«Cristiana, 17 anni, Valeria, 18 e Francesco, 14, sono solo tre dei quasi cento alunni con disabilità che non usufruiscono più del servizio di trasporto scolastico gestito dall’Azienda Municipalizzata “Napoli Sociale”. Dall’inizio di quest’anno scolastico, infatti, tranne una parentesi di poche decine di giorni, il servizio è pressoché assente, con buona pace delle famiglie e del diritto allo studio di questi ragazzi».
La denuncia proviene da Antonio Nocchetti, presidente della sempre combattiva associazione napoletana Tutti a Scuola, che sottolinea anche come la storia di “Napoli Sociale” sia «paradigmatica» delle pesanti eredita che la Giunta Comunale ha ricevuto dalle precedenti Amministrazioni, facendo sorgere, per altro, forti dubbi anche sulla «capacità gestionale di quella attuale». «Eppure – segnala Nocchetti – i costi di gestione annuali di tale municipalizzata, oltre 12 milioni di euro, assorbono gran parte delle risicate risorse che il Comune dedica alle politiche sociali, già falcidiate dalle scelte di risparmio dei governi centrali. E 12 milioni all’anno per il servizio di trasporto scolastico offerto a quasi cento studenti e per il delicato compito dell’assistenza materiale per un numero indeterminato di alunni con disabilità a scuola rappresentano una cifra da guardare con grande rispetto».
La “musica”, dunque, non sembra essere cambiata, rispetto a quanto Tutti a Scuola aveva già duramente criticato negli anni delle precedenti Amministrazioni. «Interruzioni continue del servizio – sottolinea Nocchetti – assemblee sindacali rigorosamente in orari tali da arrecare disagi agli utenti che, lo ricordiamo, sono tutti bambini disabili, fanno da cornice ai volonterosi tentativi dell’Assesorato competente». «Purtroppo – conclude il Presidente di Tutti a Scuola – ai ragazzi come Cristiana, Valeria e Francesco, della buona volontà di un Amministratore non importa nulla e i loro genitori sono costretti tutti i giorni a cercare un modo per mandare a scuola i figli. Quello che accade poi una volta arrivati in scuole sprovviste degli assistenti materiali è la penosa ripetizione di antiche situazioni: bambini sporchi di pipì che non vengono accuditi o che non riescono a consumare una merendina». (S.B.)
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