria Sanità; Giancarlo Ruscitti, direttore direttore dei Servizi Sociosanitari – Azienda Regionale Coordinamento Sanitario della Regione Friuli Venezia Giulia.

Particolarmente significativa, quindi, è stata la consegna del Premio Internazionale SIDIMA 2025, assegnato a tre giornalisti distintisi «per un racconto autentico e rispettoso della disabilità», vale a dire Alberto Puoti, premiato «per il rigore giornalistico e la sensibilità con cui affronta le fragilità umane», Andrea Parrella, «per avere dato voce, con empatia, alle persone con disabilità» e Valentina Tomirotti, «per avere rotto stereotipi con forza ironica e linguaggio diretto, attraverso il blog e i social».

Al cuore del convegno vi sono state poi le testimonianze operative dirette delle e dei disability manager della rete di AIDIMA, che hanno condiviso esperienze concrete nei diversi àmbiti dell’inclusione. Silvia Assennato e Maurizio Ottaviani hanno inquadrato gli aspetti normativi della figura. Stefano Sacchetti ha illustrato il ruolo del disability manager nei percorsi di inclusione lavorativa. Francesca Di Meo e Luca Des Dorides hanno condiviso linee guida per ambienti accessibili a persone sia sorde che udenti. Francesca Mazzi ha presentato un progetto dedicato a giovani con neurodivergenza. Valentina Papa ha offerto una testimonianza personale come leva di cambiamento culturale. Marco Bozzetti ha riflettuto su tecnologia, intelligenza artificiale e nuove barriere. Fabio Lotti ha affrontato la sfida della Digital Inclusion, in relazione alla Direttiva Europea sull’Accessibilità (European Accessibility Act), che entrerà in vigore proprio alla fine di questo mese di giugno. Marzia Macchiarella ha presentato il modello dell’Access Coordinator nei media italiani. Federica Cattani ha raccontato il progetto Cinema per tutti; Valentina Giansanti, infine, si è soffermata sull’approccio di prossimità e di orientamento nel territorio.

«Il nostro convegno del 22 maggio – afferma Rodolfo Dalla Mora, presidente di SIDIMA e AIDIMA – ha dimostrato che il disability manager non è più una figura sperimentale, ma una necessità strutturale per dare attuazione concreta ai diritti delle persone con disabilità. La qualità degli interventi e l’ampia partecipazione hanno confermato infatti la possibilità di passare da una cultura dell’accessibilità a una cultura della responsabilità inclusiva. Sono stati in particolare tre i messaggi chiave, ossia l’urgenza di integrare stabilmente il disability manager nei contesti pubblici e privati, la necessità di rafforzare alleanze tra territori, istituzioni e società civile e l’importanza di investire in formazione qualificata e reti professionali competenti».

In conclusione Dalla Mora intende esprimere un sentito ringraziamento a tutte e tutti i partecipanti, sottolineando anche come «il convegno di Roma abbia dato voce a una comunità professionale viva, competente e determinata. Rivolgo in particolare un ringraziamento speciale a Nicola Marzano, vicepresidente della SIDIMA, a Palma Marino Aimone, vicepresidente dell’AIDIMA, ad Amerigo Mizzon, disability manager della rete AIDIMA, a Fabio Amanti, presidente della Consulta Malattie Neuromuscolari ETS e a Bianca Montico, esperta nel campo dell’inclusione». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: segreteria.aidima@gmail.com.
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