«Ci appelliamo alle Istituzioni e alla società civile affinché collaborino con le persone sorde nel superare gli stereotipi sulla sordità e garantire l’esigibilità dei diritti a partire da quello di “sentire e parlare” delle stesse persone sorde»: lo scrivono i rappresentanti di numerose Associazioni impegnate sul fronte della disabilità uditiva, in un messaggio-appello inviato come lettera aperta anche a una serie di rappresentanti istituzionali

Al giorno d’oggi sono oramai sempre di più le persone sorde che “sentono e parlano”, seppur con varie difficoltà (o nessuna), ma con la consapevolezza dell’efficacia dei percorsi che partono dalla prevenzione e cura fino alla riabilitazione: dalle protesi acustiche agli impianti cocleari, si tratta di tecnologie sempre più all’avanguardia, fino alle specializzazioni delle varie figure che ruotano intorno alla sordità e aiutano le famiglie delle persone sorde: audiologi e otorini, audioprotesisti, logopedisti, chirurghi, psicologi, insegnanti ecc., che aiutano le persone sorde sempre di più verso conquiste che negli anni passati erano impensabili.
Purtroppo le difficoltà che compromettono la buona riuscita dei percorsi di vita delle persone sorde sono tantissime e le Istituzioni, con la società civile, hanno un’enorme responsabilità nell’adottare scelte che potrebbero ulteriormente colpire il diritto “a sentire e a parlare” delle persone sorde.
Ci riferiamo al fatto che da più parti emerge ancora l’idea che il percorso “oralista”, che l’Italia ha adottato da decenni, possa essere messo in discussione, privilegiando una “cultura delle persone sorde, un mondo legato alla sordità”.
Tale idea potrebbe quindi influenzare le decisioni politiche e istituzionali verso soluzioni di parte che rischierebbero di emarginare le persone sorde e accentuare ancora di più le divisioni tra esse, come ad esempio tra chi ritiene la Lingua dei Segni la “soluzione” e chi invece pensa che sia uno strumento inadeguato, perché superato dai tempi.
Le Associazioni e le personalità firmatarie di questa lettera aperta hanno condiviso diverse battaglie in particolare sulla prevenzione e cura della sordità, sulla riabilitazione, sull’inclusione scolastica e lavorativa, sull’eliminazione delle barriere sensoriali per accedere all’istruzione, all’informazione, all’intrattenimento e alla cultura, con soluzioni come sottotitoli, induzione magnetica, connessioni Bluetooth, applicazioni per smartphone intuitive, eccetera.
E oggi si appellano alle Istituzioni e alla società civile affinché collaborino con le persone sorde nel superare gli stereotipi sulla sordità e garantire l’esigibilità dei diritti a partire da quello di “sentire e parlare” delle stesse persone sorde.
In particolare si vuole richiamare la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità, che esorta tutti i Paesi «ad operare sempre nel superiore interesse dei minori», il che vuole dire, per i piccoli nati sordi, avere il diritto inalienabile alla salute ovvero di sentire e di parlare, perché ormai da decenni questo è possibile in moltissimi Paesi, compresa l’Italia.
*Silvana Baroni Pesce, presidente onoraria della FIADDA (Federazione Italiana per i Diritti delle Persone sorde e Famiglie) e Associazione Effetà Liguria; Davide Dalla Bernardina, Associazione Sordi Antonio Provolo; Sergio Meghini, AFMU (Associazione Famiglie Minorate dell’Udito); Stefano Niccoli, AGFA (Associazione Grossetana Famiglie Audiolesi); Liliana Cardone, Associazione Ligure Ipoudenti – sulle ALI dell’udito; Paolo De Luca, APIC (Associazione Portatori Impianto Cocleare); Monica Caporale, Associazione Ciao Ci Sentiamo; Raffaele Puzio, FIADDA Campania (Associazione per i Diritti delle Persone sorde e Famiglie) e FISH Campania (Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie); Rocco Liso, FIADDA Salento (Associazione per i Diritti delle Persone sorde e Famiglie); Paola Attanasio, Tramandare. Il presente contributo, sotto forma di lettera aperta, è stato inviato alla ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli, al ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara e ad altri rappresentanti istituzionali.
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