Si accenderanno veramente quelle “luci”?

Sono le “luci” individuate da Cittadinanzattiva - insieme a tante “ombre” - all’interno del cosiddetto “Decreto Balduzzi” sulla tutela della salute, approvato nei giorni scorsi dalle Camere. Si tratta segnatamente dell’aggiornamento degli elenchi delle malattie croniche e rare e di quello del Nomenclatore Tariffario delle Protesi, rispetto alla cui concreta realizzazione, si dovrà vigilare attentamente
Renato Balduzzi
Il ministro della Salute Renato Balduzzi

«Se da un lato possiamo esprimere soddisfazione per l’approvazione dell’aggiornamento degli elenchi delle patologie croniche e rare, nonché del Nomenclatore Tariffario delle Protesi, al tempo stesso, però, vigileremo affinché quegli aggiornamenti vengano realizzati concretamente nei tempi previsti dal Decreto (dicembre 2012 per gli elenchi di patologie e maggio 2013 per il Nomenclatore), e che il tutto sia rispondente ai nuovi bisogni dei Malati Cronici e Rari».
Queste – dopo l’approvazione alla Camera e la “fiducia” incassata al Senato dal testo del cosiddetto “Decreto Balduzzi” sulla tutela della salute (Decreto Legge 58/12) – le principali “luci” individuate da Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva, l’organizzazione attiva nel settore della salute e della tutela dei diritti dei Cittadini in ambito sanitario, con le reti del Tribunale per i Diritti del Malato e del Coordinamento nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici (CnAMC).
«Daremo subito attuazione – aggiunge Gaudioso – alla norma che prevede la possibilità per le organizzazioni civiche di svolgere audizioni presso l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmnaco), all’interno del tavolo permanente di monitoraggio dei Prontuari Terapeutici Regionali, anche perché oggi i pazienti vivono situazioni di discriminazione di accesso ai livelli regionali nei confronti di farmaci approvati a livello nazionale. Una situazione, questa, inevitabilmente destinata a peggiorare, visti i tagli alla spesa farmaceutica e l’ingresso di prodotti sempre più innovativi».
«Infine – conclude il segretario generale di Cittadinanzattiva – promuoveremo l’adozione da parte delle ASL di interventi assistenziali specifici a favore delle cronicità, come previsto all’articolo 1 del Decreto».

Molte, tuttavia, restano le “ombre”, rispetto al testo approvato e in particolare alle modifiche attuate sulla versione originaria. «Questo provvedimento – sottolinea infatti Gaudioso – era partito per essere una grande riforma della sanità. Arriva invece al traguardo come un semplice riordino che rimanda tutto alle Regioni. Il vero banco di prova, dunque, si giocherà nella Conferenza Stato-Regioni, per aggiornare e approvare i Livelli Essenziali di Assistenza entro il 31 dicembre di quest’anno».
Tra le varie “marce indietro” evidenziate dal rappresentante di Cittadinanzattiva, ad esempio quella «su Dirigenza Sanitaria e Governo Clinico, dove, sulle nomine dei Direttori Generali e dei Primari, resta praticamente tutto come prima. Varie proroghe, poi, in relazione alla questione dell’Intramoenia [esercizio dell’attività libero professionale intramuraria, N.d.R.] e ulteriore confusione, infine, sul tema della responsabilità professionale e del rischio clinico, con l’introduzione della differenza tra “colpa lieve” e “colpa grave”». A tal proposito, si chiede Gaudioso, come si farà a dimostrare che un clinico si sia attenuto alle linee guida e quindi pur sbagliando non abbia commesso “colpa grave”?». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: stampa@cittadinanzattiva.it.

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