L’Italia della solidarietà perde un punto di riferimento

Uno dei suoi «massimi punti di riferimento», aggiunge anzi Edoardo Patriarca, presidente del Centro Nazionale per il Volontariato, soffermandosi sulla scomparsa di Monsignor Giovanni Nervo, uno dei fondatori della Caritas, presidente onorario della Fondazione Zancan. Anche Pietro Barbieri, presidente della FISH e portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore, si sofferma sull’esempio di Monsignor Nervo
Monsignor Giovanni Nervo
Monsignor Giovanni Nervo è scomparso a Padova, all’età di 94 anni

Il Centro Nazionale per il Volontariato (CNV), anche a nome di tutte le sue organizzazioni aderenti, ha espresso il proprio cordoglio per la scomparsa di Monsignor Giovanni Nervo, uno dei fondatori della Caritas, «infaticabile animatore di esperienze e testimonianze di solidarietà – come si legge in una nota del Centro -, punto di riferimento centrale per il mondo del volontariato italiano, sempre da lui difeso e spronato a non smarrire i propri valori autentici».

«L’Italia della solidarietà – dichiara il presidente del CNV Edoardo Patriarca – perde uno dei suoi punti massimi di riferimento. Vogliamo ricordare Don Giovanni Nervo anche rinnovando la sua memoria, la sua opera e i messaggi che ha lasciato in eredità al volontariato italiano. Nell’ultima intervista rilasciata pochi mesi fa, al nostro web-magazine “Volontariato Oggi”, Don Nervo definiva la lotta alle disuguaglianze il problema più grave per l’Italia di oggi, ancora più grave della povertà che ne è conseguenza. E invitava a lavorare per l’integrazione culturale e sociale degli immigrati perché sono parte del nostri futuro. Nervo ha lasciato un messaggio forte ai giovani italiani che vogliono fare volontariato: se il volontariato è autentico, è più quello che si riceve che quello che si dà».
«Oggi – sottolinea ancora Patriarca – il nostro Paese ha estremo bisogno dell’eredità storica e culturale di personaggi come Don Nervo. Il CNV lavorerà affinché il suo lascito di idee venga diffuso e praticato, perché la sua memoria e quella di tutti i padri e le madri del volontariato italiano sia fatta vivere. È una fiammella di speranza che non deve spegnersi mai».

Il Centro ha inviato anche alla Diocesi di Padova e alla Fondazione Zancan – di cui don Nervo era presidente onorario – un messaggio di vicinanza, ricordando le tante volte in cui insieme alla fondatrice del Centro stesso, Maria Eletta Martini, aveva contribuito ad animare i convegni del volontariato e le attività del CNV nel corso della sua storia quasi trentennale.

Dal canto suo, anche Pietro Barbieri, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore, ha voluto ricordare Monsignor Nervo come «un fondamentale animatore di riflessione e confronto trasversale, con la sua viva volontà di raccogliere testimonianze di disagio sociale, in modo mai disgiunto dalla ricerca di soluzioni sostenibili. Un testimone che ha fatto scuola e che ci mancherà, in un momento critico – ma anche di svolta – come quello attuale». «La sua onestà intellettuale e la sua preparazione culturale rappresentano per tutti noi, comunque la si pensi, un vero esempio». (S.B.)

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