Promosso dalla Sezione del Trentino Alto Adige dell’Associazione Italiana Sindrome X-Fragile, il Progetto Nazionale Logo Reading fa riferimento all’omonimo sistema didattico avviato dall’americana Marcia Braden, esperta di fama internazionale sui vari aspetti e problemi educativi e psicologici della sindrome X-fragile, ritenuta la seconda causa di difficoltà di apprendimento dopo la sindrome di Down.
Beneficiari del progetto, che prevede diverse iniziative, sono sia i genitori delle persone coinvolte in questo problema, sia figure educative che altre figure professionali e gli obiettivi principali sono quelli di diffondere in ambito scolastico il metodo di lettura Logo Reading, per verificare se sia davvero possibile migliorare le competenze di lettura dei ragazzi affetti da sindrome X-fragile, fornendo nuove strategie educative e incrementando la collaborazione tra genitori, insegnanti, educatori e logopediste.
Il tutto all’insegna di un concetto fondamentale, spiegato dagli stessi promotori dell’iniziativa, ovvero che «l’efficacia della presa in carico di un soggetto con difficoltà di apprendimento deriva da una rete di servizi integrati, nell’ambito del sociale, del sanitario e dell’istruzione che, pur operando autonomamente nelle specifiche competenze, condividono nei fatti un progetto comune».
Momento centrale del progetto sarà l’incontro-convegno denominato Dalla scuola dell’infanzia all’adultità. Quali strategie per i ragazzi con sindrome X-fragile, seconda edizione di un appuntamento già presentato con successo nel 2011, ancora in programma a Verona (Centro Carraro), per sabato 19 e domenica 20 gennaio, e anche questa volta con la partecipazione della citata Marcia Braden, della quale ci piace nuovamente riportare una frase già scritta in occasione dell’evento di due anni fa: «Ogni bambino viene al mondo con potenziale unico e se sei il genitore o un insegnante di un bambino con disabilità dell’apprendimento, sai che il potenziale esiste. Il problema è: come si fa a tirarlo fuori? Sai che può imparare, sai di avere qualcosa da fare, ma come si fa a gestire il loro comportamento? Come si fa a regolare il loro ambiente? E come si fa a applicare tutte le loro conoscenze accidentali?».
Insieme all’“ospite d’onore”, proveniente da Colorado Springs, alle due giornate di lavoro veronesi – aperte da Luigina Galler, presidente della Sezione del Trentino Alto Adige dell’Associazione Italiana Sindrome X-Fragile – interverranno anche la psicologa Christina Rizzi, le insegnanti di sostegno Elena Porazzi e Benedetta Tallevi e il ricercatore Pietro Chiurazzi dell’Istituto di Genetica Medica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, da tempo vicino all’Associazione organizzatrice. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: xfragileluigina@gmail.com.
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