Chi volesse con curiosità accedere al sito www.1million4disability.eu, appositamente allestito all’inizio di quest’anno per seguire la grande campagna lanciata dall’European Disability Forum (EDF), potrebbe restare stupito: il numeratore delle sottoscrizioni continua infatti ad essere aggiornato anche dopo la scadenza del 30 settembre e altre ne sono arrivate ancora fino al momento culminante di 1million4disability, con la cerimonia di consegna delle firme a Bruxelles ai principali responabili istituzionali dell’Unione Europea.
In tale occasione – cui hanno partecipato anche Giampiero Griffo, membro del Consiglio Mondiale di DPI (Disabled Peoples’ International) e Luisella Bosisio Fazzi, presidente del CND (Consiglio Nazionale sulla Disabilità) – è stata chiesta tra l’altro un’efficace legislazione continentale che tuteli le persone con disabilità da ogni forma di discriminazione.
Ed è proprio questo l’obiettivo – oggi raggiunto – di questa iniziativa: dare un segnale importante che la discriminazione di oltre 50 milioni di cittadini con disabilità in Europa (circa il 10% dell’intera popolazione continentale) non può più essere accettata, tanto meno dopo l’approvazione, alla fine del 2006, di un testo fondamentale come la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità.
Il nostro sito, che ha seguito passo dopo passo questa sfida lunga più di otto mesi, guarda ora al risultato ottenuto con una punta di legittimo orgoglio, per avere creduto da subito nell’iniziativa e anche nell’esaminare i risultati parziali relativi ai vari Paesi impegnati nella campagna, visibili a tutti sempre all’interno del già citato sito.
Infatti, ben 312.385 firme arrivano dall’Italia, primo Stato tra i Paesi europei, per il dato assoluto e quinto per la percentuale numerica relativa al numero degli abitanti (in questa seconda graduatoria a primeggiare è la Slovenia).
Stupisce invece lo scarso sostegno all’iniziativa da parte di Paesi come la Gran Bretagna, i Paesi Bassi o la stessa Germania, dato, questo, che dovrà senz’altro far riflettere.
Ci chiedevamo nel titolo «chi potrà ignorare questo milione di firme». Ma la risposta, purtroppo, crediamo in parte di conoscerla già. Una battaglia, infatti, è stata vinta, ma resta tutta da giocare quella con gli organi d’informazione – non solo quelli italiani – assai più disponibili a dare ampio spazio a notizie di taglio diverso da queste.
Ma il risultato resta, e sapere che un milione e centomila cittadini europei hanno deciso di dare ufficialmente il proprio appoggio alla battaglia contro la discriminazione delle persone con disabilità è una base solida da cui partire, che consente anche di lavorare meglio su questi temi.
(Stefano Borgato)