Quali sono le ASL che chiedono contributi per gli ausili?

Continuiamo a seguire la questione delle spese richieste da una serie di ASL, in particolare per la manutenzione e le riparazioni delle carrozzine a motore elettrico, ma riguardante anche le difficoltà e i disagi che molte persone con disabilità ancora incontrano per la fornitura degli ausili. Segnaliamo oggi l’iniziativa del blogger Luca Faccio, che chiede a tutti e tutte di contattarlo, «se il Servizio Sanitario Nazionale chiede un contributo o addirittura di pagare per intero l’ausilio di cui si ha bisogno»

Donna su carrozzina a motore elettricoNelle scorse settimane era stato proprio il blogger Luca Faccio, come avevamo riferito anche sulle nostre pagine, a segnalarci che nel Veneto si era evoluta positivamente la situazione denunciata da Renato La Cara sul «Fatto Quotidiano», secondo cui, dal 1° gennaio di quest’anno, spetterebbero agli utenti le spese legate alla manutenzione e alle riparazioni delle carrozzine a motore elettrico (batterie, motori, joystick, ruote), dopo l’entrata in vigore del Nomenclatore Allegato 5 al DPCM 12/2017, avvenuta il 30 dicembre 2024, con l’approvazione delle relative Tariffe dell’Elenco 1.
Sul tema vi era stata anche un’Interrogazione Parlamentare, cui il ministro della Salute Schillaci aveva risposto che «per le carrozzine per le persone con disabilità le Regioni e le Asl devono stipulare contratti attraverso gare pubbliche ed i fornitori devono garantire l’adattamento e personalizzazione dei dispositivi da parte di professionisti abilitati, la manutenzione ordinaria, oltre alla sostituzione dei componenti come le batterie. Non è una raccomandazione, ma una norma di legge». «Il nuovo Decreto Tariffe del 2025 – aveva aggiunto il responsabile del Dicastero della Salute – non ha cambiato nulla sui diritti dell’assistito, poiché l’innovazione riguarda solo la modalità di approvvigionamento, ma i diritti dei cittadini sono rafforzati». «La riparazione – aveva quindi concluso – rimane a carico delle aziende sanitarie e all’assistito non dovrebbe essere richiesta alcuna compartecipazione alla spesa per la riparazione e sostituzione delle carrozzine, se questo sta accadendo, qualcuno non applica le normative. Non è accettabile».
Una risposta, però, che secondo la FISH (Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie), «non basta a fermare i disagi, né a ripristinare i diritti violati e a garantire uniformità e rispetto delle norme su tutto il territorio nazionale. La realtà quotidiana, infatti, parla di segnalazioni che ci giungono continuamente, raccontando ritardi, rimpalli di responsabilità, interpretazioni divergenti, richieste improprie di pagamento, e difficoltà nell’ottenere interventi tempestivi su ausili essenziali. E tutto ciò non solo per le carrozzine elettriche, ma per ogni ausilio riconosciuto dal Nomenclatore».

Ora, dunque, ancora Luca Faccio, nel proprio blog, lancia un messaggio rivolto a tutti e tutte, chiedendo di scrivergli, all’indirizzo raccontalatuastoria@lucafaccio.it, «se il Servizio Sanitario Nazionale chiede un contributo o addirittura di pagare per intero l’ausilio di cui avete bisogno».
Nello specifico il blogger chiede di sapere «la città e regione, l’ASL di appartenenza, il tipo di ausilio richiesto e quanto l’ASL abbia chiesto come contributo o per l’acquisto totale». «Chiedo questo – sottolinea – perché, nonostante il ministro della Salute Schillaci abbia detto che alle persone con disabilità e alle loro famiglie non si debba chiedere nessun contributo per avere degli ausili di fondamentale importanza, alcune ASL continuano appunto a chiedere o un contributo o il pagamento intero degli ausili». «E quindi – conclude – mi piacerebbe moltissimo pubblicare le vostre storie e poi inviarle alla Segreteria del Ministro della Salute». Messaggio ricevuto e trasmesso ai nostri Lettori e Lettrici. (S.B.)

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