La “scatola nera” del cervello

Una ricerca, quella avviata dall’Istituto Palazzolo di Milano della Fondazione Don Gnocchi, voluta per “vedere” quale sia il livello di coscienza delle persone uscite dal coma, ma incapaci di comunicare. Aprire, cioè, la “scatola nera” del cervello può essere un passo fondamentale per migliorare la diagnosi e la riabilitazione di queste persone. Se ne parlerà il 12 marzo, durante “Fa’ la cosa giusta”, rubrica mattutina del TG1 RAI

Disegno di cervello con una luce rosa al centro«Ogni anno in Italia – dichiara Renzo Bagarolo, direttore sanitario dell’Istituto Palazzolo di Milano della Fondazione Don Gnocchi – circa duemila persone sono colpite da disturbi della coscienza, a causa di eventi traumatici, come incidenti stradali o sul lavoro, oppure di emorragie cerebrali, trombosi o arresti cardiaci».
Per questo, la stessa struttura milanese diretta da Bagarolo ha avviato una ricerca che consente di “vedere” quale sia il livello di coscienza delle persone uscite dal coma, ma incapaci di comunicare. In altre parole, “aprire la scatola nera” del cervello, per misurarne il dialogo interno risulta essere un passo fondamentale per migliorare la diagnosi e la riabilitazione delle persone uscite dal coma, ricordando sempre che la ricerca sta offrendo in questi ultimi anni nuove speranze alle famiglie coinvolte in tali situazioni, costrette ad affrontare problemi assistenziali , psicologici, sociali ed economici.

Di ciò si parlerà martedì 12 marzo, durante Fa’ la cosa giusta, rubrica mattutina (ore 9 circa) del TG1 RAI, curata da Giovanna Rossiello. Insieme al citato Renzo Bagarolo, vi parteciperà anche Fulvio de Nigris, direttore del Centro Studi per la Ricerca sul Coma dell’Associazione Gli Amici di Luca di Bologna. (S.B.)

Per ulteriori informazioni: info@amicidiluca.it.

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