Ospedali Psichiatrici Giudiziari: no all’improvvisazione

I sequestri riguardanti gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari di Montelupo Fiorentino e di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), «denunciano - secondo il Comitato Stop OPG - i ritardi e le inadempienze del Governo e di molte Regioni e ASL nell’attuare la chiusura di queste strutture. Ma ora bisogna evitare soluzioni improvvisate, ad esempio con “mini OPG” o “manicomi regionali”»

Logo della Campagna "Stop OPG"«Questi sequestri confermano drammaticamente le condizioni indegne in cui sono tuttora costretti a vivere nostri concittadini all’interno degli ultimi residui manicomiali. E denunciano i ritardi e le inadempienze del Governo e di molte Regioni e ASL nell’attuare la chiusura degli OPG (Ospedali Psichiatrici Giudiziari), prevista dalle leggi del nostro Paese. Gli OPG, infatti, così com’erano i manicomi, sono incompatibili per loro natura con le cure e la riabilitazione cui hanno diritto tutti i Cittadini».
È questo il commento di Stefano Cecconi, a nome del Comitato Stop OPG – voluto da numerose organizzazioni del Terzo Settore, oltreché sindacali, impegnate per l’abolizione degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari – dopo il sequestro disposto dalla Commissione parlamentare d’Inchiesta sull’Efficacia e l’Efficienza del Servizio Sanitario Nazionale, presieduta da Ignazio Marino, agli Ospedali Psichiatrici Giudiziari di Montelupo Fiorentino (Reparto “Pesa”) e a quello di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina).

«Ma non dobbiamo accontentarci – aggiunge Cecconi – dei “provvedimenti di emergenza”. E anzi ora bisogna evitare soluzioni improvvisate: sarebbe, oltre al danno, una beffa che, per il superamento degli OPG, si aprissero in ogni regione “mini OPG” o “manicomi regionali” in cui internare di nuovo i malati. Perché le persone internate in queslle strutture non sono dei “pacchi” da trasferire da un “contenitore” a un altro. Sono persone che hanno diritto di essere riportate nella Regione di appartenenza, per ricevere un’assistenza individuale, con progetti terapeutico riabilitativi, differenziati a seconda del bisogno assistenziale, a cura del Dipartimento di Salute Mentale di residenza».
«Percorsi – sottolinea il rappresentante di Stop OPG – che permettano le dimissioni, il ricovero, se necessario, in piccole strutture o comunità, e anche l’esecuzione della misura di sicurezza alternativa all’OPG, come prevedono due Sentenze della Corte Costituzionale e le leggi ancora non applicate [ad esempio la Legge 9/12, N.d.R.]. Le stesse leggi che assegnano finanziamenti speciali e aggiuntivi per chiudere gli OPG (38 milioni di euro per spese correnti quest’anno e 55 milioni dall’anno prossimo) e che non sono ancora stati utilizzati». (S.B.)

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