Sardegna: continua a mancare la Consulta Regionale

La FISH Sardegna (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) denuncia un ulteriore, lampante “caso italiano” di buona legge, la cui attuazione si è però silenziosamente arenata nella generale dimenticanza degli stessi Organi Istituzionali che l’avevano approvata. Si tratta di quella norma regionale del 2008, che aveva istituito in Sardegna la Conferenza e la Consulta Regionale della Disabilità

Dito puntato di uomo in primo piano«Rispettare le scelte legislative adottate all’unanimità dal Consiglio Regionale della Sardegna e dimostrare la volontà di intraprendere una nuova fase per la partecipazione e per il coinvolgimento delle organizzazioni di persone con disabilità»: sono richieste assai chiare, quelle espresse dalla FISH Sardegna (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), riferite segnatamente alla Legge Regionale 7/08, con la quale erano state istituite la Conferenza e la Consulta Regionale sulla Disabilità, organismi fortemente voluti dalle Associazioni e da tutte le forze politiche presenti in Consiglio Regionali.

«La Legge Regionale 7/2008 – dichiara in una nota il presidente della FISH Sardegna Alfio Desogus – ha rappresentato una scelta innovativa, da portare come esempio di partecipazione democratica. E tuttavia, la sua attuazione si è progressivamente e silenziosamente arenata nella generale dimenticanza degli stessi Organi Istituzionali che l’avevano approvata. Lo stop definitivo, pur essendo stato approvato il regolamento di attuazione e la successiva convocazione degli aventi diritto, è stato imposto da alcuni Consiglieri Regionali, che hanno bloccato addirittura lo svolgimento della Conferenza prevista per i primi giorni di marzo del 2011».
Alla fine di giugno del 2011, tra l’altro, l’articolo 25 della Legge Regionale 12/11 (Disposizioni nei vari settori di intervento) aveva introdotto alcune modifiche alla norma di tre anni prima, per estendere i criteri ad alcune associazioni, «ma da allora – sottolinea Desogus – è calato un silenzio che ha rivelato le nascoste intenzioni, per accantonare la Legge e l’istituzione della Consulta».

«Ad oggi – conclude il presidente della FISH Sardegna – manca ancora il regolamento con le eventuali modifiche, ma soprattutto manca la volontà di dare seguito ad una disposizione rivolta in primo luogo ai Cittadini direttamente interessati alla programmazione dei servizi integrati e alle prestazioni». Contro questo silenzio, dunque e contro «questa volontà di inibire ogni forma di partecipazione delle associazioni delle persone con disabilità», la FISH Sardegna richiede con forza l’immediata predisposizione dei correttivi da apportare al regolamento, la rapida discussione e approvazione dell’organo consiliare competente e la convocazione della Conferenza per la costituzione della Consulta. (S.B.)

Per ulteriori informazioni: fishsardegna@tiscali.it.

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