FFSS e quelle tariffe oscillanti tra gratuità e mistificazione: persone con disabilità sì, allodole no!

di Vitaliano Ferrajolo
«Perché – scrive Vitaliano Ferrajolo a proposito delle tariffe delle Ferrovie dello Stato – si mistifica contraddittoriamente e pubblicamente un “sostegno” alle persone con disabilità, quando, invece, nella sostanza, spesso dobbiamo essere guardinghi, abbagliati dallo specchietto per le allodole? Persone con disabilità sì, allodole no!»
Immagine n. 1 - FFSS
Immagine n. 1 – FFSS

Me lo sono chiesto nell’organizzare il mio viaggio di lunga percorrenza tra Roma e Genova, per il quale le idee mi si sono schiarite all’istante. È noto pubblicamente che FFSS, le Ferrovie dello Stato, e ITALOTRENO, nell’ottica di garantire una maggiore inclusività sociale alle persone con disabilità (in gergo ferroviario PMR, ossia “Persone a Mobilità Ridotta”), garantiscono non solo l’accessibilità ai vagoni ferroviari con un servizio gratuito di “sollevamento” (solo in un circoscritto numero di stazioni), ma pubblicizzano e praticano tariffe che ricomprendono in un solo biglietto anche quello dell’accompagnatore. E fin qui nulla quaestio.
Sulla scorta di questo “dogma”, da sempre, quando organizzo un viaggio telefonando al Servizio Sala Blu della Rete Ferroviaria Italiana, la prima cosa che proferisco è che «sono un persona disabile e devo prenotare sulla tratta XY», certo che le tariffe non si contrattano, ma si applicano.
Dopo avermi chiesto se ho Carta Blu o Disability Card, mi indicano pure il costo del viaggio, calcolato con la tariffa base, se scelgo un treno FS. Apparentemente tutto chiaro, ma non è così. Almeno non lo è per la chiarezza sul prezzo, che potrebbe variare in funzione del vettore in duopolio prescelto e del tipo di treno prescelto.

Immagine n. 2 - FFSS
Immagine n. 2 – FFSS

Quello che ho quindi appreso dopo anni di uso del treno è: 1) il servizio di accompagnamento e sollevamento (gratuito in ambedue i vettori) è scisso dal corrispettivo del biglietto; 2) se si sceglie un treno FS, la Sala Blu stabilisce il prezzo secondo la tariffa base; 3) se si sceglie ITALOTRENO, ci si limita alla prenotazione del titolo di viaggio direttamente con ITALO, che si occupa pure di coordinarsi con la Sala Blu.
Premesso che le tariffe sono variabili giornalmente, per cui le offerte Economy e Supereconomy cambiano in funzione di numeri limitati, emerge però sempre chiaro che FFSS pratica prezzi diversi tra categorie di persone, in cui la tariffa base è la più esosa (si veda l’immagine n. 4 qui pubblicata).
Il dubbio sulla “paraculaggine” (neologismo accettato pure sulla Treccani) delle FFSS sta proprio nel mistificare la generica e generalizzata gratuità dell’accompagnatore, che a volte è proprio completamente gratuita, ma a volte non lo è o addirittura è vessatoria, per cui non è conveniente dichiarare la disabilità proprio per il costo della tariffa. Ma qui entra in gioco l’abilità del viaggiatore a speculare su ciò, perché la Sala Blu non sempre è ligia a evidenziare la non convenienza. E chi non è svezzato alla malizia e avvezzo all’approfondimento online, paga pegno.

Immagine n. 3 - ITALO
Immagine n. 3 – ITALO non riferito alla tratta Roma/Genova ma ad una tratta generica, solo per evidenziare l’uniformità delle tariffe

Intanto c’è da dire che la reale gratuità completa e conveniente economicamente vale solo sui treni regionali, in cui la tariffa è unica. Quindi un biglietto, due persone. Se però già si sceglie un Intercity le cose cambiano. Intanto si moltiplicano le tariffe in Base, Economy e Supereconomy, Young e Senior. Se, per esemplificare, la tratta Frosinone-Caserta costa sul Regionale 9,50 euro e si viaggia in due, sulla stessa tratta su Intercity il biglietto sale a 18 euro in due, quando la Economy (di chi disabilità non ha) è quotata 15,90 euro (immagine n. 1 qui pubblicata): implicitamente già qui è evidente che la gratuità non è proprio completamente gratuita, ma te la fanno pagare, in questo caso, 2,10 €! E mi potrebbe pure stare bene… Ma se da Roma si va Genova, la tariffa base con Intercity è 63,50 euro (immagine n. 2 qui pubblicata), mentre la tariffa Supereconomy è 19,90 euro! L’assurdità dov’è? Che se ci si prenota come Persona a Mobilità Ridotta, paghi tre volte in più della Supereconomy; se acquisti invece due semplici biglietti adulti, il costo complessivo sarà 39,80 euro  (a fronte di 63,50).

Immagine n. 4 - FFSS
Immagine n. 4 – Tariffe FFSS applicate in data successiva a quella dell’Immagine n. 2

Chi dunque non ha contezza della necessità di discernimento del “ginepraio tariffe”, inconsapevolmente prenota un viaggio “disabili” e automaticamente viene applicata la “sconveniente” tariffa base. Se si vuole beneficiare della Supereconomy, dobbiamo incongruentemente dichiarare di non utilizzare lo “status” disabilità nella prenotazione biglietto e acquistarlo senza alcuna opzione. Il paradosso è che si chiede un servizio previsto per la disabilità per il sollevamento, ma nell’acquisto biglietti non deve risultare!
Perché allora non si pratica chiarezza sulle tariffe affinché siano quelle veramente vantaggiose, se un vantaggio lo si vuole veramente garantire?
Diversamente ITALO, prevede tariffe, uguali per tutti (immagine n. 3 qui pubblicata) sia per passeggeri “normodotati” che con disabilità, anche scontate in caso di offerte, in cui non vi è alcuna indagine da fare. Scelta la tratta, la tariffa è quella, uguale per tutti, e per le Persone a Mobilità Ridotta vale doppio!

Ecco, la doglianza che pongo all’attenzione delle FFSS è proprio qui, nella motivazione che è sottesa alla “costruzione” della tariffa. L’immagine n. 2 è lampante: se per le categorie Young e Senior si vogliono incentivare alcune categorie sociali con costi ragionevoli, perché contraddittoriamente si mistifica pubblicamente un “sostegno” alle persone con disabilità, quando, invece, nella sostanza, spesso dobbiamo essere guardinghi, abbagliati dallo specchietto per le allodole? Persone con disabilità sì, allodole no!

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