«Pensiamo sia importante dare fiducia alle persone con disabilità e coinvolgerle nelle scelte che riguardano la loro vita. Se non veniamo lasciati da soli a provare, non impareremo mai e penseremo di non essere in grado di farlo. E se le persone continueranno a pensarci fragili, delicati e da proteggere, noi non vivremo mai una vita vera»: sono parole di Micol Addamo, presidente dell’Assemblea degli Autorappresentanti con disabilità dell’ANFFAS Nord Milano, condivise con gli altri componenti di tale gruppo
Sono Micol Addamo, sono la presidente dell’Assemblea degli Autorappresentanti di ANFFAS Nord Milano. Con il gruppo dell’Autorappresentanza abbiamo condiviso dei pensieri che vogliamo raccontare in questo giorno.
Il nostro gruppo ha partecipato a tutte le fasi del percorso che è partito con il progetto L-inc e che ha permesso l’apertura del Centro per la Vita Indipendente. Siamo contenti che ci siano persone che possano sostenerci e accompagnarci a realizzare il nostro Progetto di Vita che per noi è molto importante perché ci fa sentire persone soddisfatte e realizzate.
Ancora troppo spesso le persone con disabilità, soprattutto le persone con disabilità intellettiva, non hanno il potere di decidere per la propria vita. Le persone con disabilità che hanno meno potere di scegliere, hanno meno libertà e minori opportunità.
Noi pensiamo che sia importante dare fiducia alle persone con disabilità e coinvolgerle nelle scelte che riguardano la loro vita. Se le persone con disabilità non hanno la possibilità di provare e di sbagliare, non possono imparare a prendere decisioni e saranno meno indipendenti. Se non veniamo lasciati da soli a provare, non impareremo mai e penseremo di non essere in grado di farlo.
Se le persone continueranno a pensarci fragili, delicati e da proteggere, noi non vivremo mai una vita vera.
Per essere realizzato, un Progetto di Vita ha bisogno di operatori sociali capaci di ascoltare prima di tutto la persona con disabilità e tutte le persone per lei importanti per poterle affiancare nel modo migliore.
Per essere realizzato, un Progetto di Vita deve essere sostenuto da un territorio accogliente con un grande senso di comunità.
Per essere realizzato, un Progetto di Vita ha bisogno di un sostegno economico adeguato.
Spesso un Progetto di Vita viene ostacolato da operatori sociali che non hanno fiducia nelle nostre capacità e pensano che non siamo capaci di decidere cosa sia bene per noi.
Un Progetto di Vita viene ostacolato quando non ci sono i giusti finanziamenti.
Un Progetto di Vita viene ostacolato quando ci sono genitori prevaricanti che pensano che siamo fragili.
Nei nostri Progetti di Vita pensiamo che sia importante essere considerati dei cittadini attivi che fanno cose per le altre persone e si rendono utili agli altri.
Le persone con disabilità devono essere coinvolte tutte le volte che si prendono decisioni e si parla di loro.
Noi ci siamo formati per diventare autorappresentanti. Gli autorappresentanti sono persone che parlano di sé e del territorio e pensano a come migliorarlo, non solo per le persone con disabilità, ma anche per gli altri.
È importante che le persone con disabilità imparino a parlare per sé, a dire la propria opinione e quello che pensano. Per questo motivo abbiamo deciso di andare a formare altri gruppi di persone con disabilità sull’aAutorappresentanza.
Con queste persone abbiamo formato un gruppo ampio di circa cinquanta persone. Questo gruppo ha scritto un progetto che ha come obiettivo creare un questionario per capire come si trovano le persone con disabilità nei loro servizi.
Ci piacerebbe condividere i risultati di questo questionario con i nostri territori e le persone che possano aiutarci a migliorare le cose.
Per costruire i Progetti di Vita è importante che le persone ci vedano come cittadini attivi che si danno da fare per la comunità e che non sono un peso. Se le persone non ci riconoscono come cittadini attivi, non potremo mai essere presi sul serio e prenderci delle responsabilità su temi importanti.
Per questo motivo il nostro gruppo sta formando studenti universitari, educatori, assistenti sociali, operatori sociali perché siano una risorsa e non degli ostacoli ai nostri Progetti di Vita.
Quando parliamo davanti agli altri e diciamo cosa pensiamo, siamo emozionati, ma siamo anche soddisfatti di noi stessi. Per noi è importante continuare a lavorare in questo modo e collaborare con il territorio perché sia sempre più accessibile e perché ci permetta di avere gli stessi diritti degli altri e una migliore qualità di vita.
*Presidente dell’Assemblea degli Autorappresentanti di ANFFAS Nord Milano ((Associazione Nazionale di Famiglie e Persone con Disabilità Intellettive e Disturbi del Neurosviluppo). Il presente contributo è già apparso in “Persone con disabilità.it” e viene qui ripreso, con minime modifiche dovute al diverso contenitore, per gentile concessione. Esso coincide con un intervento esposto qualche mese fa a Cinisello Balsamo (Milano), in occasione dell’inaugurazione del nuovo Centro per la Vita Indipendente locale, servizio che ha raccolto l’eredità e gli sforzi messi in campo con il progetto L-inc, allo scopo appunto di garantire il diritto alla vita indipendente per tutte le persone con disabilità.
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