Ordinanze che parlano di continuità educativa e didattica

Con una propria Ordinanza, il Consiglio di Stato ne ha confermato una precedentemente prodotta dal TAR del Lazio, respingendo il ricorso di chi si opponeva a un provvedimento applicativo del Decreto legislativo 66/17, riguardante misure finalizzate a garantire la continuità dei docenti a tempo determinato su posto di sostegno. Soddisfazione per il provvedimento viene espressa dalla Federazione FISH, che parla di «un quadro normativo volto a favorire la continuità educativa e didattica» e anche dall’Associazione ANGSA

Bimbo con disabilità a scuola insieme a bimbi e bimbe senza disabilitàIl tema è l’inclusione scolastica degli alunni/alunne con disabilità e la continuità didattica.
La norma è l’articolo 8 del Decreto Legge 71/24 (convertito con modificazioni nella Legge 106/24), applicativo dell’articolo 14 del Decreto Legislativo 66/17, secondo il quale «al fine di agevolare la continuità educativa e didattica […] di cui al comma 1, nel caso di richiesta da parte della famiglia, e valutato, da parte del dirigente scolastico, l’interesse del discente, nell’ambito dell’attribuzione degli incarichi a tempo determinato […], al docente in possesso del titolo di specializzazione per l’insegnamento agli alunni disabili può essere proposta la conferma, con precedenza assoluta rispetto al restante personale a tempo determinato, sul medesimo posto di sostegno assegnatogli nel precedente anno scolastico, fermi restando la disponibilità del posto, il preventivo svolgimento delle operazioni relative al personale a tempo indeterminato e l’accertamento del diritto alla nomina nel contingente dei posti disponibili da parte del docente interessato».
I provvedimenti sono l’Ordinanza del TAR del Lazio 2912/25 (Tribunale Amministrativo Regionale) e ora – storia di ieri, 2 luglio – l’Ordinanza del Consiglio di Stato 2444/25, che ha confermato i contenuti della precedente.
«Accogliamo con piena soddisfazione questa Ordinanza del Consiglio di Stato – è il commento della FISH (Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie) -, che ha confermato la fondatezza della precedente Ordinanza Cautelare del TAR del Lazio, ossia di un quadro normativo che mira a favorire la continuità educativa e didattica, un principio essenziale per garantire il pieno sviluppo del progetto formativo degli alunni e delle alunne con disabilità. Queste Ordinanze, infatti, hanno ribadito che quella disposizione non solo è conforme ai principi costituzionali e internazionali, ma risponde concretamente ai bisogni reali degli studenti, riconoscendo che la stabilità della relazione educativa rappresenta un fattore chiave per l’efficacia dell’inclusione scolastica».

«Non posso che esprimere piena soddisfazione per quanto sancito da queste due Ordinanze – dichiara Vincenzo Falabella, presidente della FISHche ci danno pienamente ragione e riconoscono la legittimità delle nostre posizioni. Ancora una volta, quindi, viene confermato che il movimento associativo delle persone con disabilità si è mosso nel pieno rispetto dei princìpi di tutela dei diritti fondamentali, agendo con responsabilità e in coerenza con le norme vigenti. Le nostre azioni, infatti, sono state guidate da un obiettivo chiaro: fare in modo che ogni studente e ogni studentessa con disabilità possa essere davvero protagonista del proprio progetto educativo, senza discontinuità né disuguaglianze».
«Con rammarico – aggiunge il Presidente della Federazione -, rileviamo invece che i ricorsi presentati contro l’Ordinanza del TAR del Lazio sono stati motivati da logiche corporative e autoreferenziali, che poco hanno a che fare con l’interesse degli alunni e molto con la tutela di posizioni di potere. Le pronunce dei giudici hanno confermato pertanto che la scuola dev’essere un luogo giusto, aperto, partecipato, dove i diritti non si mettono in discussione, ma si applicano, anche attraverso strumenti normativi come quello previsto dall’articolo 14 del Decreto Legislativo 66/17. Dal canto nostro, come Federazione, continueremo ad essere presenti, propositivi e vigili in ogni sede istituzionale, affinché le politiche educative non solo parlino di inclusione, ma la realizzino con coerenza, responsabilità e coraggio».

Favore per le Ordinanze del TAR Lazio e del Consiglio di Stato viene espresso in una nota anche da Giovanni Marino, presidente dell’ANGSA Nazionale (Associazione Nazionale Genitori di perSone Autistiche), che sottolinea come «prima il Tribunale Amministrativo e ieri il Consiglio di Stato, supremo organo della giustizia amministrativa, abbiano evidenziato e ribadito che il dettato delle legge non presenta vizi di incostituzionalità, rispondendo invece ai bisogni degli studenti e favorendo una stabile relazione educativa, passaggio fondamentale per favorire l’inclusione scolastica. Si tratta di una buona notizia che tutela gli alunni e le alunne con disabilità e dà maggiore spessore al ruolo delle famiglie». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: ufficiostampa@fishets.it.
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