Cari Direttori de «il manifesto» Mariuccia Ciotta e Gabriele Polo, voglio farvi giungere la mia più totale indignazione per la foto pubblicata in prima pagina sul vostro giornale del 15 settembre scorso.
Dovete semplicemente vergognarvi per avere assimilato la Vita, alludendo in particolare a quella di molte persone che versano in Stato Vegetativo Persistente, a dei “cavolfiori”. Dovete vergognarvi per l’arroganza e la presunzione manifestate nel trattare il tema sullo Stato Vegetativo, con un’indegna testimonianza fotografica che ha peraltro messo a nudo la vostra totale ignoranza sull’argomento. Dovete vergognarvi per avere offeso migliaia di persone (compresi mia moglie, me e tutta la mia famiglia), che vivono in dignitoso silenzio e con dignitosa sofferenza il loro dramma familiare.
Che ne sapete voi di come vivono le Persone in Stato Vegetativo e le rispettive famiglie? Queste famiglie sono pronte a darvi lezioni sulla vita, sulla dignità, sul rispetto per il prossimo, su come si riesca a convivere con la sofferenza… sull’Amore. Prima di esprimere una benché minima opinione su un argomento, anche se con l’ausilio di testimonianze fotografiche, avete il dovere di documentarvi!
Voi non avete tenuto conto che state parlando – purtroppo a sproposito e senza nessuna forma di rispetto e di competenza – di persone che sono figli, madri, padri, fratelli, sorelle… Oggi sono i nostri, ma domani potrebbero essere i vostri!
Chiedete a queste famiglie se pensano che i loro congiunti siano come dei “cavolfiori”! Queste famiglie, e credetemi sono tante, chiedono solo rispetto per il loro congiunto e per se stesse. Voi invece, sull’onda del fenomeno mediatico e del sensazionalismo, avete mancato di rispetto a queste famiglie. Voi avete mancato anticipatamente di rispetto verso voi stessi, verso i vostri Cari e verso tutto il genere umano.
Sappiate che noi tutti corriamo il rischio di potere un giorno versare in Stato Vegetativo Persistente! Voi avete quindi anticipatamente mancato di rispetto verso tutti, compresi i vostri Cari, poiché un giorno, ineluttabilmente, dovremo passare ad altra “vita”, attraversando, anche se per pochi istanti o minuti o ore o giorni o mesi o anni, la fase di coma. In quel momento, vi auguro di essere presenti, affiché possiate riflettere nel ricordare di aver assimilato la Vita di un uomo a un “cavolfiore”.
Per me, in qualsiasi momento della vita, Tutti (Voi compresi) sono e saranno sempre Persone la cui dignità sarà sempre immensa! Voi forse fate parte di quella categoria di persone che nel pensare di salvaguardare la dignità degli altri non fa altro che calpestare la propria, non considerando che la dignità di una persona inerme è di per sé al di sopra di ogni umana comprensione e non è soggetta a nessuna forma di offesa anche quando la si associa ad un cavolfiore!
Claudio Taliento
Marito della Signora Ada Rossi che la limitatezza della scienza
ha stabilito versare in Stato Vegetativo Persistente
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