“Pensiero Imprudente”: comunicazione e tandem, le parole chiave di Luca Errani

«Sono di due i concetti che ti appartenevano e ti contraddistinguevano nella vita e nel lavoro – scrive Claudio Imprudente, ricordando Luca Errani nella sua rubrica “Pensiero Imprudente” -: quelli di “comunicazione” e “tandem”. In particolare con la Comunicazione Aumentativa Alternativa hai dato una notevole spinta alla divulgazione attraverso vari strumenti, mentre il tuo ormai celebre “tandem” può essere considerato metaforicamente l’“emblema ideale di una relazione educativa”…»
Luca Errani
Luca Errani

Caro Luca, vai sempre di fretta… Ti conosco da ormai trent’anni e la tua fretta mi ha sempre colpito. Dunque, non posso non citare a tal proposito Edoardo Bennato, che in uno dei suoi più grandi successi, Il gatto e la volpe, cantava: «Quanta fretta, ma dove vai?».
Ricordo con tanta nostalgia e affetto tutte quelle volte che me l’hai cantata con la chitarra mentre eravamo in vacanza.
Avevi sempre fretta di creare cose, eventi, feste… Fretta di giocare, ragionare… Fretta di star bene nel ruolo che avevi nella Comunità L’Arche… Fretta di inventare nuovi modi di comunicare, di andare in bici, anzi, che dico? In tandem!

Vorrei sfatare il noto detto popolare che dice: «La fretta non dà buoni consigli!». Nel tuo caso, infatti, la fretta ha sortito l’effetto opposto: è stata portatrice di buoni consigli, eccome! E Chiara, tua figlia, ti ha dato una grande mano in questo senso! Infatti, il suo dinamismo ti ha contagiato alla grande.

Colgo l’occasione di questa lettera, sentita, per riflettere su due concetti che ti appartenevano e ti contraddistinguevano nella vita e nel lavoro, ovvero quelli di “comunicazione” e “tandem”.
In particolare la CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa) ha dato una notevole spinta alla divulgazione attraverso vari strumenti: libri, giochi da tavolo, per poi finire addirittura alla tombola.
E con questo linguaggio, davvero inclusivo, hai portato avanti per tanti anni una bellissima collaborazione con la Cooperativa Accaparlante di Bologna che, a sua volta, si è specializzata su questo fronte, per poi realizzare il magnifico progetto di traduzione e produzione di libri in simboli Parimenti proprio perché cresco, in collaborazione con la casa editrice La Meridiana.
Insomma, sei stato un vero e proprio “influencer”!

Claudio Imprudente
Claudio Imprudente, che cura per Superando la rubrica “Pensiero Imprudente”

Cosa dire invece del tuo ormai celebre “tandem”? Mi viene in mente un articolo scritto nel dicembre del 2022 per questo stesso giornale Superando, in cui ho parlato approfonditamente di questo argomento. Il tandem, a mio parere, può essere considerato metaforicamente “emblema ideale della relazione educativa”. Ma in che senso?
«Come funziona il tandem? […] Il guidatore è il passeggero anteriore, il quale non solo comanda la direzione ma anche i freni e il cambio. La trasmissione del moto, invece, avviene attraverso due assi, al contrario delle comuni biciclette. Il tandem, per funzionare, necessita quindi di una certa sincronizzazione tra i movimenti dei i due “ciclisti” […]. La sincronizzazione, si sa, non può che basarsi sulla profonda conoscenza dei limiti e delle risorse di chi sale sul mezzo e, per sua natura, porta alla valorizzazione delle abilità del passeggero, il quale non è affatto trasportato ma è attivo e ha […] la responsabilità, per esempio, di rendere più sostenibile la fatica ma anche di mantenere l’equilibrio nella dinamica relazionale […]. La relazione funziona infatti proprio così, come un tandem co-condotto tra due persone diverse che desiderano raggiungere la stessa destinazione e per farlo insieme hanno bisogno di allenarsi, di ascoltarsi e, quando serve, di fermarsi. Dietro o davanti poco importa, nel tandem tutti hanno un ruolo, con lo stesso peso e la stessa responsabilità […]».

Se c’è una cosa che mi affascina, dunque, è la sincronizzazione tra i due ciclisti, perché se non c’è sincronia non si va avanti, il tandem è statico e perde il suo equilibrio, proprio come una relazione. Così la responsabilità è di tutti e due. È un bellissimo insegnamento che mi hai lasciato, Luca, e, come dicevi tu, «è tanta roba»! Davvero: è tanta roba!
Grazie Luca e continua a pedalare!

Scrivete a claudio@accaparlante.it oppure sulle mie pagine Facebook e Instagram.

*Il presente contributo è già apparso nel sito del CDH-Cooperativa Accaparlante di Bologna, con il titolo “Caro Luca… avevi sempre fretta di creare cose, eventi, feste; fretta di giocare, ragionare” e viene qui proposto, con minimi riadattamenti al diverso contenitore e un diverso titolo, per gentile concessione.

Pensiero Imprudente
Dalla fine del 2022 Claudio Imprudente è divenuto una “firma” costante del nostro giornale, con questa suo spazio fisso che abbiamo concordato assieme di chiamare Pensiero Imprudente, grazie alla quale sta impreziosendo le nostre pagine, condividendo con Lettori e Lettrici il proprio sguardo sull’attualità.
Persona già assai nota a chi si occupa di disabilità e di tutto quanto ruota attorno a tale tema, Claudio Imprudente è giornalista, scrittore ed educatore, presidente onorario del CDH di Bologna (Centro Documentazione Handicap) e tra i fondatori della Comunità di Famiglie per l’Accoglienza Maranà-tha. All’interno del CDH ha ideato, insieme a un’équipe di educatori e formatori specializzati, il Progetto Calamaio, che da tantissimi anni propone percorsi formativi sulla diversità e l’handicap al mondo della scuola e del lavoro. Attraverso di esso ha realizzato, dal 1986 a oggi, più di diecimila incontri con gli studenti e le studentesse delle scuole italiane. In qualità di formatore, poi, è stato invitato a numerosi convegni e ha partecipato a trasmissioni televisive e radiofoniche.
Già direttore di una testata “storica” come «Hp-Accaparlante», ha pubblicato libri per adulti e ragazzi, dalle fiabe ai saggi, tra cui Una vita imprudente. Percorsi di un diversabile in un contesto di fiduciaDa geranio a educatore. Frammenti di un percorso possibile, entrambi editi da Erickson e il recente Scritti imprudenti. Idee e riflessioni intorno alla disabilità (La Meridiana).
Ha collaborato e collabora con varie riviste e testate, come il «Messaggero di Sant’Antonio», per cui cura da anni la rubrica “DiversaMente”. Il 18 Maggio 2011 è stato insignito della laurea ad honorem dall’Università di Bologna, in Formazione e Cooperazione.
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