Vanno rispettati ogni giorno i diritti dei disabili!

A chiederlo è l’ANFFAS, in occasione della Giornata Mondiale sulla Sindrome di Down, riaffermando anche la necessità - rispetto alle persone con disabilità intellettiva e/o relazionale - di continuare a lavorare per eliminare le barriere relative all’accesso alla formazione e all’informazione e alla partecipazione attiva a tutti gli àmbiti della vita, nonché all’accesso al mondo del lavoro “vero”

Giovane con disabilità intellettiva insieme a un amicoCosì come al momento della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità del 3 dicembre di ogni anno, anche in occasione della Giornata Mondiale sulla Sindrome di Down di oggi, 21 marzo, l’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale) sottolinea in una nota come «l’attenzione ai diritti delle persone con disabilità debba essere prestata ogni giorno e non solo in concomitanza di eventi come quelli odierni».
Per quanto poi concerne in particolare le persone con disabilità intellettiva e/o relazionale, sempre l’ANFFAS evidenzia «l’importanza della tutela anche del diritto alla formazione e all’informazione, elemento troppo spesso sottovalutato o non preso in considerazione».
«La nostra Associazione – prosegue il comunicato – vuole quindi riaffermare la necessità di continuare a lavorare per eliminare le barriere relative all’accesso alla formazione e all’informazione e alla partecipazione attiva a tutti gli àmbiti della vita, nonché all’accesso al mondo del lavoro “vero”, concetti che porteremo all’attenzione dell’opinione pubblica anche il prossimo 7 aprile, giorno in cui si svolgerà ANFFAS in Piazza – VI Giornata Nazionale della Disabilità Intellettiva e/o Relazionale, manifestazione nazionale, volta a sensibilizzare e a informare i Cittadini sui temi appunto della disabilità intellettiva e/o relazionale».

«Sono migliaia – dichiara Roberto Speziale, presidente nazionale dell’ANFFAS – le persone con sindrome di Down che afferiscono alla nostra Associazione. Cinquantacinque anni fa, quando essa venne fondata, la maggior parte di loro viveva vite brevi, di esclusione dal mondo della scuola e del lavoro, di negazione dell’espressione di abilità e potenzialità. Oggi invece, grazie ai progressi scientifici e culturali, ma anche all’impegno delle famiglie, fortunatamente le loro possibilità di affermazione e raggiungimento di una buona qualità della vita sono considerevolmente aumentate. Ma c’è ancora molto da fare, soprattutto nel campo dell’inclusione scolastica e lavorativa e della piena partecipazione alla nostra società».
«Proprio in questi mesi – conclude Speziale – l’ANFFAS sta diffondendo anche in Italia, attraverso il Progetto Pathways II (realizzato in collaborazione con Inclusion Europe e co-finanziato dal Programma per l’Apprendimento dell’Unione Europea), strumenti ed esperienze relative al cosiddetto “linguaggio facile da leggere”, utili a garantire l’accesso alla formazione e all’informazione delle persone con disabilità intellettiva. Speriamo che tali strumenti possano trovare la massima applicazione anche nel nostro Paese e che possano rappresentare opportunità in più per tutte le persone con sindrome di Down, e non solo». (R.S.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: comunicazione@anffas.net.

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