Verso i referendum dell’8 e 9 giugno: la guida “facile da leggere” e quella in CAA dell’ANFFAS

Per cercare di tutelare al massimo il diritto di voto dei cittadini e delle cittadine con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo, l’ANFFAS ha realizzato due guide al voto dei referendum dell’8 e 9 giugno, una in linguaggio “Easy to Read” (“facile da leggere e da comprendere”), l’altra in CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa), auspicando però che presto le istituzioni e gli organismi competenti garantiscano l’esigibilità del diritto di voto anche dal punto di vista dell’assistenza in cabina
Parte di una pagina della guida al voto in CAA, prodotta dall'ANFFAS
Parte di una pagina della guida al voto in CAA, prodotta dall’ANFFAS

«Gli Stati Parti garantiscono alle persone con disabilità il godimento dei diritti politici e la possibilità di esercitarli su base di uguaglianza con gli altri, e si impegnano a: (a) garantire che le persone con disabilità possano effettivamente e pienamente partecipare alla vita politica e pubblica su base di uguaglianza con gli altri, direttamente o attraverso rappresentanti liberamente scelti, compreso il diritto e la possibilità per le persone con disabilità di votare ed essere elette, tra l’altro: (i) assicurando che le procedure, le strutture ed i materiali elettorali siano appropriati, accessibili e di facile comprensione e utilizzo; (ii) proteggendo il diritto delle persone con disabilità a votare tramite scrutinio segreto, senza intimidazioni, in elezioni ed in referendum popolari, e a candidarsi alle elezioni, ad esercitare effettivamente i mandati elettivi e svolgere tutte le funzioni pubbliche a tutti i livelli di governo, agevolando, ove appropriato, il ricorso a tecnologie nuove e di supporto; (iii) garantendo la libera espressione della volontà delle persone con disabilità come elettori e a questo scopo, ove necessario, su loro richiesta, autorizzandole a farsi assistere da una persona di loro scelta per votare […]»: è questo, come ricorda l’ANFFAS (Associazione Nazionale di Famiglie e Persone con Disabilità Intellettive e Disturbi del Neurosviluppo), quanto mette in evidenza la prima parte dell’articolo 29 della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, relativo a Partecipazione alla vita politica e pubblica, ribadendo quindi come la partecipazione politica e il voto siano un diritto di tutti i cittadini e le cittadine con disabilità, anche con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo, e come sia fondamentale garantire i materiali informativi accessibili, al fine di rispettare la libera espressione della loro volontà politica, così come la possibilità di avere assistenza per entrare e votare in cabina elettorale.
«Eppure – dichiara Roberto Speziale, presidente nazionale dell’ANFFAS – siamo ancora lontani dalla piena accessibilità del voto in entrambi in sensi. Il diritto di voto, tuttavia, è un pilastro della democrazia e in tale ottica non possono esistere “cittadini di serie A” e “cittadini di serie B”, così come purtroppo si sentono e vengono considerate le persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo a cui lo Stato non fornisce supporti e strumenti per poter esprimere un voto consapevole e partecipare attivamente alla vita pubblica e politica del Paese».

«Non ci sono infatti materiali informativi accessibili – aggiunge Speziale -, redatti ad esempio in linguaggio Easy to Read (“facile da leggere e da comprendere”) e in CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa), che consentano di capire per cosa si sta votando e quali effetti abbia il proprio voto, né vi è la possibilità per i cittadini e le cittadine con disabilità intellettiva e disturbi del neurosviluppo di poter essere accompagnati/accompagnate in cabina, poiché il voto assistito per legge è consentito solo alle persone che hanno una disabilità fisica: non è quindi previsto l’accompagnamento nemmeno da parte di un familiare».

«Chi ha una disabilità intellettiva o del neurosviluppo – dichiara ancora il Presidente dell’ANFFAS – non è minimamente considerato come un potenziale elettore e questo è provato anche dal fatto che gli stessi spot istituzionali che passano sui canali RAI hanno giustamente la versione in LIS (Lingua dei Segni Italiana), ma nessun altro tipo di informazione accessibile e ad aggravare la situazione c’è anche il linguaggio discriminatorio, stigmatizzante e stereotipato che viene utilizzato in alcuni spot per riferirsi alle persone con disabilità, cosa che abbiamo già segnalato alla RAI, alla ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli e al presidente dell’Autorità Garante Nazionale dei diritti delle persone con disabilità Maurizio Borgo».

Per cercare dunque di tutelare al massimo il diritto di voto dei cittadini e delle cittadine con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo, l’ANFFAS ha realizzato due guide al voto dei referendum dell’8 e 9 giugno prossimi, una delle quali scritta in linguaggio Easy to Read (disponibile a questo link) e validata dai “lettori di prova” dell’Associazione, l’altra in CAA (disponibile a questo link).
«Quello che però auspichiamo – conclude Roberto Speziale – è che questo gap si colmi presto e che le istituzioni e gli organismi competenti garantiscano l’esigibilità del diritto di voto anche dal punto di vista dell’assistenza in cabina». (S.B.)

Ricordiamo ancora i link (qui e qui) ai quali sono disponibili le guide realizzate dall’ANFFAS in linguaggio Easy to Read e in CAA. Per ulteriori informazioni: comunicazione@anffas.net.
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