«Esprimiamo pieno sostegno e piena solidarietà al Presidente dell’AICE (Associazione Italiana Contro l’Epilessia), chiedendo che ognuno, per quanto di competenza, provveda a sbloccare l’iter di approvazione del Disegno di Legge 898 (“Disposizioni per la tutela delle persone affette da epilessia”), fermo da oltre un anno per questioni burocratiche»: lo dicono dall’ANFFAS, a proposito dello sciopero della fame del presidente dell’AICE Giovanni Battista Pesce, davanti al Ministero della Salute, giunto al 15° giorno

«Costringere il Presidente di una prestigiosa associazione quale l’AICE, a porre in essere uno sciopero della fame, non è degno di alcun commento. Esprimiamo pertanto pieno sostegno e piena solidarietà al Presidente dell’AICE, chiedendo che ognuno, per quanto di competenza, provveda a sbloccare l’iter di approvazione del Disegno di Legge 898 (Disposizioni per la tutela delle persone affette da epilessia), fermo da oltre un anno per questioni burocratiche»: lo si legge in una nota diffusa dall’ANFFAS (Associazione Nazionale di Famiglie e Persone con Disabilità Intellettive e Disturbi del Neurosviluppo), a proposito dello sciopero della fame di Giovanni Battista Pesce, presidente dell’AICE (Associazione Italiana Contro l’Epilessia), davanti al Ministero della Salute, iniziativa di cui abbiamo già dato ampio resoconto, giunta al 15° giorno.
«Per la nostra Associazione – ricordano dall’ANFFAS – l’epilessia rappresenta un tema di prioritario interesse, se è vero che tale condizione riguarda anche un grandissimo numero di persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo. Da sempre, infatti, le istanze e le tante problematiche riguardanti queste condizioni le conduciamo in stretta collaborazione con l’AICE che, a propria volta, si occupa con impegno e competenza di tale tema. Dopo avere dunque atteso invano per mesi e richiesto anche noi che si ponesse fine a quell’intollerabile e ingiustificato ritardo, non riteniamo più tollerabile alcuna ulteriore attesa e crediamo non sia accettabile, in quello che dovrebbe essere un Paese civile come il nostro, che il Presidente dell’AICE sia stato costretto a tanto per vedere rispettati i diritti delle persone con epilessia. Oltre dunque ad essere preoccupati per le condizioni di salute del presidente Pesce, auspichiamo che al più presto giungano notizie rassicuranti che lo facciano desistere da questa estrema forma di protesta».
«Sempre in stretta collaborazione con l’AICE – aggiungono dall’ANFFAS –, ci stiamo battendo insieme per i diritti delle persone con epilessia e dei loro familiari, che aspettano da troppo tempo un’apposita legge, per rimediare a quella che in atto rappresenta una vera e propria forma di discriminazione, impedendo il pieno esercizio del diritto di cittadinanza in condizioni di pari opportunità con gli altri cittadini, così come sancito dalla nostra Carta Costituzionale. Il citato Disegno di Legge 898, infatti, è volto a garantire e tutelare i diritti delle persone con epilessia, in relazione ad ambiti importanti come l’inclusione sociale, l’accesso all’assistenza sanitaria, le misure per persone con epilessia in condizione di farmacoresistenza e altro ancora».
«A questo punto – afferma Roberto Speziale, presidente nazionale dell’ANFFAS – la domanda che sorge spontanea è: per quale motivo le persone con disabilità, i loro familiari e le associazioni che le rappresentano, sono costrette, per far valere i propri diritti, ad azioni estreme? Quando la Politica assumerà piena e definitiva consapevolezza che questa assurda “burocrazia” sta minando i diritti di persone che sono cittadini come gli altri e non di serie B, ponendovi riparo? Non c’è più tempo e non si può attendere oltre. Infatti, le persone con disabilità e i loro familiari vanno messi in condizione, qui ed oggi, di condurre una vita al pari degli altri».
«Il gesto del presidente Pesce – conclude – è un grido di allarme che rende palese quanto ancora “certa burocrazia” sia indifferente verso le reali necessità dei cittadini e delle cittadine con disabilità. Come ANFFAS, quindi, ci uniamo all’AICE e al suo Presidente, a cui non faremo mancare supporto per questa battaglia, sostenendo la voce di quanti da troppo tempo, invano, aspettano una risposta». (S.B.)
Per ulteriori informazioni: comunicazione@anffas.net.
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