In occasione della Giornata Mondiale sulla SLA (sclerosi laterale amiotrofica) del 21 giugno, la Fondazione ARISLA ribadisce l’impegno del mondo della ricerca a individuare soluzioni terapeutiche per questa malattia, ricordando di avere investito, dal 2009 ad oggi, 17 milioni di euro in attività di ricerca, finanziando 115 progetti, di cui 21 in corso, in diversi àmbiti. «È fondamentale continuare a finanziare buona ricerca e rafforzare la collaborazione tra ricercatori», dichiara la presidente dell’ARISLA Lucia Monaco
Lo sviluppo di nuovi modelli di diagnosi della SLA (sclerosi laterale amiotrofica) e di metodi per monitorarne la progressione, lo studio dei meccanismi patologici, anche quelli meno esplorati, la sperimentazione di molecole già in uso, l’utilizzo di tecniche avanzate di imaging per distinguere la malattia da altre patologie e l’applicazione dell’intelligenza artificiale per un’analisi dei dati clinici sempre più tempestiva: sono i campi su cui sta lavorando la ricerca scientifica italiana finanziata dall’ARISLA, la Fondazione Italiana di Ricerca sulla SLA, per contrastare questa grave malattia neurodegenerativa che colpisce i motoneuroni, le cellule che permettono di parlare, camminare e respirare, e che nel tempo paralizza tutti i muscoli volontari. Si stima che in Italia siano circa 6.000 le persone con la SLA, con un’incidenza pari a 2-3 nuove diagnosi all’anno ogni 100.000 abitanti.
In occasione dunque della Giornata Mondiale sulla SLA (SLA Global Day) del 21 giugno, di cui abbiamo già ampiamente riferito in altra parte del giornale, l’ARISLA intende ribadire l’impegno del mondo della ricerca a individuare soluzioni terapeutiche per la SLA, ricordando di avere investito, dal 2009 ad oggi, 17 milioni di euro in attività di ricerca, finanziando 115 progetti, di cui 21 in corso, in diversi àmbiti (ricerca di base, preclinica e traslazionale, clinica e tecnologica) e supportando 160 ricercatori selezionati attraverso 17 bandi competitivi (la selezione del 18° bando è in corso). Sempre l’ARISLA, inoltre, sostiene da sempre i giovani ricercatori: sono infatti 312 le borse di studio finanziate fino ad oggi, di cui 23 attive, un investimento ha contribuito ad un’importante attività di formazione dei giovani ricercatori nel campo della SLA.
«Il nostro osservatorio sui progetti finanziati – dichiara Lucia Monaco, presidente dell’ARISLA – ci restituisce un’immagine positiva della ricerca scientifica italiana che si occupa di SLA. È infatti una ricerca di qualità che sta producendo risultati su vari fronti, come indicano anche le 442 pubblicazioni scientifiche derivanti dai progetti finanziati, che confermano la rilevanza dei traguardi raggiunti per la comunità scientifica internazionale. Per arrivare a nuovi risultati è fondamentale continuare a finanziare buona ricerca e rafforzare la collaborazione tra ricercatori, perché da essa possono nascere nuove idee e progetti a beneficio di tutte le persone».
«Con l’attuazione del Piano Strategico – aggiunge -, abbiamo selezionato in ARISLA nuovi progetti di ricerca, frutto dell’interazione tra ricercatori di base e clinici, affinché gli uni mettano a disposizione degli altri il proprio patrimonio di conoscenza e si acceleri l’identificazione di interventi concreti per la diagnosi e il trattamento della SLA». (S.B.)
A questo link è disponibile un ulteriore testo di approfondimento. Per altre informazioni: Tiziana Zaffino (tiziana.zaffino@arisla.org).
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