Il migliore amico, “vera luce” per le persone non vedenti

di Laura Sandruvi
«Inizialmente - racconta il fotografo Giulia Montini - mi ero soffermato esclusivamente sulle mani di Michela, giovane non vedente, ma poi Gloria, il suo cane guida, ha attirato con un latrato la mia attenzione...». Una mostra di foto naturalistiche in corso a Udine fornisce lo spunto per parlare di come un “particolare” possa rendere unica un’immagine, ma anche di cani guida e di barriere mentali
Giulio Montini, Michela insieme a Gloria
La foto di Giulio Montini, settima classificata nella categoria “Amici di casa” al Concorso “Oasis Photo Contest”, con le mani di Michela, giovane non vedente e lo sguardo “unico” di Gloria, il suo cane guida

Resterà aperta a Udine fino al 14 aprile (ingresso gratuito), presso la Chiesa di San Francesco, la mostra fotografica con gli scatti dell’Oasis Photo Contest, il più importante concorso di fotografia naturalistica. Si tratta dei migliori scatti selezionati, che hanno coinvolto 1.200 partecipanti provenienti da oltre 50 nazioni, con oltre 25.000 immagini. L’esposizione è stata proposta grazie alla collaborazione della rivista naturalistica «Oasis» e del Museo Friulano di Storia Naturale.

Qui vogliamo per altro soffermarci su una foto in particolare, settima classificata nella categoria del concorso denominata Amici di casa. Spesso, infatti, ci si ferma a riflettere davanti a una bella immagine, che raccoglie attimi di vita da imprimere, per un ricordo indelebile. Un dettaglio particolare, poi, rende una foto unica, regalando delle belle emozioni, soprattutto quando ad essere raffigurati sono i bambini, con i loro sguardi e sorrisi, oppure gli animali, intenti a cacciare una preda, a sonnecchiare su un bel cuscino, a giocare o… ad aiutare qualcuno.
Proprio come il cane Gloria, ritratta nell’immagine di cui parliamo, qui a fianco riprodotta, fotografata assieme alla sua Michela, ragazza non vedente di 27 anni. È lo stesso Giulio Montini di Como, autore dello scatto, a raccontare come il cane abbia attirato la sua attenzione: «Il merito di questa foto è del suo cane, non solo perché è il soggetto, ma perché con un leggero latrato ha attirato la mia attenzione, che inizialmente era mirata esclusivamente sulle mani. Ripensando a tutto questo, mi rendo conto che anch’io ero “cieco” e Gloria ha aiutato anche me».

Il cane guida permette alla persona non vedente di riacquistare un po’ di libertà, migliorandone la qualità della vita. Divide con il suo padrone ogni singolo giorno della propria esistenza, con una forte dedizione che lo rende davvero speciale, con un occhio attento, allenato da uno specifico addestramento che lo rende un ottimo assistente, un vero migliore amico per l’uomo, oltre ad essere la sua “vera luce”.
Molti ancora non sanno che la legge [Legge 37/74, modificata dalla Legge 60/06 e successive modificazioni, N.d.R.] garantisce l’accesso dei cani guida ovunque, in quanto inseparabili ausili per la persona non vedente. Càpita spesso, però, che il tassista rifiuti di farlo salire in auto, che i ristoranti o gli alberghi non permettano la prenotazione, che gli ospedali o le scuole non ne accettino l’ingresso ed è ancora molto difficile superare queste barriere mentali, trovandoci spesso davanti a situazioni di vera ignoranza, complice una cultura cieca e poco evoluta rispetto ai diritti delle persone con disabilità.
E allora anche lo sguardo di Gloria, vero “particolare” di questa foto, potrebbe essere utile ad attirare l’attenzione della gente, rendendola più sensibile, attenta e… accessibile.

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