«Non si deve assolutamente rinunciare ai valori europei di diversità e inclusione»: lo hanno scritto alla Commissione Europea e al mondo imprenditoriale del Vecchio Continente otto organizzazioni impegnate sul fronte della parità, tra cui il Forum Europeo sulla Disabilità, a seguito delle notizie secondo cui le aziende europee starebbero facendo marcia indietro sulle pratiche riguardanti la diversità, l’equità, l’inclusione e l’accessibilità, a causa delle pressioni dell’attuale amministrazione statunitense
A seguito di una serie di notizie riportate dai media, secondo cui le aziende europee starebbero facendo marcia indietro sulle proprie politiche riguardanti la diversità, l’equità, l’inclusione e l’accessibilità (DEIA), a causa delle pressioni provenienti dall’attuale amministrazione statunitense, otto organizzazioni europee impegnate sul fronte della parità in vari settori, tra cui l’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità (a questo link l’elenco completo), hanno elaborato due lettere congiunte (disponibili rispettivamente a questo e a questo link), indirizzate sia alle Istituzioni continentali che al mondo imprenditoriale. Nello specifico i destinatari delle lettere sono stati da una parte la vicepresidente esecutiva della Commissione Europea Roxana Mînzatu e la commissaria per l’Uguaglianza Hadja Lahbib, dall’altra Fredrik Persson e Petri Salminen, presidenti di BusinessEurope, gruppo di pressione che rappresenta imprese di ogni dimensione nell’Unione Europea e in altri sette Paesi del continente non appartenenti all’Unione e SMEUnited, Associazione dell’artigianato e delle piccole e medie imprese in Europa cui aderiscono circa 65 organizzazioni provenienti da oltre 30 Paesi.
Le otto organizzazioni, dunque, hanno invitato il mondo imprenditoriale a «non rinunciare assolutamente ai valori europei di diversità e inclusione, innanzitutto perché è la cosa giusta da fare, ma anche perché è una buona idea imprenditoriale», questo ricordando anche ai leader politici continentali che «le pratiche basate sulla diversità, l’equità, l’inclusione e l’accessibilità aprono nuovi mercati per le comunità in situazione di maggiore svantaggio, consentendo al tempo stesso di attrarre e trattenere i migliori talenti».
Nelle lettere ai leader del mondo imprenditoriale si chiede quindi di «adottare o rafforzare i propri codici di condotta e i piani per promuovere diversità, equità e inclusione», mentre l’istanza alle esponenti della Commissione Europea è quella di «garantire che i valori di diversità e non discriminazione siano inclusi nei bandi di gara delle Istituzioni europee, oltreché di elaborare un codice di condotta volontario per le aziende, in materia di diversità, equità, inclusione e accessibilità».
«Diversità e inclusione – commenta Yannis Vardakastanis, presidente dell’EDF – non sono solo una scelta morale, ma rappresentano il vero vantaggio competitivo dell’Europa. I leader aziendali devono quindi essere coraggiosi e garantire che il nostro modello sociale non arretri in alcun modo». (S.B.)
Per ogni ulteriore informazione: André Felix (responsabile della Comunicazione dell’EDF), andre.felix@edf-feph.org (cui scrivere in inglese).
Articoli Correlati
- Un passo avanti, due passi indietro? Profonda delusione era stata espressa dal presidente dell'EDF (European Disability Forum), Yannis Vardakastanis, al momento dell'adozione da parte della Commissione Europea di una bozza di direttiva sulla non discriminazione per…
- Una buona cooperazione allo sviluppo fa bene a tutte le persone con disabilità «Se con i progetti di cooperazione internazionale allo sviluppo - scrive Giampiero Griffo, concludendo la sua ampia analisi sulle azioni in questo settore - verrà rafforzata la voce delle persone…
- L'EDF e le politiche europee In un recente incontro, Carlotta Besozzi, direttore dell’EDF (European Disability Forum), ci ha spiegato le funzioni di questa importante realtà associativa, proponendo anche un’analisi delle politiche europee in ambito di…