«È possibile comprendere che anche la diagnosi di un deficit può avere una storia evolutiva? Sostenere la famiglia di un bambino con disabilità vuol dire comprendere il dolore innocente che si prova ogni giorno misurandosi con la quotidianità e approdare a un concetto di disabilità intesa come il risultato di una complessa relazione tra la condizione di salute di un bambino e i fattori personali e ambientali in cui vive. Essere facilitatori, non barriere: da genitori, da operatori, come associazioni, come cittadini, perché la società costruisca, a partire dal riconoscimento del dolore dell’altro, pari opportunità, garantendo a tutti una nuova qualità della vita».
Viene presentato così il convegno provinciale denominato ICF: confrontarsi per capirsi, in programma per giovedì 31 gennaio a Lecce (Auditorium dell’Istituto Tecnico Grazia Deledda, Piazza Palio, 1, ore 9-17.30), a cura dello stesso Istituto ospitante e dell’Istituto Comprensivo 2° Polo di Casarano, appuntamento segnatamente centrato – come si dichiara sin dal titolo – sulla Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (ICF), introdotta nel 2001 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, oltreché sui princìpi della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, testi notoriamente basati su una nuova visione bio-psico-sociale della disabilità.
Aperto dai saluti delle autorità (Ettore Attolini, assessore della Regione Puglia alle Politiche della Salute; Filomena D’Antini Solero, assessore della Provincia di Lecce alle Politiche Sociali e alle Pari Opportunità; Marcella Rucco, dirigente per Lecce del Ministero d’Istruzione, Università e Ricerca-MIUR; Valdo Mellone, direttore generale dell’ASL di Lecce; Vincenzo Nicolì e Giovanna Salento, dirigenti scolastici rispettivamente dell’Istituto Deledda e del Comprensivo di Casarano), il convegno – moderato da M. Danila Toma – potrà poi contare sugli interventi di Raffaele Ciambrone, dirigente del MIUR (Progetto ICF. Dal modello dell’OMS alla progettazione per l’inclusione), Elisabetta Madriz, ricercatrice dell’Università di Padova (Am Du zum Ich. Elementi per un’analisi pedagogica dell’ICF) e Antonio Antonaci, dirigente dell’ASL di Lecce (Il progetto di vita secondo l’ICF: il ruolo dell’ASL).
Successivamente verranno presentati, da parte delle rispettive referenti, i due progetti in rete di Lecce e Casarano, ruotanti essenzialmente attorno alla Classificazione ICF, con Elisabetta Tundo dell’Istituto Deledda (Insieme Collaboriamo Fattivamente: percorso e risultati) e Angela Ciuffoletti del Comprensivo di Casarano (ICF per una comunità inclusiva). (S.B.)
Per ulteriori informazioni: elitundo@alice.it, cshcasarano@gmail.com.
Articoli Correlati
- L'integrazione scolastica oggi "Una scuola, tante disabilità: dall'inserimento all'integrazione scolastica degli alunni con disabilità". Questo il titolo dell'approfondita analisi prodotta da Filippo Furioso - docente e giudice onorario del Tribunale dei Minorenni piemontese…
- Definizione e valutazione della disabilità: com'è arretrata l'Italia! Disabile, invalido, handicappato, non autosufficiente: sono solo alcune tra le più frequenti definizioni che si incontrano nelle corpose e disorganiche leggi italiane che trattano di questi aspetti. Dietro al linguaggio,…
- Dal dolore innocente alla speranza di cambiamento Un'intelligente iniziativa, organizzata dall'associazione milanese L'abilità, per proporre un nuovo approccio al tema della disabilità nell'infanzia, partendo da una serie di riflessioni sul dolore innocente, fino ad arrivare all'ICF, la…