«È un abominio – secondo Antonio Nocchetti, presidente dell’associazione napoletana Tutti a Scuola – ciò che accade nelle scuole di Napoli in questi primi giorni del nuovo anno scolastico. Si può anzi dire che per gli alunni con disabilità l’anno scolastico non sia proprio mai iniziato».
Lo leggiamo in un ampio servizio pubblicato dal quotidiano «Corriere del Mezzogiorno» e aperto – con crudezza, ma in modo estremamente chiaro – da alcuni esempi concreti di scolari con disabilità impossibilitati a sbrigare le proprie esigenze fisiologiche, a causa della mancanza di addetti all’assistenza igienica e materiale.
Allargando poi il campo all’intero Paese, «in tutt’Italia – dichiara Nocchetti – ci sono 215.000 bimbi con problemi e 65.000 insegnanti di sostegno in meno. Il che significa 120.000 bambini senza assistenti di sostegno. Per l’accudienza materiale, poi, il quadro è ancor più drammatico e si può dire che di fatto essa sia prossima ad essere abolita».
Secondo Roberto Russo, che ha curato il servizio sul «Corriere del Mezzogiorno», «in questo panorama desolante non mancano decisioni che creano discriminazioni tra gli alunni disabili. Molti Comuni, infatti, riservano i pochi accudienti materiali agli iscritti residenti, mentre lasciano “scoperti” i disabili che arrivano dai Comuni vicini». «Una guerra tra poveri inaccettabile – è il commento del presidente di Tutti a Scuola – che di fatto viene utilizzata come estrema ratio dalle Amministrazioni Comunali, sulle quali gli effetti della “spending review” sono stati devastanti».
«Quello della mancata assistenza – conclude Russo – è un problema nazionale grave che al Sud diventa gravissimo. Del resto, in Conferenza Stato-Regioni, tutti i governatori italiani hanno rifiutato la dotazione complessiva di 187 milioni di euro per il Fondo Nazionale per le Politiche Sociali, ritenendola assolutamente insufficiente». (S.B.)
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