L’orso azzurro che porta giocattoli per tutti

Intervista a Federica Dosi di Barbara Pianca
L’orso azzurro è un animale raro, che vive nel Tibet, e dalla fine di marzo Orso Azzurro è anche il nome di un sito internet di e-commerce, dove trovare giocattoli specialmente preparati per rispondere a esigenze speciali. L’idea è di Federica Dosi, che ha deciso di recente di cambiare lavoro e di intraprendere un’attività indipendente

bilibo-orso-azzurroDa pochi giorni, in internet, c’è una novità. Per i genitori italiani, infatti, si apre una bella possibilità di cercare in una formula e-commerce, cioè di acquisto online senza negozio fisico, giocattoli didattici e non, creati in modo da soddisfare le esigenze di bambini con disabilità diverse. Ci sono quelli adatti a chi ha difficoltà sensoriali, altri a chi ha limitate capacità motorie, eccetera. E ci sono strumenti di gioco che stimolano le capacità residue.
Federica Dosi è la titolare di Orsoazzurro.it, una ditta individuale di e-commerce, in rete dall’ultima settimana di marzo.

Come nasce l’idea di Orso Azzurro?
«Dalla mia voglia di cambiare atttività lavorativa per conciliare meglio i tempi di lavoro con quelli della famiglia. Ho pensato a un’attività in proprio, ma non potendo permettermi grossi investimenti ed essendo appassionata di web, ho pensato al mondo dell’e-commerce e in particolare al settore dell’infanzia. Ho visto che in Italia, a differenza che in altri Paesi – dove esistono negozi specializzati per la vendita di prodotti per i bambini con esigenze speciali – non c’è molto, se non qualche ottimo negozio che si indirizza più verso il mondo della scuola e dei terapisti. Così ho pensato che potesse essere interessante proporre nel nostro Paese qualcosa di indirizzato in particolare ai genitori che cercano prodotti o giocattoli con determinati requisiti».

Quando nasce l’idea del progetto?
«Pochi mesi fa, alla fine del 2012. Ho contattato Nicoletta Pellacani, grafica e web designer che collabora già con me nell’Associazione Genitori a piccole dosi (associazione che gestisce due siti web per genitori, Modenabimbi.it e Pappa & Co.com) e lei si è messa subito al lavoro per creare la struttura del sito».

Come e quando è partito tutto, nel concreto?
«La realizzazione grafica e web ha richiesto due mesi di tempo e il sito è stato pubblicato online ai primi di marzo. Il lancio pubblicitario è avvenuto dal 21 marzo. Durante questi mesi io mi sono occupata di ricercare e valutare i giocattoli e gli articoli da inserire per la vendita».

Come vengono selezionati i giocattoli che commercializzate? Li costruite voi?
«I giocattoli e i vari articoli venduti non sono di nostra fabbricazione e sono prodotti e commercializzati da aziende sia italiane che straniere; sono stati scelti attraverso la ricerca sul web sulla base di diversi parametri. Ho cercato giocattoli di alta qualità per garantirne la sicurezza quando sono in mano ai bambini, e che oltre a divertire avessero una funzione educativa. Inoltre ho cercato giocattoli, articoli didattici e articoli per la vita comune, difficilmente rintracciabili nei negozi italiani, soprattutto per chi non abita nelle grandi città. Preciso che i giocattoli e gli articoli venduti sono utilizzabili da tutti i bambini e non solo da quelli con disabilità o con altre esigenze speciali».

Qualche esempio?
«La Plasmacar o “auto serpeggiante” è un’automobilina che si muove grazie alle forze naturali di inerzia, forza centrifuga, attrito. Nessuna pedalata è richiesta, basta il movimento delle mani sul volante. Poi c’è il Bilibo, un gioco consigliato a tutti i bambini e in particolare a quelli con problemi multisensoriali; con esso, infatti, si possono fare mille giochi, lascia libero il bambino di immaginarseli e di metterli in atto. Inoltre, stimola la propriocezione [capacità di percepire e riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio e lo stato di contrazione dei propri muscoli, anche senza il supporto della vista, N.d.R.] e il bilanciamento corporeo, perché il bambino si può dondolare su se stesso sentendosi sicuro».

Da dove viene il nome “Orso Azzurro”?
«Da un orso veramente esistente, un’orso raro che vive nel Tibet ed è stata una scelta casuale; volevo come simbolo un’immagine che si avvicinasse al mondo dei bambini, che fosse simpatica e che desse al sito un aspetto allegro e gioioso».

A chi vi rivolgete?
«In particolare ai genitori e a tutte le persone interessate ad acquistare articoli per i bambini con disabilità o esigenze educative speciali».

Siete in contatto con associazioni del mondo della disabilità? Avete qualche collaborazione in particolare?
«Siamo in contatto con alcune associazioni del mondo della disabilità e al momento ci stiamo in particolare organizzando per partecipare all’evento Happy Hand organizzato dall’associazione Willy The King Group (WTKG) per il prossimo mese di giugno nel Bolognese».

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