Stare seduti in carrozzina – elettrica o manuale che sia – può generare posizioni scorrette o lesioni sia in persone affette da malattie evolutive che in soggetti interessati da patologie stabilizzate. Una postura scorretta, ad esempio, può portare ad una deformazione della colonna vertebrale, con successive difficoltà respiratorie o digestive oppure causare fastidiose piaghe da decubito.
È possibile però prevenire tutto ciò applicando un sistema posturale da studiare sulla persona, sulle sue caratteristiche, sul suo stile di vita e sull’ausilio che abitualmente usa, garantendo il comfort necessario.
Individuazione e scelta del sistema
L’individuazione e la scelta di un sistema posturale appropriato sono di competenza di un fisiatra o di un terapista della riabilitazione (o meglio ancora di tutti e due assieme). Oltre a quelli anamnestici, infatti, vanno considerati molti altri aspetti: l’esame del tono muscolare, delle articolazioni, la presenza di deformazioni, di spasticità, l’esame della sensibilità e della cute.
La valutazione della postura va effettuata sia sull’ausilio in uso che su un piano rigido, abbinando un’analisi motoria funzionale, anche respiratoria. Si tratta di un processo fondamentale nella raccolta di quei dati che poi permetteranno di trovare la soluzione più adeguata e di valutare i risultati raggiunti.
Sedile e cuscini
Gli ausili per la postura seduta intervengono, in estrema sintesi sul sedile e sullo schienale.
Nella posizione seduta va garantito, oltre al comfort, il corretto allineamento fra arti e busto. In tal senso svolgono un ruolo importante i cuscini che saranno diversi a seconda della maggiore o minore necessità di prevenzione di lesioni da decubito.
I cosiddetti cuscini posturali, con base rigida o semirigida, insistono di più sul corretto posizionamento del bacino e del busto ed evitano che la persona “si infossi” sul telo del sedile. Se le esigenze di prevenzione del decubito fossero poi maggiori, esistono dei cuscini specifici che si differenziano per tipo di materiale e consistenza.
Molto spesso si tratta di trovare il punto di equilibrio giusto che soddisfi sia il comfort che la necessità di una corretta posizione. Alcune aziende prevedono anche la realizzazione di cuscini personalizzati sulle esigenze individuali più “fuori standard”.
Lo schienale
Forse ancora più rilevante sotto il profilo posturale è però la valutazione dello schienale, poiché quest’ultimo interviene direttamente sul tronco.
Talvolta è sufficiente integrarlo con cuscini per schienali che offrano un supporto lombare. Essi sono sagomati e vengono fissati normalmente con del velcro. In altri casi, invece, è necessario sostituire completamente lo schienale originale della carrozzina o della sedia o del passeggino. Si tratta di supporti rigidi ricoperti di materiale schiumato morbido che consentono libertà di movimento. Sono più indicati in disabilità che residuino almeno in parte la muscolatura del tronco.
Ci sono altresì schienali più avvolgenti e alti che offrono un maggiore sostegno a livello del rachide; anche in questo caso si possono inserire cuscini o sagomare lo schienale in modo da calibrare le spinte laterali o evitare che il tronco si pieghi di lato.
Cinture e poggiatesta
Un aiuto ulteriore per poter correggere o garantire una posizione è dato anche dalle cinture di posizionamento che possono essere realizzate in materiali diversi, sempre per prevenire piaghe da decubito. In tal senso vanno vivamente sconsigliate le soluzioni “fatte in casa”.
In alcuni casi particolari, infine, il poggiatesta è una parte importante e integrante del sistema di postura. Esso viene normalmente fissato allo schienale, ma il posizionamento e l’individuazione dell’altezza e della posizione corretta sono tutt’altro che passaggi scontati.
Gli stessi poggiatesta possono essere anatomici e orbitanti per poter offrire un appoggio diverso e migliore alla nuca e alla testa, variando, se del caso, anche la posizione, a seconda delle diverse esigenze nel corso della giornata.
*Periodico nazionale della UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare). Testo tratto dal numero 157 di «DM» e pubblicato per gentile concessione del giornale.
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