«La Sicilia dovrebbe recuperare il tempo perduto rispetto alle altre Regioni, con riguardo ai temi dell’integrazione dei servizi, della personalizzazione dei percorsi, degli standard e delle modalità di affidamento dei servizi agli enti erogatori. E magari, come fu per gli Anni Ottanta, essere capaci di innovare e dimostrarsi “pionieri” sui temi connessi alla cura e al supporto delle persone fragili»: inizia così la nota trasmessa nei giorni scorsi dall’ANFFAS Nazionale (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale) e dall’ANFFAS Sicilia al presidente della Regione Rosario Crocetta, all’assessore regionale alla Famiglia, alle Politiche Sociali e al Lavoro Ester Bonafede, al presidente della Sesta Commissione Regionale Servizi Sociali e Sanitari Giuseppe Digiacomo e all’assessore regionale alla Salute Lucia Borsellino.
Si tratta di un messaggio che costituisce una richiesta chiara di intervento in favore di quella parte della popolazione siciliana maggiormente colpita dall’attuale drastica riduzione delle risorse disponibili e dalla mancanza di una presa in carico globale e integrata dei servizi e che comprende, tra le altre cose, anche una riorganizzazione dei fondi economici, la nascita di un Registro Regionale del Terzo Settore – e i conseguenti requisiti di iscrizione per gli enti rappresentativi -, oltre a una nuova valorizzazione della figura del Giudice Tutelare, a una determinazione delle tariffe e delle modalità di computo delle eventuali quote di compartecipazione e a una definizione dei LEA Regionali (Livelli Essenziali di Assistenza).
Le componenti nazionale e regionale dell’ANFFAS hanno anche segnalato con particolare evidenza la problematica dei trasporti delle persone con disabilità, sottolineando come «ultimamente vi sia una deriva di abbandono della potestà legislativa esclusiva regionale, in tema di disciplina del servizio di trasporto, con la delega, da parte della Regione, ai singoli Enti Locali e le relative conseguenze, come ad esempio la determinazione di tariffe diverse da quelle volute dal Legislatore Regionale». Un segno, questo, di «mancato rispetto del diritto alla libertà di movimento riconosciuto dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, dalla Carta Costituzionale e dalla Legge 104/92».
I due organismi dell’ANFFAS attendono ora un riscontro, dalle Istituzioni Regionali, anche e soprattutto, viene scritto nella lettera, «in rispetto della dignità delle persone con disabilità siciliane, che da troppo tempo attendono di vedere riconosciuti i propri diritti». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@anffasicilia.net.
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