Oltre 600 persone sono state operate per lesioni da decubito all’Istituto Riabilitativo Montecatone di Imola (Bologna), da quando è attivo, nell’àmbito del team “Wound Care“, l’omonimo protocollo. Con un tasso di guarigione del 96%, il servizio è riconosciuto a livello nazionale e Montecatone è considerato un centro di riferimento per il trattamento delle lesioni da pressione

Oltre 600 persone sono state operate per lesioni da decubito all’Istituto Riabilitativo Montecatone di Imola (Bologna) – la nota struttura impegnata nella riabilitazione di persone mielolese o con grave cerebrolesione acquisita – da quando è attivo, nell’àmbito del team Wound Care, coordinato da Micaela Battilana, l’omonimo protocollo.
Si tratta di un metodo specificamente rivolto a pazienti mielolesi e con lesioni neurologiche che si fonda su un approccio multidisciplinare e personalizzato.
Il gruppo di lavoro è composto da infermieri specializzati in vulnologia, medici vulnologi, chirurghi plastici, infettivologi, chirurghi generali, ortopedici e urologi. Si occupa del trattamento chirurgico e del follow-up a lungo termine dei pazienti. La task force è operativa dal 2012.
Con un tasso di guarigione del 96%, il team stesso gestisce i pazienti durante la degenza ospedaliera, garantendo una ripresa funzionale che consenta loro di sedersi per almeno quattro ore al giorno dopo l’intervento. L’attività prosegue anche dopo la dimissione, grazie a un ambulatorio dedicato e al supporto della telemedicina, che permette visite di primo e secondo livello a distanza.
«Il servizio – spiega il chirurgo plastico Luca Negosanti – è riconosciuto a livello nazionale e l’Istituto è considerato un centro di riferimento per il trattamento delle lesioni da pressione, con centinaia di casi gestiti dalla task force anche durante le difficoltà legate alla pandemia da Covid».
Si parla quindi di un modello avanzato e integrato nella cura delle lesioni da pressione, che coniuga competenze cliniche e strumenti digitali, migliorando significativamente la qualità della vita dei pazienti più fragili.
Il lavoro del team coinvolto, inoltre, ha prodotto numerose pubblicazioni scientifiche e contributi a convegni, come quelli dell’AISLeC (Associazione Infermieristica per lo Studio delle Lesioni Cutanee). (M.B.)
Per ulteriori informazioni: Massimo Boni (massimo.boni@montecatone.com).
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