Da anni l’AIPD (Associazione Italiana Persone Down) pone come obiettivo centrale del proprio intervento la realizzazione di progetti funzionali al raggiungimento di una vita emancipata ed appagante, delineando programmi educativi mirati alla conquista dell’autonomia possibile per ciascuno, prerequisito indispensabile per favorire l’inserimento sociale e lavorativo.
Nato come risposta al bisogno crescente di giovani e adulti con sindrome di Down di costruirsi uno spazio indipendente di tempo libero extrafamiliare, il progetto dell’AIPD denominato Una guida per tutti ha permesso di creare – con e per le persone con disabilità intellettiva – uno strumento utile e comprensibile per autorganizzarsi in maniera soddisfacente e al tempo stesso divertente.
A tale scopo sono stati raccolti nel libro curato da Monica Berarducci e intitolato Scoprire come divertirsi. Una guida per tutti (Roma, Carocci Editore), alcuni opuscoli-guida per altrettante occasioni di tempo libero: come organizzare un’uscita da soli, come scegliere uno spettacolo e andare a vederlo, come andare a cena fuori, come svolgere un’attività sportiva.
Il tutto scritto e illustrato in modo semplice e immediato, fornendo le istruzioni essenziali per “farcela da soli” anche di fronte ad un imprevisto.
Un libro davvero “speciale”, quindi, che verrà presentato martedì 16 ottobre presso la Sala Rosi del Comune di Roma (Viale Manzoni, 16, ore 17), a cura della Sezione romana del’AIPD e del V Dipartimento del Comune capitolino.
Interverranno per l’occasione – insieme alla curatrice Monica Berarducci e ai ragazzi che hanno partecipato ai laboratori di Una guida per tutti – Ileana Argentin, consigliere delegato per l’Handicap del Comune di Roma, Gemma Azuni, presidente della Commissione Consiliare Permanente – sempre del Comune romano – per le Politiche Sociali alla Persona e Anna Contardi, coordinatrice nazionale dell’AIPD.
Un appuntamento da non perdere, quindi, che è anche il frutto dell’esperienza e del lavoro di venti ragazzi con sindrome di Down, per proporre alle persone con difficoltà, ai loro familiari e agli operatori uno spazio di riflessione e uno stimolo per confrontarsi sia con le difficoltà che con le potenzialità di queste stesse persone.
(S.B.)
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