L’“As Film Festival School” che porta nelle scuole la cultura cinematografica e la cultura della (neuro)diversità

Si è conclusa la terza edizione dell’“As Film Festival School”, progetto dell’Associazione romana Not Equal, sostenuto dai Ministeri della Cultura e dell’Istruzione e del Merito, pensato per portare nelle scuole l’esperienza dell’“As Film Festival (ASFF)”, l’unico festival italiano curato da uno staff “neurodiverso”, composto cioè da persone neurotipiche e persone neurodivergenti

As Film Festival SchoolCon la chiusura estiva delle scuole, si è conclusa la terza edizione dell’As Film Festival School, progetto dell’Associazione romana Not Equal, sostenuto dal Piano Cinema e Immagini per la Scuola promosso dai Ministeri della Cultura e dell’Istruzione e del Merito, pensato per portare nelle scuole l’esperienza dell’As Film Festival (ASFF), l’unico festival italiano curato da uno staff “neurodiverso”, composto cioè da persone neurotipiche e persone neurodivergenti, una manifestazione seguita regolarmente anche da Superando.

Per otto mesi, dunque, da settembre 2024 a maggio 2025, un gruppo di lavoro coordinato da Giuseppe Cacace, direttore artistico dell’As Film Festival, ha guidato circa 2.400 studenti di alcuni istituti scolastici del Lazio (IC Sinopoli Ferrini di Roma, IC Tolfa di Tolfa, IC Giovanni Pascoli di Aprilia, IC Salvo d’Acquisto di Cerveteri, IC Anna Molinari di Montefiascone) in un percorso di educazione all’immagine e alfabetizzazione cinematografica, «finalizzato non solo a fornire gli strumenti necessari per guardare il cinema in maniera critica – come spiega lo stesso Cacace -, ma anche le competenze per organizzare dei veri e propri eventi cinematografici a beneficio dei loro compagni».
Coordinati dunque da professionisti, i partecipanti si sono occupati di tutto, dalla selezione dei cortometraggi alla redazione del programma di sala, dalla presentazione sul palco all’accoglienza del pubblico, dalla videodocumentazione delle iniziative alla realizzazione del manifesto degli eventi.
Nel corso di questi mesi, inoltre, gli studenti e le studentesse hanno frequentato incontri teorici in cui i formatori dell’AS Film Festival – tra gli altri, la giornalista e critico cinematografico Cristina Scognamillo, il direttore dell’Est Film Festival di Montefiascone Glauco Almonte e il videomaker Marco Bartolomucci – hanno alternato lezioni frontali a veri e propri cineforum in cui i  partecipanti sono stati invitati ad analizzare le opere visionate, sia dal punto di vista tecnico che da quello contenutistico, per approfondire lo studio del linguaggio cinematografico e confrontarsi sulle tematiche sociali affrontate.

«Ampio risalto – sottolinea Cacace – è stato dato al tema chiave del festival (l’autismo e la neurodiversità): su tale specifico argomento, infatti, studenti e studentesse hanno potuto confrontarsi direttamente con le persone autistiche del Festival. Per favorire un approccio interdisciplinare, ai docenti coinvolti è stato dato accesso all’archivio audiovisivo del Festival stesso, per progettare momenti formativi e azioni di sensibilizzazione».

Da segnalare anche, tra gli ospiti di questa edizione dell’As Film Festival School, Francesco Falaschi e Luigi Fedele, rispettivamente regista e attore protagonista di Quanto basta, film italiano che ha affrontato il tema dell’autismo – tra i pochi – senza scadere nella retorica e nel pietismo.

Come ricordato inizialmente, l’As Film Festival (ASFF) è un festival cinematografico ideato, organizzato e realizzato da uno staff neurodiverso, composto cioè da persone neurotipiche e persone neurodivergenti. L’iniziativa opera su più livelli, promuovendo da una parte la cultura cinematografica e riservando particolare attenzione a quei filmmaker che intendono il cinema come mezzo per esplorare e raccontare il sociale, come sguardo personale sul mondo e sulla quotidianità. Questo avviene attraverso il tipico meccanismo del festival cinematografico, con il concorso per corti, le vetrine tematiche, i dibattiti, gli incontri con gli autori e i tecnici.
Dall’altra parte l’ASFF intende promuovere, o meglio contribuire a formare, una cultura della neurodivergenza e più genericamente della neurodiversità, ovvero mostrare l’autismo come punto di vista diverso sulla realtà, secondo l’idea per cui «il mondo ha bisogno di tutti i tipi di mente» (Temple Grandin). (S.B.)

Per ulteriori informazioni: rueto.gc@gmail.com.
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