«La Giornata del 27 giugno rappresenta un’occasione preziosa per fare il punto su quanto è stato fatto negli anni, ma soprattutto su quanto resta ancora da fare, per garantire la piena inclusione di chi non vede e non sente, a partire dal pieno riconoscimento da parte delle Istituzioni della sordocecità come disabilità specifica»: lo dice Rosaano Bartoli, presidente della Fondazione Lega del Filo d’Oro, nell’imminenza della Giornata Internazionale della Sordocecità del 27 giugno

«Tra gli italiani vi è una conoscenza non ancora del tutto appropriata sulle persone con sordocecità e pluridisabilità psicosensoriale, che sono oltre 360.000 nel nostro Paese (lo 0,7% della popolazione) e tuttavia è in aumento la sensibilità sul tema e cresce il numero di chi sceglie di sostenere gli Enti che si occupano di “assistenza alle persone con disabilità motorie, cognitive e sensoriali”: sono alcune delle evidenze che emergono da una recente ricerca condotta per noi da AstraRicerche, su un campione di oltre mille italiani tra i 18 e i 75 anni»: lo dicono dalla Fondazione Lega del Filo d’Oro, nell’imminenza della Giornata Internazionale della Sordocecità del 27 giugno (International Day of Deafblindness), per riaccendere l’attenzione su questo tipo di disabilità unica e specifica, dando voce alle istanze di chi non vede e non sente e delle tante famiglie che chiedono soluzioni concrete per il futuro dei propri figli.
Si tratta, come già detto, di una fascia non trascurabile di popolazione, ma spesso invisibile, che rischia pertanto di essere confinata nell’isolamento imposto dalla propria disabilità, a causa di barriere e disuguaglianze presenti anche nelle attività quotidiane e più importanti.
«Da 60 anni il lavoro della nostra organizzazione – afferma Rossano Bartoli, presidente della Fondazione Lega del Filo d’Oro – è animato dalla passione e, soprattutto, dal coraggio di vedere e ascoltare “oltre” ciò che è possibile, per dare voce ai bisogni delle persone sordocieche e delle loro famiglie, costruendo un futuro in cui ognuno possa autodeterminarsi e vivere una vita dignitosa e autonoma. La Giornata del 27 giugno rappresenta quindi un’occasione preziosa per fare il punto su quanto è stato fatto negli anni, ma soprattutto su quanto resta ancora da fare, per garantire la piena inclusione di chi non vede e non sente, a partire dal pieno riconoscimento da parte delle Istituzioni della sordocecità come disabilità specifica».
«Crediamo fermamente – conclude Bartoli – che con il sostegno di tutti si possano superare le sfide attuali, per creare una società più equa e accessibile, capace di riconoscere il potenziale delle persone sordocieche come una risorsa preziosa per l’intera collettività. (S.B.)
A questo link è disponibile un testo di ulteriore, ampio approfondimento. Per altre informazioni: v.matteucci@inc-comunicazione.it (Virginia Matteucci); ambrogini.c@legadelfilodoro.it (Chiara Ambrogini).
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